Nietzsche nel 1898: "Grazie alla morbosa
avversione, che il delirio del nazionalismo
ha suscitato tra i popoli d'Europa, e mantiene
viva oggi ancora; grazie ai politici dalla
vista corta e dalla mano troppo ratta si trascurano
o si interpretano arbitrariamente o bugiardamente
gl'indizi i più sicuri della volontà
d'unificazione dell'Europa. Tutto il lavorìo
segreto dell'anima degli uomini più
profondi e di larghe vedute tendeva a preparare
una simile sintesi e di fare degli esperimenti
coll'Europa dell'avvenire: soltanto in apparenza
oppure nelle ore deboli o nella vecchiaia,
essi parteggiano pel principio della «nazionalità»!.
Il mio pensiero ricorre agli uomini che avevan
nome Napoleone, Goethe, Beethoven, Stendhal,
Heine, Schopenhauer. In tutte le altezze e
in tutte le profondità dei bisogni
intellettuali quegli uomini grandi sono strettamente
ed intimamente affini: l'Europa, l'Europa
una, l'anima europea tendono, mercè
la loro arte molteplice ed impetuosa, ad elevarsi
ed aspirano, a che cosa? Ad una nuova luce?
Ad un nuovo sole? Ma chi mai saprebbe esprimere
con chiarezza quello che cotesti maestri,
inventori di nuovi linguaggi non seppero chiaramente
esprimere"1? Nietzsche dava al nazionalismo
ed al patriottismo la colpa di aver diviso
l'Europa." e ancora: "La nostra
Europa odierna, teatro di un tentativo impensatamente
repentino di mescolamento radicale di classi,
e conseguentemente di razze, è perciò
scettica in alto e in basso, di quello scetticismo
mobile talora, che salta impaziente ed avido
di ramo in ramo, tal'altra teatro come una
nube pregna di punti interrogativi, e bene
spesso mortalmente sazio del proprio volere!
Paralisi della volontà: dove mai non
si ritrova oggidì cotesto essere rachitico!
E talvolta in quale abbigliamento di lusso
per giunta!. La malattia della volontà
è diffusa in modo diseguale in Europa.
Si manifesta maggiormente e sotto molteplici
aspetti, dove la civiltà è più
antica, e perde di forza nella misura che
il barbaro fa valere ancora, o nuovamente,
i suoi diritti sotto le vesti sciupate della
cultura occidentale". Aggiungo solo un
concetto, la cultura, la storia, aggiungono
qualcosa al nostro essere solo se siam disposti
a capire gli errori passati e Alle, noi Europei
siamo tra quelli che ne abbiam fatti senza
dubbio di più! Mamma mia quanto sangue
abbiam versato in giro per il mondo... ma
è proprio ora che dobbiam esser capaci
di metter a disposizione del mondo la nostra
diplomazia e la tolleranza che spero vivamente
non sia sol tanto decantata. Joe T - 10/11
- PS: non ditemi che Nietzsche è troppo
di sinistra |
Fami sabato rispondi ancora all'anteprima
di trebbi a vedere se porta fortuna (culo)
e a vedere se evitiamo di andare al quinto
perchè io sono a pezzi... ciao bomber
ci vediamo all'happy di stase... - Teo - 10/11 |
Grazie per il servizio che svolgete, il confronto
con ciò che si trova nel vostro sito
internet costituisce per me un arricchimento
importante - Fulvio Casella di TRC - 10/11
|
Family Man docet... che maestria nell'arringare
discorsi... un applauso all'oratore, e soprattutto
bevitore, Marco... - Mincio - 9/11 |
Volevo soltanto dire a tutti quelli che hanno
commentato in maniera disfattista sia l'anteprima
che i post successivi, che non hanno davvero
capito niente del discorso che si sta cercando
di offrontare. Lo scopo di questo piccolo
forum e della provocazione lanciata da Alle,
è quello di stimolare un dialogo costruttivo
e interessante, e non una competizione a chi
ha ragione, o a chi è più arrogante!
Di qualunque fazione o parte politica voi
siate seguite l'esempio di Marco che ha voluto
accetare la provocazione e ha sostenuto (con
delle tesi più che fondate) una conversazione
con una persona che parte da presupposti antitetici
rispetto ai suoi! E senza scadere in certe
frasi alla Schifani (chiedo scusa in anticipo,
non volevo fare citazioni politiche... ma
quell'uomo è un genio!!) che non voglio
neanche riportare nel mio post... Esorto inoltre
la gente ad approfittare di questo spazio
che è stato ricavato per una discussione
seria e di un certo livello e soprattutto
per una riflessione profonda! Perchè
ascoltando le opinioni altrui, anche se distanti
anni luce dalla propria, si possono imparare
davvero tante cose. Invece che partire dal
presupposto che la propria è la VERITA',
pensate che la verità non esiste!!
Marco e Alle stanno semplicemente confrontando
le loro ragioni e opinioni!! E' solo attraverso
il confronto, e solo considerando i punti
di vista delle altre persone che si può
imparare davvero, che ci si può arricchire!!
E' questo che dà spessore e profondità
a certe discussioni porca puttana!! Lasciare
aperte tutte le porte è il segreto
della conoscenza... fidatevi! O almeno provateci
cazzo!!! Concludendo: può anche darsi
che io abbia scritto una marea di puttanate...
liberi di pensarla come vi pare... ma almeno
spero che possiate riflettere! A ognuno la
scelta! Fottere! - GoS - 8/11
|
Se davvero l'europa vuole cambiare qualcosa
e contare non deve cadere nella trappola dell'arroganza,
la superiorità culturale non deve essere
uno strumento che serve solo a criticare e
non deve diventare un terribile boomerang
che impedisce di esprimere leader che al momento
giusto prendano le decisioni che gli eventi
richiedono. L'esempio della sconfitta di Kerry
parla chiaro, e la timida ripresa della sinistra
con Zapatero in Europa non cambia un quadro,
come dici tu, di inerzia e incapacità
di cambiare le cose.
Ma siamo poi sicuri che si voglia cambiare
o 53 milioni di americani hanno sbagliato
casella martedì scorso? Oppure gli
11 stati su 11 che hanno bocciato l'emendamento
sui matrimoni gay non hanno diritto di essere
presi in considerazione? Questo è lo
stato delle cose e Bush è quello che
esprime la giovane storia americana, piaccia
o non piaccia. Finchè saremo i migliori
solo nel criticare (ammesso che si voglia
davvero farlo) e nel riempirci la bocca di
valori allora sì esiste il rischio
di essere colonizzati in tutto e per tutto.
Gli americani non sanno che farsene di spocchiose
lezioncine anti-Bush. Gli americani vanno
benissimo avanti da solo, loro hanno davanti
una crisi economica, la perdita di migliaia
di posti di lavoro, una guerra che non finisce
ad un nemico per di più invisibile.
E Bush sarà ancora 4 anni a Washington.
Il resto, permettimi, sono chiacchere.
Marco Famiglietti - 8/11
a.
famiglietti@tin.it |
Un applausone e un inchino al capitano famiglietti
- Matteo Managlia - 8/11
|
Veramente caro Trebbi il tuo non è un
attacco agli Stati Uniti? Dopo averti letto
mi sembrava sostenessi che gli Usa fossero unicamente
esportatori di guerra. Ma che vuoi, noi, non
di sinistra, senza la mortadella sugli occhi
che vi piace tanto, non siamo nemmeno in grado
di leggere ed interpretare. D'altronde letteratura,
architettura... ARTE sono unicamente pane per
i rossi (scusa Manu!), vero? E perdona questa
risposta di basso livello, ma mi sono proprio
rotto i coglioni della sinistra arrogante. Non
ho più voglia di ribattere, mi va bene
così. D'altronde come ribattere a chi
inneggia la resistenza terroristica... Come?
Io no! NO! Tano - 8/11
|
Una precisazione doverosa. La mia anteprima
non è un attacco agli Stati Uniti o ai
loro "modelli. Mi sembrava abbastanza chiaro,
ma forse è meglio ribadirlo. Chi ho "attaccato"
è l'Europa semmai. Ora, sulla cultura
di un popolo come quello statunitense credo
ci sia poco da obiettare. Duecento anni di storia
contro i tre millenni del Mediterraneo non possono
competere, è banale. Nessuno ha mai detto
che musica, cinema o scienza non siano arte
e cultura. Vero è che gli USA, in alcuni
campi, sono sviluppatissimi ed il fatto che
lo sviluppo sia avvenuto in così breve
tempo è encomiabile. Ed è vero
che la rivoluzione informatica, con tutto il
bello ed il brutto che essa comporta è
roba loro, non discuto. Vero è anche
che il cinema non l'hanno inventato gli americani,
anche se ne hanno saputo fare un uso meraviglioso,
che il rock e il pop, la musica moderna in generale,
sono roba inglese (nonostante gli ottimi ZZ
top, Bruce, Nirvana e compagnia) e che per essere
all'avanguardia nelle scienze gli USA hanno
bisogno, come giustamente ha fatto notare Marco
Famiglietti, di Rubbia, Montalcini, Einstein,
Fermi ecc. Nessuno mette in discussione che
l'accoglienza riservata a questi luminari sia
eccellente e le finanze messe a loro disposizione
indispensabili e importanti. Ma, ribadisco,
duecento anni non sono trenta secoli. Ma non
me la prendo per questo, nè, come tu
dici, ho mai detto che povertà, malattie
e quant'altro sono solo derivati della politica
e cultura statunitense. Lo sono in parte, grande
o piccola a ciascuno la sua opinione.
Il problema è che la non o recente-cultura,
la non o recente-storia, la non o recente-pratica
della democrazia per lungo tempo, dominano il
mondo. E ciò non è certamente
colpa degli Stati Uniti, meravigliosi nel creare
una potenza dal nulla, nel differenziarsi culturalmente
dall'Europa in maniera effimera ma non da tutti
percepibile, nel soggiogare ai propri interessi
due terzi di mondo. Il problema sta in chi ha
la supremazia culturale (credo davvero), in
chi porta la bandiera della cultura del PENSARE
e non del FARE (è qui la più grande
differenza tra Europa e Stati Uniti), ma non
usa il proprio pensiero per condannare le azioni
sbagliate del più forte. Il rammarico
sta qui, in un quasi totale soggiogamento dell'Europa
alla politica ed alla cultura d'oltreoceano.
Perciò il mio attacco è a chi
si sottomette "aprioristicamente"
ad un dominio militare, politico e culturale
che ha poche ragioni d'essere. L'Iraq, l'Afghanistan,
il razzismo, la pena di morte, il neocolonialismo,
il fatto che in USA gli arabi non possono praticamente
più metter piede (altro che Francia,
che tra l'altro ha una storia di terrorismo
islamico ben più lunga di quella statunitense)
passano tutte come azioni "normali".
Poi, nessuno discute che nefandezze siano state
perpetrate anche dagli europei (vedi Spagna
e Inghilterra alcuni secoli fa, tutta la storia
del Cristianesimo, il nazi-fascismo, i regimi
dell'Est). Ma si parlava di elezioni americane
e di attualità. E ciò che gli
Stati Uniti fanno è attuale.
Il punto è però che non c'è
nessuna condanna ferma a ciò che è
condannabilissimo. E' semplicemente questo che
chiederei alla superiore capacità di
riflettere europea. Superiore capacità
di riflettere perchè, Marco e Pres, la
cultura non nasce dalla scelta, ma semmai il
contrario: chi legge, dibatte, osserva, studia,
ha capacità critiche e conoscenze adeguate
per crearsi un'opinione e quindi, scegliere.
Ed anche chi la pensa meravigliosamente diversamente
da me (l'intervento di Marco è molto
acuto e interessante) può esprimere argomenti
alti e plausibili perchè ha studiato.
Latino, greco, Platone, Leopardi e Montale,
Einstein. Non Ferlinghetti e Scorsese. Per quelli
c'è tempo. Tra duecento anni ne riparliamo.
Un'ultima cosa: basta rispondere ad ogni argomentazione
sugli Stati Uniti (e non contro, ben attenti)
con "andate a vedere in Russia, a Cuba,
il Comintern" e via dicendo. Prometto solennemente
che dedicherò un'anteprima alle nefandezze
ed al perchè del fallimento del comunismo.
Ma è stupido replicare in quella maniera.
Ora basta, sono molto contento di aver aperto
il dibattito che speravo. Con voci splendidamente
diverse. Fino a venerdì sarò ben
lieto di leggere altre opinioni. Da venerdì,
però, si torna a parlare di cose serie.
Kalì, è roba tua.
Alle Trebbi - 8/11
|
Ragazzi, complimenti davvero... Sia ad Alle
che a tutti i replicatori (anche i più
accaniti, un grazie a PrettyMaleFamilies). Facciamo
vedere che da qualche parte girano i cervelli
del volley! O no? E che Edwards o Francisco
Franco vengano a pulirci le scarpe (rigorosamente
AND1 o Nike, tanto per...)! - Yngwie Malmsteen
- 7/11
|
Il livello morale di quest'epoca era ancora
molto basso. Nessuno si faceva scrupolo di arricchirsi
a spese della cosa pubblica; era già
molto se un funzionario non si faceva addirittura
corrompere. In fatto di umanità poi le
cose andavano anche peggio.
Che nell'eccitamento delle passioni inerente
alle lotte partigiane siano state commesse le
più acerbe crudeltà si può
comprendere; ma é atroce vedere come
gli stessi Ateniesi abbiano fatto massacrare
intere popolazioni che s'erano ribellate alla
loro dominazione.
Di argomenti etici e di morale molti ateniesi
non ne volevano sentir parlare, queste dottrine
negli uomini che avevano una posizione sociale
di grado elevata erano in tali materie della
più crassa ignoranza; i padri erano impegnati
a far denari con i commerci, e i figli prima
di diventare come loro, avevano avuto presente
come unico ideale quello di conquistarsi delle
vittorie nei giochi nazionali, passavano intere
giornate nelle palestre, e la loro educazione
intellettuale si limitava al saper leggere e
scrivere.
(www.cronologia.it - L'età di Pericle)
Consapevole dell'inadeguatezza della sede (per
una volta l'anteprima non ospita aneddoti, storie
e misteri del rutilante mondo della pallavolo
minore modenese, ammesso che ne esista una "maggiore"...)
mi sia consentito di dissentire su gran parte
del corsivo di Alex. Vogliamo essere sinceri?
Dissentire su tutta la linea.
Cos'è il testo di Alex se non una gigantografia
di quello che ben chiaro abbiamo davanti agli
occhi già in Italia? Un sistematico attacco
ad un nemico non meglio precisato, non basta
più solo Bush (un attacco a Berlusconi
sarebbe pleonastico, un po' come se Moggi cercasse
un rinforzo per la Juve...), ora addirittura
Kerry e più in generale il fantomatico
Modello Americano...un totem da scongiurare.
Tutto condito da un disfattismo che non apre
spiragli e alternative (ma tu cosa proponi?)
e dalla voglia di gettare ombre nientemeno che
su secoli di storia americana. Di luci e ombre,
sia chiaro, è fatta la Storia. Ma dover
leggere queste parole intrise di un'arroganza
sconfinata, da intellettualismo radical-chic
("Gente che non conosce la storia, la letteratura,
l'arte...") basate su una supposta superiorità
culturale europea è roba da far rizzare
i capelli in testa.
Forse che un ricercatore italiano si pone dubbi
se gli si prospetta un incarico all'estero?
E se magari il laboratorio americano in cui
presterà la propria opera contribuirà
ad un vaccino in grado di debellare, che so,
l'Aids? E allora che senso ha addossare, come
Alex sembra fare, tutti i flagelli, carestie,
malattie, povertà e guerre su Pandora-America?!
Un po' di onestà e serenità intellettuale,
cribbio!
Se Einstein diceva che solo due cose sono infinite,
ovvero l'universo e la stupidità umana,
un motivo ci sarà. Anche per questo l'America
non va vista, al contrario, come un guru a cui
affidare le sorti del pianeta. Ma è anche
vero che la grandezza dell'America sta nell'aver
spesso sbagliato, nello sbagliare e allo stesso
momento reagire a se stessa. Grande è
un paese che pubblicizza spasmodicamente, con
Bush presidente, un film come Farenheit 9/11
sulle magagne del texano, senza battere ciglio.
Grande è un paese che partorisce grandi
opere d'arte, ripeto arte, mettendo a nudo le
proprie isterie e fallimenti (mai sentito parlare
di Taxi Driver, Apocalipse Now, il Cacciatore,
Uomini e Topi, la Beat Generation?). Se poi
per arte intendiamo solo Partenone, Colosseo,
Rodi, beh, allora radiamo al suolo tutto il
resto e instauriamo il regime del Bello! Però
il nostro Alex esternerà i suoi pensieri
attraverso un bel piccione viaggiatore, invece
che servirsi di una rete che ti consente di
immettere in rete le tue parole in tempo reale.
O forse non sapete che Internet è un'idea
americana di derivazione bellica?
Essere nati nella patria di fondamentali scrittori,
uomini politici, scienziati non fa di un europeo
un uomo acculturato. Acculturarsi significa
scegliere, vivere e farsi un'idea. Chissenefrega
se non so l'anno di nascita di Pericle o in
che categoria è da collocare Monet, l'importante
è che davanti ad un McDonald's e un piatto
di pasta e un bicchiere di vino italiani io
avrò la possibilità e la forza
di scegliere. L'importante è che nella
rete di origine americana io possa scriverti
e risponderti senza passare dal Comintern, caro
Alle. E se un giorno deciderò di andare
a visitare il Louvre e per farlo prenoto via
Internet grazie ad un computer e nel viaggio
ascolto gli ZZ Top, beh, un grazie andrà
sicuramente allo zio Tom. E un grazie, certamente
più sentito, andrà al mio compatriota
Leonardo. Ma, a proposito, che ci fa l'italiana
Gioconda nel nobile suolo dei nostri amati cugini
d'oltralpe? Non l'avranno mica rubata? Ora lo
chiedo a quella ragazza davanti alla scuola,
che indossa uno chador; e già che ci
sono le dico pure che nell'europeissima Francia
indossarlo a scuola, è, in base a votazione
democratica, VIETATO.
Cultura è avere sì un opinione,
ma non farla diventare un'ossessione. Cultura
è anche cambiare idea senza diventare
per questo ipocriti. Cultura è fuggire
da aprioristiche prese di posizioni pro e contro
qualcuno. Mi meraviglio che un europeo come
te sia così a senso unico nelle valutazioni
storiche e sociali. Capisco la politica, ma
qui si tratta di avere buon senso. Quello è
dappertutto. Almeno così credevo.
Marco Famiglietti - 6/11
a.
famiglietti@tin.it
|
Semplicemente pietoso...la classica lezioncina
sinistrosa... dove chi è di sinistra
è depositario della verità assoluta
e solo lui ha studiato e conosce e legge libri,
può trattare di letteratura ed arte
e non capisce come mai regolarmente perde
le elezioni......!!!!!!!!! Anche quelle Americane!!!!!!!!
Un consiglio smettila di leggere Repubblica...
e ragiona con la tua testa!!!! Pres
|
Esprimo tutta la mia stima per le sacrosante
parole scritte dal compagno Trebbi. Grande!
Dea Kalì - 6/11
|
Si lavora, si produce, per il Fascio e per
il Duce... lk tpavignani@aliceposta.it - 6/11
|
Quello che hai scritto non è altro
che la bella copia del mio pensiero, grande
Alle!!! Lode all'amico Yasser - Kris - 5/11
P.S.: non sarebbe male che l'alteprima diventasse
qualche volta un angolo di lettura personale
delle vicende accadono nel mondo
|
|