Cari italiani,
è un momento di crisi. Crisi profonda.
Sono i numeri che lo dicono, prima di tutto. Una crisi economica,
morale e valoriale che vogliamo combattere a tutti i costi. Ma prima
di combatterla vogliamo spiegarla, grazie a fredde cifre che ci
consentiranno una riflessione più lucida. Proprio oggi che
il nostro beneamato premier compie la celestiale età di 75
anni e Dio (ovvero egli stesso) voglia che riesca a farsele tutte
e undici, oggi che è il suo genetliaco e magari il reale
augello è più felice e poderoso e riuscirà
a tirare innanzi ben oltre le otto.
Come detto però, dobbiamo spiegare a voi italiani i perché
di questa crisi che il Cavalierissimo ha combattuto strenuamente,
e senza colpa si è trovato a dover fronteggiare. Ecco alcuni
freddi, impersonali, imperituri ma inequivocabili numeri. I numeri
della crisi.
2: gli anni di Prampolini
in Villa d’oro. Due anni che hanno coinciso col tracollo incontrovertibile
della real casacca rossonera, schiantata in tutto e per tutto a
discapito di coraggiosi seppur vani tentativi di combattere questo
uragano che ha fatto peggio di Kathrina. Prampolini è il
primo uragano a portare un nome maschile. E per questo è
il più distruttivo di tutti. E le Marconi, come Macondo in
un romanzo che alcuni di voi conosceranno, sono ormai solo un cumulo
di macerie consegnato alla storia e all’oblio delle future
generazioni.
68: il differenziale, ovvero
lo spread, tra la Villa d’oro e la B2. Non bastano 68 punti
in due anni per far sì che le due cose combacino. Retaggio
dell’inflazione, si è alzato il costo della vita.
4: le retrocessioni di Ricky
Vecchi in cinque anni.
1: le promozioni di Marani
al primo tentativo. Il dato è da comparare con quello sopra.
14%: la percentuale media
di Trebbi in attacco nell’ultima stagione.
19: i punti che la Villa
d’oro è riuscita a fare nel primo set stagionale contro
il 4 Ville. Con tutto il bene che voglio a Ciuacciua e a Sasà
Santisi, questo è uno dei dati più allarmanti. Anche
il Burkina Faso ci ha superato, e qui Ugolini ne sa qualcosa. L’avevamo
detto da subito che dovevamo puntare all’America.
3: gli aaaaaaisssseaaaaaahhhh
consecutivi di Prampolini nel primo match ufficiale con San Martino.
La classica pioggia. Inondazione anche nel reggiano.
1: i personaggi della Walt
Disney presenti alle Marconi per Villa d’oro-Modena Est. Gambadilegno
assente per motivi personali, è rimasto solo Gastone a tentare
l’impresa. Anche se in panchina c’era Goofy, al secolo
Pippo.
1.000: gli euro di multa
a Carpi per aver fatto giocare Ramon Gato. Che lui lo sapeva, che
non poteva giocare, ma i dirigenti di Carpi no. E Carpi ovviamente
ha protestato contro la federazione: «Questo è razzismo,
non potete dire a Gato “fora di bàl!” solo perché
è nero!». In federazione hanno spiegato che ci vogliono
dei certificati, altrimenti Gato risulta giocatore clandestino.
Il Wwf ha detto “Non dire Gato se non ce l’hai nel saco”.
Il ricorso al tribunale internazionale dell’Aia non ha sortito
effetti, e quindi noi aspettiamo che Cardona pizzi Beltrami come
ha promesso più volte di fare.
0: le pizze di Cardona a
Beltrami, per ora. Pare che le sue pizze siano state comprate a
fior di fiorini. Tremonti sta studiando una manovra correttiva per
ovviare a questo buco di bilancio, che sarebbe potuto essere evitato
con un semplice e sonoro sganassone.
29: come 29 settembre. Il
giorno di nascita di Silvio Berlusconi. E di Pupino Dall’Olio.
E quindi? Quante se ne fa Pupino alla volta? Mirandola è
arrivata quarta perché ha comprato le arbitresse donne? Ma
soprattutto, se Dall’Olio junior fa girare la patonza, non
è doppia?!
7: come gli anni di Ricchetti
in casacca correggese. Poi ora una serie di disavventure lo hanno
portato a ricevere per le alzate di Fede Ugolini. Che schifo. Uno
dei sintomi più evidenti della crisi economica e di valori:
se nessuno ha più soldi per Ricchetti, come si può
pensare di risollevarsi?
3: come gli anni di play
off di Correggio, unica nota positiva in un mondo al contrario.
725: il valore del colesterolo
nel sangue del Pancia. Alzatosi ancora di più quando, dopo
essere stato costretto a far giocare un opposto di colore (sia mai!!!)
e dopo aver accettato di allenare una squadra per poi trovarsi ad
allenarne un’altra, ha “dovuto” mangiare otto
bacinelle di mascarpone consecutive per ovviare al problema. Andatosene
lui, il mondo è finito, in Villa d’oro.
100: il valore di mercato
di Trebbi. In buoni della spesa Coop. Per dire.
1.000: gli sguardi femminili
che a ogni minuto di ogni giornata si posano sull’angelico
e riccioluto viso di Ugolini. E lo distraggono. E lui tira fuori.
Tranne che sul 24 pari: lì prende la murata.
3%: l’efficienza di
Bergianti nell’uno contro uno col portiere avversario. Praticamente
ogni 100 tiri a porta semivuota, il nanetto ne mette dentro 3. Così
la Gazzetta dello Sport: “Bergianti come Del Piero dopo l’infortunio:
non è più lui”. E sotto l’editoriale di
Civoli: “Però Bergianti non ha mai avuto un infortunio”.
Così invece il Financial Times: “Crac Bergianti, è
crisi nell’economia italiana - Il gioiellino che solo sette
anni fa valeva più di Messi, adesso costa meno della Loretta”.
0: le ricezioni della Villa
d’oro ringiovanita in testa al palleggiatore. Vecchi però
l’aveva chiesto: “Non voglio più giocare a pallavolo,
mi va di darmi allo jogging”.
25: i fogli pre partita
sbagliati da Asta la scorsa stagione. Tra bicchieri mezzi vuoti,
mojiti dove andavano coca rum, direzioni uguali e contrarie, un
fiasco totale. Se anche le nostre migliori agenzie di rating sbagliano
così clamorosamente le previsioni, come possiamo pensare
di salvarci dalla re(tro)cessione?!?! Ah uno comunque l’ha
azzeccato, quello del ritorno con lo Zinella: erano in 6 contati,
li conosce da quando ha 3 anni, grande Andre!
41: i punti di Vigilante
all’ultima di campionato della scorsa stagione. Uno che ha
preso 3 murate da Armaroli. E 3 da Prampolini. Uno che mettevamo
Vecchi a murare al centro e lo lasciavamo a uno: e quell’uno
era Armaroli. Insomma, uno che dovrebbe giocare nell’amatori
Uisp dello Zambia. Però i suoi capi hanno un forno. E come
ben sapete, i beni di prima necessità sono gli unici a rimanere
sempre in piedi, anche in momenti di crisi. E così il buon
Vigilante se ne torna in serie A, con tutti i suoi ex compagni di
squadra fortissimi.
8: gli anni di vita persi
da Bicego nella scorsa stagione in Villa d’oro. Non volendo
lasciare orfani i suoi figli anzitempo, ha giustamente deciso di
cambiare aria.
3: gli anni che ci ha messo
Modena Est per andare in B2. Ha atteso che non ci fosse più
la Villa d’oro. E ha fatto bene. Perché quali simboli
più evidenti della crisi modenese se non le Marconi e la
palestra della polisportiva, che unite sono grandi come un bagno
del palaMadigan? Meglio una alla volta, così gli avversari
non pensano troppo male di noi. Auguri a Bonetti, Pad and co.
27: gli invisibili tracannati
da Marani prima di trascinare Vignola a un’incredibile promozione.
Essere Marani, nel volley, è doping. Sotto inchiesta.
2: le scarpe della Gianda
appese al chiodo. Finalmente! Era ora! E mi sa che è anche
ora di seguire il suo esempio…
123: gli infortuni di Armaroli
nella stagione scorsa. Si sono salvati i padiglioni auricolari e
le dita dei piedi, perché le infiammazioni, i traumi e le
tendiniti si schifano ad andare lì. Per il resto tutto a
posto.
163: le cene di lavoro di
Nicolini in un anno.
23: i giovedì sera
e notte passati da Nicolini dal barbiere in un anno.
4: gli allenamenti di Nicolini
in un anno.
594: i punti che mi ha fatto
fare Nicolini in una stagione. Della serie: negli anni del boom
economico girava tutto bene, facevamo punto anche col culo. E con
Nicolini a palleggiare. Come sono cambiati i tempi…
6-0 6-1: il punteggio dell’ultimo
Luppi-Trebbi a tennis. Ma ero visibilmente infortunato.
75: l’età media
del Corlo quest’anno. La domanda è: ma come cazzo fanno?
Che io a 29 son già cotto? Mistero della Fede… o della
Sere?!!…
17: l’età media
della Villa d’oro femminile di serie C. Tra un po’ bisognerà
metter su una nursery… anche perché, siam sicuri che
Piacentini, Della Casa, Ferriani e Vai le tirino su bene, queste
bimbe?!
123: gli infortuni della
Vai nella stagione scorsa. Per solidarietà con Armaroli.
Cosa si è salvato però lo saprà poi lui.
43: i viaggi programmati
da Elisa Piacentini e da Ricky Vecchi per la stagione 2011-2012.
A scanso di equivoci non li faranno insieme.
12: le squadre nel girone
B della C maschile 2011-2012. Per fortuna in due si sono ritirate:
non volevano anche loro umiliare una squadra che dopotutto ha vinto
tre scudetti, sotto l’impero di Marco Aurelio.
137: i comodini in legno
massello che Rubes Giusti riesce a produrre in mezzora. Speriamo
non decida un giorno di tirarli dall’altra parte della rete.
100: i chili che Marco Luppi
tira su col solo mignolo alla panca piana. Ormai è talmente
grosso che fa bagher a una mano, il piano di rimbalzo è uguale
a due braccia normali. Il problema è che a ogni salto crea
uno spostamento d’aria che impedisce ai compagni di fare copertura,
perché vengono spazzati via, verso le tribune. Bomba dovrà
studiare una nuova disposizione tattica.
21 e 16: come i punti alla
prima uscita stagionale delle mie pupille Lanza e Bettini. Come
a dire, per risollevarci dobbiamo prenderle dall’estero, una
da Rio (de Janeiro), l’altra dal Trentino Alto-Adige. Effetti
della globalizzazione.
1: come le sorelle Iori
che si sono ritirate a vita privata. Peccato.
10: baci al mio papà
Francesco Francesco Francesco Lancellotti!
5: le squadre che si contendono
le prestazioni di Sandro Papotti. Ignare del fatto che il suo cartellino
è inserito nell’unghia dell’alluce del piede
destro di Armaroli: andatevelo a prendere, se avete coraggio.
10: come i figli in arrivo
in seno alla Bbbbanda. Ok, bene, facciamo all’amore. Però
poi, con questa crisi, chi li mantiene sti figli?! L’Universal
Carpi?!!?
Detto questo, siamo costretti. La situazione è grave. Non
possiamo esimerci.
Scendiamo in campo.
Lo so, suona come una minaccia.
E infatti il nostro motto è…
“Scendiamo in campo.
Ma che sia l’ultima volta eh!”
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