ultimo aggiornamento: 29/09 18.15
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Cari italiani,
è un momento di crisi. Crisi profonda.
Sono i numeri che lo dicono, prima di tutto. Una crisi economica, morale e valoriale che vogliamo combattere a tutti i costi. Ma prima di combatterla vogliamo spiegarla, grazie a fredde cifre che ci consentiranno una riflessione più lucida. Proprio oggi che il nostro beneamato premier compie la celestiale età di 75 anni e Dio (ovvero egli stesso) voglia che riesca a farsele tutte e undici, oggi che è il suo genetliaco e magari il reale augello è più felice e poderoso e riuscirà a tirare innanzi ben oltre le otto.
Come detto però, dobbiamo spiegare a voi italiani i perché di questa crisi che il Cavalierissimo ha combattuto strenuamente, e senza colpa si è trovato a dover fronteggiare. Ecco alcuni freddi, impersonali, imperituri ma inequivocabili numeri. I numeri della crisi.

2: gli anni di Prampolini in Villa d’oro. Due anni che hanno coinciso col tracollo incontrovertibile della real casacca rossonera, schiantata in tutto e per tutto a discapito di coraggiosi seppur vani tentativi di combattere questo uragano che ha fatto peggio di Kathrina. Prampolini è il primo uragano a portare un nome maschile. E per questo è il più distruttivo di tutti. E le Marconi, come Macondo in un romanzo che alcuni di voi conosceranno, sono ormai solo un cumulo di macerie consegnato alla storia e all’oblio delle future generazioni.

68: il differenziale, ovvero lo spread, tra la Villa d’oro e la B2. Non bastano 68 punti in due anni per far sì che le due cose combacino. Retaggio dell’inflazione, si è alzato il costo della vita.

4: le retrocessioni di Ricky Vecchi in cinque anni.

1: le promozioni di Marani al primo tentativo. Il dato è da comparare con quello sopra.

14%: la percentuale media di Trebbi in attacco nell’ultima stagione.

19: i punti che la Villa d’oro è riuscita a fare nel primo set stagionale contro il 4 Ville. Con tutto il bene che voglio a Ciuacciua e a Sasà Santisi, questo è uno dei dati più allarmanti. Anche il Burkina Faso ci ha superato, e qui Ugolini ne sa qualcosa. L’avevamo detto da subito che dovevamo puntare all’America.

3: gli aaaaaaisssseaaaaaahhhh consecutivi di Prampolini nel primo match ufficiale con San Martino. La classica pioggia. Inondazione anche nel reggiano.

1: i personaggi della Walt Disney presenti alle Marconi per Villa d’oro-Modena Est. Gambadilegno assente per motivi personali, è rimasto solo Gastone a tentare l’impresa. Anche se in panchina c’era Goofy, al secolo Pippo.

1.000: gli euro di multa a Carpi per aver fatto giocare Ramon Gato. Che lui lo sapeva, che non poteva giocare, ma i dirigenti di Carpi no. E Carpi ovviamente ha protestato contro la federazione: «Questo è razzismo, non potete dire a Gato “fora di bàl!” solo perché è nero!». In federazione hanno spiegato che ci vogliono dei certificati, altrimenti Gato risulta giocatore clandestino. Il Wwf ha detto “Non dire Gato se non ce l’hai nel saco”. Il ricorso al tribunale internazionale dell’Aia non ha sortito effetti, e quindi noi aspettiamo che Cardona pizzi Beltrami come ha promesso più volte di fare.

0: le pizze di Cardona a Beltrami, per ora. Pare che le sue pizze siano state comprate a fior di fiorini. Tremonti sta studiando una manovra correttiva per ovviare a questo buco di bilancio, che sarebbe potuto essere evitato con un semplice e sonoro sganassone.

29: come 29 settembre. Il giorno di nascita di Silvio Berlusconi. E di Pupino Dall’Olio. E quindi? Quante se ne fa Pupino alla volta? Mirandola è arrivata quarta perché ha comprato le arbitresse donne? Ma soprattutto, se Dall’Olio junior fa girare la patonza, non è doppia?!

7: come gli anni di Ricchetti in casacca correggese. Poi ora una serie di disavventure lo hanno portato a ricevere per le alzate di Fede Ugolini. Che schifo. Uno dei sintomi più evidenti della crisi economica e di valori: se nessuno ha più soldi per Ricchetti, come si può pensare di risollevarsi?

3: come gli anni di play off di Correggio, unica nota positiva in un mondo al contrario.

725: il valore del colesterolo nel sangue del Pancia. Alzatosi ancora di più quando, dopo essere stato costretto a far giocare un opposto di colore (sia mai!!!) e dopo aver accettato di allenare una squadra per poi trovarsi ad allenarne un’altra, ha “dovuto” mangiare otto bacinelle di mascarpone consecutive per ovviare al problema. Andatosene lui, il mondo è finito, in Villa d’oro.

100: il valore di mercato di Trebbi. In buoni della spesa Coop. Per dire.

1.000: gli sguardi femminili che a ogni minuto di ogni giornata si posano sull’angelico e riccioluto viso di Ugolini. E lo distraggono. E lui tira fuori. Tranne che sul 24 pari: lì prende la murata.

3%: l’efficienza di Bergianti nell’uno contro uno col portiere avversario. Praticamente ogni 100 tiri a porta semivuota, il nanetto ne mette dentro 3. Così la Gazzetta dello Sport: “Bergianti come Del Piero dopo l’infortunio: non è più lui”. E sotto l’editoriale di Civoli: “Però Bergianti non ha mai avuto un infortunio”. Così invece il Financial Times: “Crac Bergianti, è crisi nell’economia italiana - Il gioiellino che solo sette anni fa valeva più di Messi, adesso costa meno della Loretta”.

0: le ricezioni della Villa d’oro ringiovanita in testa al palleggiatore. Vecchi però l’aveva chiesto: “Non voglio più giocare a pallavolo, mi va di darmi allo jogging”.

25: i fogli pre partita sbagliati da Asta la scorsa stagione. Tra bicchieri mezzi vuoti, mojiti dove andavano coca rum, direzioni uguali e contrarie, un fiasco totale. Se anche le nostre migliori agenzie di rating sbagliano così clamorosamente le previsioni, come possiamo pensare di salvarci dalla re(tro)cessione?!?! Ah uno comunque l’ha azzeccato, quello del ritorno con lo Zinella: erano in 6 contati, li conosce da quando ha 3 anni, grande Andre!

41: i punti di Vigilante all’ultima di campionato della scorsa stagione. Uno che ha preso 3 murate da Armaroli. E 3 da Prampolini. Uno che mettevamo Vecchi a murare al centro e lo lasciavamo a uno: e quell’uno era Armaroli. Insomma, uno che dovrebbe giocare nell’amatori Uisp dello Zambia. Però i suoi capi hanno un forno. E come ben sapete, i beni di prima necessità sono gli unici a rimanere sempre in piedi, anche in momenti di crisi. E così il buon Vigilante se ne torna in serie A, con tutti i suoi ex compagni di squadra fortissimi.

8: gli anni di vita persi da Bicego nella scorsa stagione in Villa d’oro. Non volendo lasciare orfani i suoi figli anzitempo, ha giustamente deciso di cambiare aria.

3: gli anni che ci ha messo Modena Est per andare in B2. Ha atteso che non ci fosse più la Villa d’oro. E ha fatto bene. Perché quali simboli più evidenti della crisi modenese se non le Marconi e la palestra della polisportiva, che unite sono grandi come un bagno del palaMadigan? Meglio una alla volta, così gli avversari non pensano troppo male di noi. Auguri a Bonetti, Pad and co.

27: gli invisibili tracannati da Marani prima di trascinare Vignola a un’incredibile promozione. Essere Marani, nel volley, è doping. Sotto inchiesta.

2: le scarpe della Gianda appese al chiodo. Finalmente! Era ora! E mi sa che è anche ora di seguire il suo esempio…

123: gli infortuni di Armaroli nella stagione scorsa. Si sono salvati i padiglioni auricolari e le dita dei piedi, perché le infiammazioni, i traumi e le tendiniti si schifano ad andare lì. Per il resto tutto a posto.

163: le cene di lavoro di Nicolini in un anno.

23: i giovedì sera e notte passati da Nicolini dal barbiere in un anno.

4: gli allenamenti di Nicolini in un anno.

594: i punti che mi ha fatto fare Nicolini in una stagione. Della serie: negli anni del boom economico girava tutto bene, facevamo punto anche col culo. E con Nicolini a palleggiare. Come sono cambiati i tempi…

6-0 6-1: il punteggio dell’ultimo Luppi-Trebbi a tennis. Ma ero visibilmente infortunato.

75: l’età media del Corlo quest’anno. La domanda è: ma come cazzo fanno? Che io a 29 son già cotto? Mistero della Fede… o della Sere?!!…

17: l’età media della Villa d’oro femminile di serie C. Tra un po’ bisognerà metter su una nursery… anche perché, siam sicuri che Piacentini, Della Casa, Ferriani e Vai le tirino su bene, queste bimbe?!

123: gli infortuni della Vai nella stagione scorsa. Per solidarietà con Armaroli. Cosa si è salvato però lo saprà poi lui.

43: i viaggi programmati da Elisa Piacentini e da Ricky Vecchi per la stagione 2011-2012. A scanso di equivoci non li faranno insieme.

12: le squadre nel girone B della C maschile 2011-2012. Per fortuna in due si sono ritirate: non volevano anche loro umiliare una squadra che dopotutto ha vinto tre scudetti, sotto l’impero di Marco Aurelio.

137: i comodini in legno massello che Rubes Giusti riesce a produrre in mezzora. Speriamo non decida un giorno di tirarli dall’altra parte della rete.

100: i chili che Marco Luppi tira su col solo mignolo alla panca piana. Ormai è talmente grosso che fa bagher a una mano, il piano di rimbalzo è uguale a due braccia normali. Il problema è che a ogni salto crea uno spostamento d’aria che impedisce ai compagni di fare copertura, perché vengono spazzati via, verso le tribune. Bomba dovrà studiare una nuova disposizione tattica.

21 e 16: come i punti alla prima uscita stagionale delle mie pupille Lanza e Bettini. Come a dire, per risollevarci dobbiamo prenderle dall’estero, una da Rio (de Janeiro), l’altra dal Trentino Alto-Adige. Effetti della globalizzazione.

1: come le sorelle Iori che si sono ritirate a vita privata. Peccato.

10: baci al mio papà Francesco Francesco Francesco Lancellotti!

5: le squadre che si contendono le prestazioni di Sandro Papotti. Ignare del fatto che il suo cartellino è inserito nell’unghia dell’alluce del piede destro di Armaroli: andatevelo a prendere, se avete coraggio.

10: come i figli in arrivo in seno alla Bbbbanda. Ok, bene, facciamo all’amore. Però poi, con questa crisi, chi li mantiene sti figli?! L’Universal Carpi?!!?

Detto questo, siamo costretti. La situazione è grave. Non possiamo esimerci.

Scendiamo in campo.

Lo so, suona come una minaccia.
E infatti il nostro motto è…

“Scendiamo in campo.
Ma che sia l’ultima volta eh!”


di Alessandro Trebbi