CRONACA DELLA SETTIMANA SANTA
Sabato: i funerali
di Guccini
Il primo giorno della Settimana Santa prevede come funzione liturgica
l’Insulto ad Arbitro di Partita Inutile di Serie B2 Femminile.
Ineccepibile l’esecuzione di Armaroli, che apostrofa
il direttore di gara delle nostre bellissime ma retrocessissime
ragazze con un sonoro “coglione”. Per il resto, alla
partita Villa d’oro-Villanuova, i sacchetti per il vomito
vengono tutti riempiti dagli astanti, Trebbi come sempre fa tutto
da solo, la Villa vince ma a cena apprende una notizia sconvolgente
per bocca di Ilaria Facchini: Francesco Guccini (noto stilista di
jeans) è morto. Meno male che, secondo Marco Nicolini, il
celeberrimo pianista Schopenauer è ancora vivo e virtuoso
come ai bei tempi. Che coppia…
Domenica: San Mascarpone
Tra una vasca di mascarpone e una bacinella di profiterol mister
Marco Barozzi prepara meticolosamente l’ennesimo derby con
Carpi. Nella cassetta visionata dal nostrano Winston Churchill
schiacciano ancora Gandolfi da opposto e Ricciolo di banda,
quindi la preparazione è ineccepibile, anche perchè
il mascarpone questa settimana è particolarmente ben riuscito:
diagonale su Rontani, parallela su Agazzi, rincorsa su Bigi, battiamo
su Donadio, queste le indicazioni (che si riveleranno decisive)
che il Pancia trae dalle sette ore di cassetta.
Il Lunedì degli Angeli
Atmosfera euforica in casa Villa d’Oro. Guccini
è resuscitato così come il calcetto infrasettimanale.
La notizia della morte divulgata da Ilaria Facchini era falsa e
tendenziosa. Si fa dello scarico dal punto di vista fisico dato
che siamo nella Settimana Santa e dato che caricare su una squadra
coi nostri fisici sarebbe veramente ingeneroso. Tutti felici
e contenti, dall’inutile Calvietti al piagnone Tacconi, fino
al’acneico Grimaldi. Siamo proprio degli angioletti…
Il Martedì del Riposo
Giornata al guinzaglio per i bombers rossoneri, in rispetto del
giorno di riposo proclamato dal divino Pancia. A letto presto, il
mercoledì si lavora, lo stato di forma di Ugolini
cresce sempre più grazie al noto miracolo della moltiplicazione
dei centimetri.
Il Mercoledì delle Ceneri
Il ritrovo in palestra si tinge di giallo. Un Tacconi indispettito
dal fatto di non vedere palla, si automette in tribuna nei minuti
di recupero delle tre ore di calcetto indette da Barozzi,
causando la sconfitta della sua squadra. La polemica continua anche
durante l’allenamento, nel quale l’ineccepibile Tacco
si lamenta dei cross di Nicolini, talvolta troppo alti, talvolta
troppo bassi e comunque sempre imprecisi. Si pensa a David Beckham
come sostituto, ma a Victoria la città di Modena non piace,
costa troppo poco. Così, alla conferenza stampa del mattino,
trapela una voce: Travica alla Villa d’Oro.
Lo chiedono i tifosi, lo chiede la società, lo chiede Trebbi
perché di andarsi a schiacciare tutti i palloni in tribuna
l’opposto rossonero non ne ha più voglia. Ma l’affare,
purtroppo, non si farà quest’anno. Nel frattempo
il Molly ha progettato il piano anti-Villa: si affiderà alle
bordate di San Giorgio (come non farlo, nella Settimana Santa) e
alla benzina di Turbo Menghini. Canulli al cimitero.
Giovedì Grasso: il Giorno del Giudizio
Il Giovedì Grasso infatti è anche il Giorno
in cui dall’Alto dei Cieli si emettono le sentenze. Da Roma
San Pietro emetteil verdetto: “Armaroli, you’re disqualified.
Carta Giala and a ghost Carta Giala for you!”. Manuel
la prende bene, fortunatamente la squalifica è arrivata per
una partita che per lui e per tutti noi non ha nessun valore. Quindi,
dopo dieci ore di lacrime, si arriva all’allenamento. Ancora
calcetto e questa volta i giovani o cosiddetti tali surclassano
con due gol contestatissimi il decrepito Giuseppe Ferrari
e i suoi adepti. Una debacle preannunciata: con l’avvicinarsi
degli scontri decisivi della stagione la freschezza di Bergianti
e compagni comincia a pesare sugli esiti delle partite. In palestra
non si presenta Nicolini, bensì Edward Mani di Forbice. La
qualità degli esercizi messi in piedi da Winston per contrastare
Grilli e Turbo viene ovviamente messa in grave pericolo dalla presenza
di Edward, ma ci pensano l’etereo Ugolini e l’erotico
Goldoni a risollevare le sorti di un allenamento che sembrava
segnato. Da Pirri abbuffata di salame e carne e paste e fagioli
e tiramisù e sambuche e Mohammed dà giustamente
del babi ad Armaroli. Mentre in via San Pietro (e dove
sennò, è la Settimana Santa?) il culo sfondato dei
due Ugolini e soprattutto di Marco Deretano Luppi ha la meglio sui
bravi ma poveri Ferrari, Ricchetti e Trebbi, ma questo è
un altro campionato, un po’ come quello di Carpi rispetto
a quello della Villa…
Venerdì Santo
La truppa si divide su tutto. Sul dove mangiare:
Trebbi preferisce pasta fatta in casa, un nugolo di babi preferisce
aspettare sei sette ore in un sedicente ristorante greco tenuto
in piedi dal grande Costas, i ragazzi dello Sporting arrivano dopo
la partita, sulla quale vogliamo esprimere la nostra opinione. Sgarbi
io non l’ho mai visto giocare sopra il 4, Lancellotti
come dice il nome è da 8 così come sono sopra all’8
le palle in tribuna di Sgarbi, che a fine partita si lamenta come
una figa col suo palleggiatore già palesemente ubriaco da
7 ore. Diego Rossi dice 26 (centimetri), il Mago
Gorlino sempre 7. Una parte della truppa fa serata
al Giostrà incrementando gli ottani di San Buca e ricercando
la rissa con chi c’è, (Ugolini a casa questa
volta becca la madre già vestita, a colazione finita, ore
5.30) un’altra parte va al Baluardo dove l’open
bar è deleterio, la ballerina senza punte anche,
e Sgarbi falcia in pista pogando su “Rise Up” un paio
di ragazze incolpevoli, scappando appena arriva la polizia. Storico
Stillo che si mette a urlare il coro “Ilaria Faccchini
baldracca” appena la vede, fortuna che lei non sente. Ma a
noi non sembra che la nostra amata l’abbia mai concessa a
Stillo… mah, sti giovani cresciuti nel mito dell’arroganza
villadoriana… Geniale il travestimento del trio Pini-Toso-Grignani,
acconciate da colazione, spaziale la maschera di Riky Lelli
vestito da “seponosciao”. Managlia
prende le pizze, Goldoni prepara al meglio il match,
svuotando banconi su banconi della discoteca a suon di vodka lemon.
Rimane un dubbio: ma in Villa d’Oro, adesso, non si preparavano
le partite in un’altra maniera? Tipo comprando schede telefoniche
il giorno prima di andare a Carpi?
Il Sabato delle Vittorie
Le stranezze iniziano già dalla presentazione delle squadre.
L’ineffabile GGG Giardi comincia con una gag strepitosa
su Canulli e Sangiorgio che però capiscono solo lui, Canulli
e Sangiorgio. E quindi noi non ridiamo. E poi chiama
superbomber sia Sangiorgio, che Grilli che Menghini, che sommati
hanno fatto un venticinquesimo dei punti che ho fatto io nella mia
stellare carriera. Quindi io avrei qualcosa da ridire, ma sarà
il campo a ridire e ridere.
Si inizia la Partita Verità: il Molly, come detto,
si affida a Turbo che parte col turbo, ma anche Ugolini
non è da meno, mentre un Trebbi sornione, rispetta ciò
che aveva dichiarato ai giornali prima dell’inizio della partita:
“Stasera vengo fuori sul 29 pari”. Essendo che il primo
set finisce 25-21 per la Villa, Trebbi fa il minimo indispensabile.
Tanto… volete della carne alla griglia, un compagno
di beach volley, un tecnico informatico, un baby sitter, qualcuno
che vi presti la minchia, una visita di medicina del lavoro, la
vostra ragazza è insoddisfatta oppure voltete vincere il
derby con Carpi? Tranquilli, ci pensa Ugolini!
Il secondo set è un monologo carpigiano: dalla cronaca
della partita vista da loro Trebbi prende 458 murate in 5 minuti,
e quindi chiaramente il set finisce 458-18 in sei ore e 28 minuti.
Spaziale il record di madonne al secondo time out tecnico dal lato
Villa d’oro, certificato dal trio Armaroli-Lancellotti-Petocchi
e già registrato dal guinnes.
Nel terzo set si concentrano le emozioni. Cioè. Avremmo vinto
agilmente 25-21. Ma quando l’Inutile Calvietti palleggia
sull’asta la rigiocata decisiva e l’inguardabile Nicolini
alza tre cachi in posto 4, come si fa a vincere 25-21? 24-24, palla
finalmente a Trebbi che poi ha un colorito ma tranquillissimo scambio
di opinioni prima col suo alzatore e poi col suo allenatore…
Si va avanti punto a punto, poi succede l’impensabile: Grilli
mura Trebbi. Nello sconcerto generale il primo arbitro dichiara
“Non ho mai visto una cosa del genere”, la seconda asserisce
“Sul regolamento non c’è una normativa che regoli
questo caso”. Il punteggio era 29 pari. La coppia arbitrale
decide per rigiocare il punto. E quando ci sono dei punti così
in ballo, di certo la Villa non si tira indietro: Trebbi
rispetta le dichiarazioni della vigilia (siamo 29-29, come detto),
infila la parallela, difende il colpo maligno di un Turbo ormai
a secco di benzina e più volte fotografato in primo piano
da Ugolini, lo stesso Ugolini mette dentro la prima pipe della carriera
per il 32-20 finale.
Nota statistica: Ugolini gioca bene una partita all’anno.
Due anni fa, in B1, l’evento era stato per Zinella Bologna-Villa
d’Oro, ultima giornata di campionato coi rossoneri già
retrocessi da 22 giornate. L’anno scorso ci si ricorda di
un epico Ugolini nell’altrettanto epica sfida Sgarbi-Ugolini
Armaroli-Papotti, nel campo da beach della Villa d’oro, intorno
al 10 di giugno. Quest’anno la sorte ha voluto che
l’unica partita decente del ricciolino fosse Carpi-Villa d’oro.
Bravo lui. Però erano più decisive le altre due.
Tornando al match, il quarto set è un monologo rossonero.
Tacconi alza la saracinesca come ai bei tempi,
surclassando per una volta i centrali avversari, l’Inutile
Calvietti si rende quasi utile prima di scappare al guinzaglio,
Goldoni e Bellini si passano il testimone, ma a
fine serata sarà in busca il giovane rossonero per un contorto
giro di colpe che partono dalla vittoria e finiscono in una fiorentina
da otto etti, Grimaldi ritorna Eva e va a truccarsi in panchina,
Beppe Ferrari e Nicola Barbolini doppiocambiano, Bergianti si incastra
nel terreno di gioco, Armaroli guarda impotente (e la novità
dov’è?) dalla tribuna i suoi compagni che escono vittoriosi
dal PalaFerrari. Giardi, stranamente, non invita i suoi
ad andarsene a casa, Ugolini ha smesso di telefonare, Barozzi può
finalmente posizionare il suo carroarmatino anche a Carpi
e pisciare indisturbato sul parquet.
Così siamo noi a mandare Grilli a casa (anche se poi alle
2.30 è ancora sveglio, non si fa!), e ad andarcene al Mamma
Orsa, dove un bel coro “A casa, merde!” accoglie
i Missytalia, dove la famiglia Simpson telefona
a tutti, dove la Zanna è vestita da Che
Guevara, la Iavasile da Jedi, Armaroli
da pedale, Trebbi da 13, Ugolini da 26…
Non ci sono più le cabine
di una volta…
Andate in pace, fratelli, la Settimana
Santa è finita
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