Che la situazione nei piani
alti(ssimi) della Federazione Italiana Pallavolo non sia la più
tranquilla è da tempo noto. Ma ci sono eventi, casi, che
la rendono poco limpida, cervellotica. A volte destano qualche
sospetto. Dalla Presidenza al Consiglio Federale, dalla Procura
Federale alla Caf.
Siamo a poche ore dalle elezioni Federali di Forlì: se da
un lato la cosa è più che deprimente, da un altro
punto di vista è una vera e propria fortuna, un'occasione
da non perdere: per costringere la Cupola Federale a parlare,
chiarire, spiegare chi si nasconde dietro ad uno dei più
grossi scandali della pallavolo contemporanea: il Caso Kim - Pernici.
Nomi sconosciuti alla maggior parte della gente. Nomi che stanno
facendo tremare la maggior parte degli addetti ai lavori.
Si parla di fallimenti, leggi calpestate, regole inventate, direttive
inesistenti. Si parla di BUGIE espresse da Segretari Generali. Di
indagini poco approfondite da parti di Corti d'Appello. Soprattutto
si parla di giocatori ingistificatamente danneggiati, beffati.
In generale si parla di situazioni poco limpide. Con parole
un po' più forti, rivolte direttamente al Quartier Generale
della Fipav a Roma: si parla di situazioni da far venire il vomito.
Potrebbe sorgervi la domanda: ma a questo sito, chennefrega? La
risposta è semplice: quando comanda la confusione, l'anarchia,
il falso. Quando le leggi sono fatte e calpestate dalle stesse persone.
Quando le leggi sono fatte ad hoc per ricavarne vantaggi personali.
Quando sono presenti lotte intestine. Insomma, quando la situazione
di chi governa (in questo caso il mondo della pallavolo...) fa rabbrividire,
le conseguenze le subiscono tutti. Dalle società più
forti (forse) alle squadrette di provincia iscritte alle Divisioni
minori. Dai giocatori più forti e conosciuti (forse) ai più
tristi.
La lettera che abbiamo ricevuto dalla Società PiùVolley
Chieri (Serie B1), che ha tesserato Manuela Pernici, ci ha fatto
interessare al caso. La lettera dello Studio Legale Gollini-Fazzi-Livi,
a cui la giocatrice si è rivolta, spiega i fatti. Le pubblichiamo
entrambe. Prima ecco un veloce sunto dei fatti:
.1 - Emanuela Pernici e Mi Na Kim sono state tesserate per Lodi
(Serie A2), squadra esclusa dal campionato nel corso del Girone
di Andata, lasciando (come da regolamento) di fatto
libere le atlete di proprietà, come ratificato il
20/12 dalla Commissione Tesseramento Atleti di Serie A;
.2 - Le due giocatrici, trovano l'accordo per disputare
il Campionato in due squadre di Serie B1: a Chieri la prima
e Ozzano la seconda;
.3 - Il 23/12 la medesima Commissione Tesseramento Atleti
annullava la pronuncia emessa 72 ore prima limitando alle
squadre di Serie A la possibilità di acquisire le prestazioni
delle atlete tesserate per Lodi;
.4 - Le atlete di rivolgono alla Commissione d'Appello Federale
(CAF) che posticipa al 20 gennaio la data dell'udienza;
.5 - A seguito dell'udienza, la CAF si prende fino al 3
di febbraio per per acquisire informazioni sul tesseramento
delle atlete presso l'Ufficio Tesseramento Fipav;
.6 - Il 3/2 la CAF emette la sentenza: le atlete
potranno essere tesserate solo per squadre di Serie A, giustificando
tale decisione come esito di un'informativa dell'11 dicembre, confermata
dal Consiglio Federale l'8 gennaio. L'organo politico (Consiglio
Federale), grazie a quella direttiva, prevalica la Commissione Giurisdizionale.
.7 - Tale informativa NON ESISTE e non è mai ESISTITA.
La richiesta di poterne prendere visione degli avvocati difensori
non sono mai state esaudite, mentre nel verbale della riunione del
Consiglio Federale dell'11 dicembre non si parla della 'direttiva'.
Direttiva particolarmente importante perchè oltrepasserebbe
il regolamento (che, in casi come questi, non pone limitazioni
di nessun genere alle atlete).
Giocatrici ferme, squadre danneggiate, bugie, direttive
mai esistite. Clientelismo.
Tutto è valido. Unilateralmente.
La certezza del diritto va a puttane. I giocatori, in questo
modo non possono essere difesi. Sono nulla di fronte a regole che
cambiano in corsa, a direttive improvvisate che valicano norme scritte
e casi passati.
Commissioni Federali, Segretari Generali e Consiglieri Federali
implicati dovrebbero quantomeno farsi un esame di coscienza.
In attesa che Petrucci (Presidente del Coni e destinatario della
lettera dello studio Gollini-Fazzi-Livi) prenda provvedimenti in
difesa delle atlete.
E che gli elettori possano contribuire a rinnovare il Consiglio
Federale.
E che anche i signori Avvocati delle Commissioni Giurisdizionali,
che da tempo si dilettano a prendere decisioni sempre più
bizzarre, che da tempo si dilettano a prendere in giro i tesserati,
e che da tempo si dilettano a prendersi in giro a vicenda (basta
verificare quante sanzioni del Giudice Unico Federale siano state
poi rivoltate dalla CAF) vengano richiamati.
Quello che si chiede è un po' di ordine, di serenità
e, soprattutto, di TRASPARENZA!
La lettera dello Studio Associato Gollini-Fazzi-Livi
indirizzata a Petrucci |
La lettera della Società PiùVolley
Chieri |
Il punto di Luca Muzzioli su volleyball.it |
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