La tecnica è morta, viva il governo tecnico!
Sarà stato guardando il livello medio di B1, B2 e soprattutto
C, che l’Italia ha deciso di passare a un governo tecnico?
O forse è tutto successo dopo che i nostri politici hanno
ammirato un calcetto dei giovani Villa d’oro? O ancora, dopo
un rigore di Zacchia, o un bagher di Borghi,
o un’alzata di Vecchi, o un tuffo
di Padella? Forse che siano state le battute contro al
muro di Cominelli, a convincerci dell’ineluttabilità
di una guida tecnica? O quelle “classiche”, a metà
filone, di Ugolace? No, forse sono stati i palleggi
a quarantacinque gradi di Marani (gradi di alcol,
ovviamente)? Oppure le seconde linee del rinnegato Bedo?
No, dai, qualcuno avrà visto la stellare di Prampolini
e ha detto basta!? O saranno stati gli spettatori di Modena Est-Bedizzole
a intimare l’alt e a chiedere un cambio? O forse è
il fatto che siamo tutti finiti nel taschino di Tacconi,
ancora, nonostante Tacco abbia centoquarantadue anni e due culi?
Tanto è vero che addirittura ci sono suoi seguaci, vedere
Sandoni per credere? No dai, sarà stato
che Luppi ormai ha completato la collezione, lo
hanno murato tutti, ma proprio tutti, e allora è tempo di
una svolta? Invece alcuni pensano sia stata la lotta Alex
Changes-Cat Stevens per il superbomber 2012? No, dai, la
spiegazione deve essere una sola: Gandolfi gioca, e fa punti,
in B1. Una B1 che va in A2. Ecco, dev’essere questo.
Insomma, non si conoscono bene i motivi, ma tant’è,
la sentenza è una sola: la tecnica è morta, viva il
governo tecnico. In questo momento oscuro, buio, di lascivia e orrore,
l’analisi dei campionati scorre via liscia come l’olio
o, se vogliamo, semplice come un rigore a porta vuota. Per dirla
con Zac.
In B1 non c’è molto da dire, se non che Correggio,
ogni stagione che passa, l’occasione tra le mani ce l’ha
sempre più grossa. Il ritorno di Sansino,
ben temprato da mesi di allenamento in Villa d’oro, ha dato
i suoi frutti, gli Astolfi boys navigano a più 6 sui rivali
di Carpi e se si fanno superare stavolta è la volta buona
che li ammazzo. Passi Molfetta, passi Cortona. Ma Carpi
no. Una Carpi che tanto nel femminile di A1 quanto nel
maschile di B1, non si ferma mai, ha un mercato sempre aperto: e
se ne va questa, e arriva quest’altra, e torna lui, e riparte
lui, e arriva Gato, e riparte Gato, e Gato viene fermato al confine,
e arriva Cardona, e Cardona s’incazza. Di sicuro c’è
una gran circolazione di cubani, prova ne è il neo-acquisto:
Guerrieri. Direttamente dalla Sierra de l’Escambray,
prelevato dalla guerriglia anti-Batista. L’asse Guerrieri-subcomandante
De Marcos potrebbe mietere molte vittime, ma Correggio ha la stoffa
giusta e gli avversari giusti per rimanere in vetta, se pensiamo
che una delle più credibili contendenti è Olbia,
dove palleggia un certo Boschi, ottimo ragazzo, spiritoso,
fin bello... ma che non ha vinto nemmeno ad Assen, per dire!
Scendiamo in B2 e anche qui c’è gente
che naviga in alto. Sassuolo, per cominciare, che
gioca con tre opposti, Bigarelli-Mazzali-Liccardo,
o all’occorrenza anche con quattro (Bedo) o cinque (con Bedo
e Canulli). Insomma, trazione offensiva per Benedetti,
che prende spunto dalla formazione a due punte lanciata dal Pancia
ormai 8 anni fa e la estremizza aggiungendo un altro attaccante:
vista l’onnipotenza della tecnica imperante nelle ultime stagioni,
è una tattica che funziona, soprattutto se dietro c’hai
il Liga. Un Liga un po’ contraddittorio,
che prima urla contro il cielo e poi chiede a dio se c’ha
un momento, dopo averlo ricoperto d’insulti, ma si sa, le
star sono così. Modena Est vede i play off,
ma d’altronde, ha un Bonetti che è
passato dall’ammirare Prampolini attonito
a fare 35 punti e 8 muri a partita. Noi comunque sappiamo qual è
il segreto della squadra: Asta è stato emarginato,
non fa più lui le statistiche, qualcuno gli fa credere di
preparare le partite e di contare qualcosa, in realtà raccoglie
i palloni a fine allenamento e porta ogni tanto la Benny per distrarre
gli avversari. Con questo ruolo affidato al piccolo talento bolognese,
Modena Est vola. Il resto è ordinaria amministrazione, anche
se vorremmo più modenesi (e soprattutto più Est!...
e non sto parlando di Ugolini jr) in campo... Ma tant’è,
Carpi fa scuola!
Chi invece sembra essere sprofondata nel baratro è
Vignola. Ma anche qui, non c’è molto da scavare
per capirne i motivi: Marani è diventato un bravo
ragazzo. Una volta si prendeva il lunedì di pausa,
ma negli altri sei giorni faceva le quattro del mattino e almeno
due-tre volte a settimana aveva una gastrite acuta. Adesso è
fidanzato felicemente, sorseggia al massimo acqua gassata, alle
due è già sotto le coperte ad ascoltare la ninna nanna
del carillon. L’anno scorso Vignola stupiva tutti, quest’anno
si stupisce chi ci gioca contro. Si è tentato col cambio
in panchina, ma forse il problema non era il mio amico Cappi
(uno dei tanti ad aver messo a sedere Nicolini).
Tant’è, Scanzano ha detto che non si taglia la barba
finchè non si salva in B2, e c’è già
chi predice per lui un futuro così.
Nel femminile lo sportivissimo
Marci Mescoli direi che ci ha preso a sculare Pancia
e Anderlini e sta dominando il campionato, con la Vale Bottini
che una volta faceva il libero e adesso fa 40 punti da banda...
che anche nel femminile sia successo qualcosa?! La signora
Ugolini sta riportando in alto Altedo (non lo so, sto sparando
a caso), mentre Vignola pende come il suo allenatore
e si vedrà. La Carpi delle mie preferite
Bettini e Lanza ancora non è salva ma ci
sta arrivando vicina e qui dico due cose: intanto che con l’Alice
in campo per le ultime 3-4 di campionato è fatta, e poi che
per me Bettini è molto più forte di Bonetti (a voi
indovinare quale Bonetti... mistero).
Menzione a parte per Stefano Ricchetti, che stanco
delle tribune al Torrazzo (e giustamente, uno come lui che ha giocato
quasi in A2 che fa panca in C?!?! Ma scherziamo!??!), ha scelto
una soluzione di comodo... 727 km al giorno immersi nella nebbia
a Viadana. Va bene tutto, Ste, ma non era meglio concentrarsi solo
sulle freccette? Per poi rilanciarsi l’anno prossimo magari
in Villa d’oro, la classica squadra che fa finire la carriera
a tutti i giocatori? (ciao Calvio).
Scendiamo (non Scandiano), mestamente. Siamo sicuri che della serie
C vogliamo proprio parlare? Tutti bloccati per neve, si recupera
a spot tra San Valentino e Carnevale. Un dato solo è certo:
Crevalcore le vince tutte. Di culo, di piedi, di
nervi, di sostanza. Ma le vince tutte. E quindi, finchè le
vince tutte, c’è poco da fare anche per la fortissima
e celebratissima Villa d’Oro (ma per piacere!).
Tanto più che si è completata la conversione cristiana.
Armaroli è infatti partito per le crociate,
come arma ha due stampelle, ed è sicuro di riuscire a togliere
Gerusalemme (viale Gramsci) agli usurpatori arabi. Mister
Tassoni ha provato a dirgli che in realtà a lui
interessava provare a vincere il campionato, ma niente. Le crociate
comunque hanno rotto, ma Armaroli, ormai leghista purosangue, non
è contento. Ha anche organizzato la Coppa Emilia, e solo
per un pelo la federazione è riuscita a cambiargli il nome,
che all’inizio doveva essere Coppa Padania. Un simpatico passatempo
nella sosta di campionato, così, giusto per non farci andare
in gita a Roma a vedere forse le uniche tre partite in cui la tecnica
ancora si vede.
Comunque la Villa è molto più giovane di Crevalcore,
ha molto più futuro, soprattutto questi tre ragazzini,
Trebbi, Ugolini e Malavolta, li vedo molto bene, penso
che cresceranno tanto nei prossimi mesi. E poi, scusate, ma ne vogliamo
parlare della “Pantera di Casinalbo”?!?!
Il panterone rossonero che si tuffa per ogni dove, volitivo come
non mai, generoso all’inverosimile che ha l’unica pecca
di essersi autoeletto rigorista ufficiale della squadra? Vai panterone!!!!
Detto ciò, la Villa d’Oro gioca male ma non molla,
e anche da Castelfranco è riuscita a portare a casa tre punti.
Merito senza ombra di dubbio di un Luppi scatenato
fino a metà match che però poi si è accorto
di non aver ancora preso murate da Borghi e Sandoni,
novelli di categoria, e ha pensato bene di rimediare. Edward
Nicolini, nell’occasione, è stato meno Edward
del solito, ma ovviamente per riequilibrare la partita Bomba l’ha
dovuto mettere a sedere sostituendolo con Pasini, come già
Helmer con Reggiani, Bicego con Vecchi, il Pancia col Cic e via
dicendo. È un destino, quello del mio amore Nicolini,
cui i complimenti ormai arrivano solo ed esclusivamente
per la morosa.
Il resto del girone vive di una San Martino ancora
in lotta per il primato: però mi sorge un dubbio. Leggo dei
“Prampolini 5”, “Prampolini 6”... Addirittura
una volta mi è sembrato di scorgere “Prampolini ne”.
Dade, che succede?! Poi c’è l’Anderlini
del Pancia (... mister ricordate degli amici! Ricordate
di chi t’ha vvvoluto bbeene! Daje la paga a Crevalcò,
aò!) e il duello Corlo-Pozza per un posto al sole, duello
in cui l’unica cosa bella è la Serena
ma non gioca, esattamente come Ricciolo, e qui
i tifosi si scatenano nel trovare le differenze tra i due.
Nell’altro girone lotta serrata Campegine-Campagnola,
con Casa Modena ormai tagliata fuori dai giochi
promozione diretta (almeno sembra) ma che vincerà
i play off (ecco perchè meglio non farli) e il Torrazzo
che ha sorpreso tutti conquistando la Final Four di Coppa Padania
ma che in campionato soffre gli umori di Ugolini Junior,
preso ormai in un vortice di vodka e nicolinismo che pare non abbandonarlo.
Jesus Christ sulla via di Damasco è confinato
spesso alla panchina, ci pensa Rubes Geppone (chiamarlo
Geppetto mi sembra un po’ riduttivo) Giusti a mettere per
terra tutto e tutti.
Nel femminile la mia Viotta ha battuto la sua Cristina,
ma dato che di volley ormai mi interesso abbastanza poca la prossima
lotta la voglio ai fornelli e voglio essere seduto a tavola per
valutare, magari dopo un giorno di digiuno. Promettono molto bene
queste due ragazze, nell’arte culinaria. Come implicito, l’Arbor
delle reggiane a me care vola (anche grazie ai colpi di sole della
Taddei e ai lampi di classe della Pedro),
mentre la Villa d’Oro arranca ma soprattutto,
finalmente, la Ferriani ha smesso di fare 150 punti
a partita e speriamo continui così. La Piacentini
è sparita dalla circolazione, chissà se in campo si
vede ancora? Boh, non so. Pare sia ai ferri corti. Ferretti,
per intenderci. Con chi, non è dato sapere. Dall’altra
parte, la Facchini è ancora viva e lo dimostra
col suo Maranello seguendo le orme della Bottini,
ovvero una carriera da libero che si trasforma in un campionato
da 80 punti di media a partita da banda. La Nonantola
ringiovanita ma sempre alicizzata sta a metà, il resto non
so nulla.
Scendendo in D posso solo constatare la crisi di Sasà
Santisi e Alle Alle Ciuacciua, mentre
Gastone e Gambadilegno continuano una corsa iniziata
un anno fa su un pulmino nei pressi di Grottazzolina. La Villa
di Bigio e Cippo andrà in C così il prossimo
anno sarà derbissimo, le donne di Spezzano
spezzano reni, le donne di Pavullo violano campi,
in Prima Divisione il Dream Team gioca da prima
divisione e Sandro è già pentito della scelta traditrice
fatta in estate... Ma la pallavolo prosegue, nonostante la crisi...
La tecnica è morta, viva il governo tecnico!
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