Ogni tanto dobbiamo anche autoincensarci, no? Sennò poi,
se navighiamo sempre nella modestia, per quanto falsa e di facciata,
alla fine risultiamo noiosi a noi stessi e al pubblico, e a noi
non ci piace essere noiosi.
La considerazione parte da una considerazione. È il prode
Antoine, a fornire lo spunto, durante la presentazione del Gruppo
pallavolo Villa d’oro, dopo l’osanna rivolto a Enzo
Vignoli e ai suoi tre scudetti e dopo il solito sproloquio sulle
doti beachvolleystiche della coppia Armaroli-Papotti. «Ecco,
Armaroli, Papotti, Trebbi, sono il presente della pallavolo Villa
d’Oro. Ma non potranno essere il futuro! Il futuro sono tutti
i giovani che stanno in questa sala».
D’accordo, chè il futuro è dei giovani e Armaroli,
Trebbi e soprattutto Papotti ormai dei giovani hanno ben poco. Ma
d’accordo solo parzialmente, e ora vi spiego perché.
E santoddio non parlatemi di modestia, che qui noi facciamo le persone
serie!
Credo che chiunque legga abbia più o meno cognizione di che
cosa sia il Gruppo Pallavolo Villa d’oro, con le due squadre
di punta, di bomberos y bomberas in serie B, e un settore giovanile
che sembra in crescita, a dispetto di un movimento, quello pallavolistico
modenese-nazionale-mondiale, che sembra in calo. Bene. È
vero che per continuare ad avere giocatori, squadre, successi, la
Villa d’Oro ha bisogno di costruirsi una base solida e valida.
Di giocatori. E i giovani, in questo progetto, sono assolutamente
imprescindibili, indispensabili e protagonisti. Ma il Gruppo Pallavolo
Villa d’Oro, in questi anni, è stato, è diventato,
ed è anche tanto altro. E anche di questo chi legge ha probabilmente
cognizione.
Diciamo, e chi mi vuole contraddire può tranquillamente farlo
su questa stessa pagina, che la pallavolo di Modena perderebbe molto
del suo indiscutibile fascino se Armaroli, Papotti, Trebbi (no,
ok, questo no!), Bergianti, Ugolini, Bergamini, Petocchi-Lancellotti
e tutti i loro compari, Longagnani e Armaroli senior, il Pancia,
Goofy, il Nano, la Murgolo, la Facchini, la Forghieri, Uber e la
Loretta si mettessero di punto in bianco a farsi i fatti loro, si
dessero all’uncinetto, scomparissero dalla città, migrassero
in Colombia per raccogliere successi ancora maggiori con altre attività.
Perché tutte queste persone, e tante altre che gravitano
o hanno gravitato intorno alla nostra Polisportiva (e non posso
elencarle tutte sennò non finiamo più) non hanno pensato
solo al bene, al successo, al divertimento del gruppo Villa d’Oro.
E tutto quello che hanno fatto e che faranno, sarà sempre
gratis, e sarà sempre fatto nel loro tempo libero, nelle
loro notti, perché adesso sono le due ma io scrivo volentieri
per la mia polisportiva e chissenefrega se anche vengono le quattro.
E magari sempre adesso, alle due, una bella gnocca sta disegnando
un volantino, un’altra bella bionda sta organizzando un torneo
di beach per tutti, un imbecille sta aggiornando un sito che leggono
mille persone al giorno, un fresco sposo sta pensando a una nuova
festa e alla cazzata che ha appena fatto, un nano da giardino sta
cercando di far quadrare l’elenco dell’Under 13. Tutte
queste persone dicevamo, gratis, con passione e senza secondi fini,
hanno creato un movimento.
Lo scrivo con la emme minuscola ma forse meriterebbe la maiuscola
perché quello della pallavolo a Modena è un movimento
grandissimo, pieno di correnti, pieno di gente, di eventi, di sentimenti
e di chiacchiere, di feste e di valori positivi (e anche negativi,
quando si è aperti capita anche questo), di sensazioni e
momenti condivisi.
Un mondo che già esisteva eh, sia chiaro, mica l’abbiamo
inventata noi la pallavolo. Ma non me ne vogliano altri, che sono
bravissimi e che creano tante cose belle, ma se c’è
qualcuno che ha un merito, o almeno un merito maggiore, in questo
movimento, in questo conoscersi tutti, trovarsi tutti, scambiarsi
tutti, nell’aver creato delle squadre di Modena (e non solo
Modena perché sono sicuro che tra coloro che leggono ci stanno
anche dei reggiani e bolognesi e toscani e forse altro) un blocco
unico che si riconosce ed è riconosciuto, ecco, se c’è
qualcuno che ha un merito in tutto questo siamo noi.
Ed è per questo che la Villa d’Oro deve ancora puntare,
e tanto, su questo gruppo, su queste persone, su questo che è
un valore umano aggiunto, di gente che non è brava (brava
poi, parliamone…) soltanto a buttare i palloni per terra,
ma che s’impegna per altro, in altro, per altri. Persone che
prima di essere un gruppo in campo lo sono fuori, per quello che
fanno, per quello che costruiscono, per la gente che coinvolgono.
Non è una mia dichiarazione d’amore nei confronti della
Villa d’Oro. Non ce n’è bisogno. Ma credo che
il futuro di questo sport e di questo movimento a Modena passi non
solo dalla passione che ci metteranno gli attori del film pallavolo,
gli attori che verranno. Il futuro e la salute del volley rossonero
e gialloblu passeranno anche dai registi che già ci sono,
e che io spero (speranza che include anche me stesso) rimangano
il più a lungo possibile. La nostra dichiarazione d’amore
è per la pallavolo e tutti quelli che la giocano, la allenano,
la guardano, la aiutano.
E non me ne voglia il buon vecchio Antoine, ma il futuro della Villa
d’Oro, e credo non solo della Villa d’Oro, passa ancora,
e tanto, da noi, dal nostro entusiasmo, dalla nostra voglia di fare.
Perché finchè ci saranno questi sentimenti e ci saranno
queste persone la Villa d’oro sarà in una botte di
ferro, e il futuro non sarà un problema perché ci
saranno ragazzi e non più ragazzi non solo capaci di costruirlo
(fondamentale) ma capaci anche di vivacizzarlo (fondamentalissimo)
e dargli così tanti e tanti anni di vita in più, tante
simpatie, tante adesioni, qualche nemico.
Finchè ci saremo noi, finchè ci sarete voi, non solo
la Villa d’Oro, ma la pallavolo di Modena in generale, un
futuro ce l’avrà. Sempre. E i giovani avranno proprio
un bell’esempio da seguire.
Ve l’ho già detto che vi voglio bene?
|