Siamo alla resa dei conti, come direbbe
la Gianda col Cicciolo, da buon family banker.
Siamo alla stretta finale, come direbbe il Cicciolo alla Gianda,
dopo averlo preso per il collo, il suo buon family banker.
Siamo ai titoli di coda, come direbbe il Molly alla fine della proiezione
di “Un tram chiamato desiderio”.
Siamo in ritardo, come direbbe Ferro mentre gli passa davanti un
tram chiamato B1 senza che lui sia riuscito a salire.
Siamo invecchiati, come direbbero Becchi e Cavazza ai buoni Ghelfi
e Dall’Olio.
Siamo al punto di non ritorno, come direbbe Marty Mc Fly a Doc Brown,
nei pressi delle ottantotto miglia all’ora.
Siamo alle solite, come direbbe il Pancia coi suoi, dopo l’ennesima
batosta stagionale.
O come direbbe Grilli, alle soglie dei play off promozione, ben
sapendo che mancava solo un set, come direbbe Ferro.
O come direbbe Armaroli agli arbitri.
O come diremmo noi, alle ragazze della B2 femminile.
Carpi finalmente ce l’ha fatta. Ah ah, credevate
che parlassi della Sittam eh?! No no, per quelli c’è
tempo… Parliamo di donne qui, che ci piace di più!
Terza promozione in quattro anni per le modelle di patron
Astarita, e finalmente è serie A. Tanto per far
capire ancora una volta che spesso le grandi potenze, anche nel
volley, sono dove ci stanno i soldi.
Una rara eccezione sembra essere Correggio (che
comunque sta molto molto meglio di noialtri qua alla Crocetta),
ma se i play off, anche da secondi, sono un affare che Astolfi
e compagnia si devono gestire da soli (e non ci sembrano tendenti
al suicidio), beh la promozione in serie A sarà difficile
di fronte a capitali come quelli di Bastia Umbra o Ravenna. Però
mai dire mai, noi tifiamo a favore dei poveri! E poi c’è
da considerare che ultimamente li allena chi vi scrive, e questa
è garanzia di sicuro e imperituro successo. Tranne che per
il buon Ricchetti, ovviamente, che per non essere
umiliato sempre da chi vi scrive, si butta a terra piangendo come
Mario Merola fingendo una frattura di dodicesimo grado sulla scala
Mercalli al malleolo e al perone. E quindi, a ogni bordata che non
riesce a difendere, si giustifica con la battuta già scritta
nel copione della sua pessima sceneggiata “eh, ma ho male
alla caviglia”.
Lasciamo stare le B1 per dedicarci all’evento della settimana.
Sì, perché Remedello ha voluto tener fede alla propria
vocazione di squadra da “szero titoli” e così
Mirandola e Carpi si giocheranno l’accesso all’ultima
piazza disponibile dei play off nel fratricida scontro del PalaBecca.
Un’opportunità da non mancare, quella di giocare fino
a giugno. Formazioni aggueritissime, coi vecchi Becchi,
Bozzoli e Cavazza che trascineranno i loro piccoli
seguaci alla conquista della prima esperienza promozione,
col Molly che aduso alle rivoluzioni ha mandato
Canulli definitivamente a farsi benedire (da Sangiorgio)
e si affida ai suoi due cacciabombardieri per eccellenza,
Turbo Menghini e Porsche Gandolfi, che inseguono ormai
senza tregua la promozione. E il Grillo? Eh, mi
sa che quello lì vorrebbe tanto venire in Duna con noi a
divertirsi, che è pieno di gnocca, ma sa già che la
nuvola fantozziana che lo perseguita ha programmato per lui un maggio/giugno
come quello dello scorso anno, e la beffa di Bibione (ormai ben
più famosa di quella dannunziana di Buccari), causata dall’errato
utilizzo di Ferro, gli passa davanti agli occhi come un fantasma.
Sugli spalti si prevedono cori razzisti, all’indirizzo di
chi poi non si sa.
Alle altre non gliene frega un cazzo. La Villa ha perso
a Viadana non proprio contro Bettini e soci ma più
che altro contro dei direttori di gara fantasiosi. Ma quando una
squadra in due partite vince szero set e ne perde sei, a me mi sa
che deve tacere comunque. E così in casa rossonera già
si guarda al futuro, non senza preoccupazioni, perché se
non ci fosse stata la generosità carpigiana saremmo ancora
qui a rischiare la retrocessione e mica è bello. Rifondazione?
I senatori a casa, oppure in casa ma nello sgabuzzino (serie D)?
Ci diamo ai racchettoni? E il Pancia? Calcherà finalmente
i palcoscenici della serie A o ancora certe strutture non lo reggono?
E i vecchi Ferrari, Bellini, Grimaldi, Barbolini e Tacconi?
E quello schifo di Nicolini? E il silenzioso Calvietti? E l’esplosivo
Goldoni? Ma soprattutto Leo tornerà a giocare? Mistero.
Casinalbo ancora meno interessato alla faccenda,
tanto più che Easy Rider Vecchi parte a
metà secondo set sulla sua bellissima moto Morini alla volta
della Duna lasciando i compagni nelle mani di Da Como,
che è come mettere i propri risparmi nelle mani della Gianda,
sai già che finisce tutto a puttane, di lusso ma pur sempre
puttane. Marchino Luppi verso l’addio al volley giocato, dal
prossimo anno ci diamo al tennis e quando poi nel 2011 anziché
Federer-Nadal, sul centrale di Wimbledon si giocherà una
bella finale tutta italiana Luppi-Trebbi e finirà
25-23 al quinto, ovviamente per chi ha più resistenza fisica,
cioè Ugolini, beh ci venite poi a chiedere l’autografo!
Nelle donne incredibile ma vero la Villa d’Oro dà
del filo da torcere a tutti. Adesso che non conta niente,
ovvio, nemmeno da dire… Montale già in ferie,
l’Anderlini ormai salva va in ferie pure lei, Fabbrico ferie,
Finale retrocesso da settimane e quindi in ferie, insomma
nelle donne non c’è niente ma proprio niente di interessante…
tanto per cambiare!
Nella serie C sì che c’è da dire!
La sovrabbondanza di torte ha finito per nuocere alla salute e alla
dieta di un Corlo che ha sì vinto la sua propria
partita in quasi agilità, ma ha poi visto anche
Fornovo trionfare ed è quindi ridiscesa in serie D. Un vero
peccato se si pensa che la diagonale Fangarezzi-Liberati
sarebbe potuta entrare nella leggenda dello sport non modenese,
non emiliano, non nazionale, non europeo ma mondiale. Amen, vedremo
cosa combineranno gli arzilli Ravazzini, Corato e Pitone
il prossimo anno.
Stillone intanto da Sassuolo fa sapere che vuole
solo una B1 sennò l’anno prossimo smette.
Di là Modena Est spegne le polemiche (che
io onestamente non ho mica ben capito su cosa si basino, anche perché
ecco, a fare polemica con quelli del Modena Est si rischia, perché
se Trianni comincia a menare le mani sono cazzi),
e si qualifica per gli impossibili play off, assieme a una Vignola
che se c’è uno Zambelli così altro che play
off, questo me li porta direttamente in B1 a Marina di
Ravenna.
Giova tornerà presto e intanto San Felice è
ancora in serie C, le altre tutte medio mediocri, compreso
il mio Nano… dove sei?…
Complimenti a Vignola per la B2, complimenti (che
sennò faccio la figura del cafone) a Lavinia Giva
e alle sue per i play off, solo che anche qui ragazze c’è
da giocare fino a giugno e la Padovani mica c’ha
il fisico per tirare avanti fino a giugno!
Play off in compagnia di San Damaso, ma non della
Mondial, che ha vissuto un calo mostruoso nel girone
di ritorno dovuto al fatto che la Galli è
meno concreta del solito (soprattutto con Florentino), che la Morselli
beve meno del solito, che la Parmeggiani scrive
meno cazzate del solito.
E poi c’è Nonantola, dove ci stanno
tutte le mie amiche, ma che cazzo, ma la piantiamo di fare dei campionati
così?!?! Eh Doda?!? E soprattutto la piantiamo
con sta solfa che dato che lavoriamo non ci si fa più vedere
in giro? Eh? Comunque noi siamo contenti perché con l’estate
ormai alle porte tutto quel bendidio che si portano davanti queste
ragazze uscirà allo scoperto!
E poi c’è il dramma. Il finale tragico. La serie D.
Non me lo so spiegare, come diceva Ferro (quale poi, il cantante
o Psycho?) a Bibione. Ora, è chiaro a tutti che con Bedogni
e Papotti, anche piripicchio avrebbe vinto la serie D a
mani basse. Vabbè, è andata così, pazienza,
avevamo tutto in mano all’ultima giornata. Ma qua le colpe
sono di due sole persone, e quindi l’allenatore, per adesso,
lo lasciamo in pace. Le due persone si chiamano Bedogni e Papotti.
Il primo a parte che fa cagare nel momento clou del campionato,
si va a prendere due bocce di spumante proprio nel momento
meno indicato, cioè quando la promozione è quasi arrivata.
Quasi Bedo, quasi, santoddio! E poi, vabbè, Papotti…
Alla sua presenza in panchina è legato il tracollo verticale
delle quotazioni Villa d’oro B2 nel dopo vittoria di Carpi,
alla sua presenza in organico è legata, ovviamente la mancata
promozione in C di una squadra da Champion’s League.
Qualcuno maligna che le colpe invece siano dell’arbitro, o
dello Sporting che ha venduto i punti decisivi non si sa bene in
cambio di cosa.
Ma noi sappiamo che i panni sporchi (Bedo) si trovano in
famiglia (Papotti), che i buoi (Cippo) sono dei paesi tuoi, che
a caval donato (Cassa) è meglio non gaurdargli le mani, che
l’erba (Manicardi) del Cavezzo è sempre più
verde e tanto va la gatta al lardo (sempre Cippo) che ci lascia
in serie D.
Insomma, alla fin fine, all’ultima di campionato,
è già quasi tutto deciso.
Una noia mortale.
Confidiamo nell’estate.
E in qualche buona novella
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