CORREGGIO (18/04) - 15 aprile 2012: il giorno dei giorni di Correggio. 15 aprile 2012. Il giorno dei giorni, canta Luciano Ligabue in uno dei suoi più celebri successi. Il giorno dei giorni di Correggio, la Correggio del “Liga” ma soprattutto, in una fredda domenica di primavera, la Correggio della C.S.C. e della sua storica promozione in serie A2. Il successo per 3-1 ottenuto ad Asti vale l’ascesa in paradiso con tre turni d’anticipo, al termine di una gara che riassume, nelle sue due ore di gioco, tutto quel che è stata la stagione dei rossoblu. Una C.S.C. che soffre, perde il primo set in volata, nel secondo si becca pure due cartellini gialli (a capitan Astolfi e Raimondi) e sotto sino al 20-15 tutti pensano che la festa sarà rimandata quantomeno di una settimana. Ed invece no, Sangiorgio e tutta la sua immensa classe, Alessandro Ligabue e la sua follia dai 9 metri che vale il 21 pari, capitan Astolfi e quegli occhi spiritati per il sorpasso sul 22-23. Il finale ai vantaggi, l’ace di Bassoli e quel 24-26 che, di fatto, anche se ci sono ancora due set da giocare, vale la serie A. Sì, perché Correggio ora è un fiume in piena, con Romani che regala uno show in un terzo set dominato dai rossoblu, prima della grande paura nel finale del 4° set. Asti non molla, trova dal reggiano Fabbiani le risorse per rimanere agganciata sino al 21 pari, ma Correggio ha troppa voglia di serie A. Raimondi mette giù il pallone del -3, lo stesso Fabbiani attacca out per il 21-23 e meno 2 dal sogno, Astolfi schiaccia di pura rabbia il pallone che vale 3 match-point. L’ultimo, quando l’orologio ha appena scoccato le ore 20.00, il capitano lo regala ad uno degli uomini che più ha sognato questa serie A inseguita per tanti anni. Nicola Romani mette giù il pallone del 21-25, poi scoppia in lacrime e annuncia che queste saranno le ultime partite con indosso la maglia della C.S.C. Correggio. Le lacrime però non sono solo del piccolo grande uomo di Pesaro, ma di tutti quegli uomini che hanno fatto sì che la favola diventasse realtà. Come Matteo Lancellotti, che piange prima, durante e dopo la gara per aver visto la sua famiglia unita in tribuna nel giorno più importante della sua vita. Inutile sottolinearlo, chi ha sofferto di più nella notte di Asti è stato il capitano, Max Astolfi: semplice e al tempo stesso dolcissimo quel che riesce ad esprimere, stringendo forte i denti per evitare le lacrime: “Mi manchi tanto, papà”. E lui, coach Gianfranco Astolfi, l’uomo del miracolo Correggio, piange a centinaia di km di distanza da una stanza d’ospedale, attraverso un computer che lo collega con Asti. L’uomo che ha lavorato giorno e notte, negli ultimi 8 anni, tra palestra, scout e video con una passione smisurata per quella palla che non vuole mai toccare terra. Non poteva essere in mezzo a loro, ma i suoi ragazzi gli hanno regalato la gioia più grande, conquistandola sul campo e poi dedicandogliela correndo davanti al video per salutarlo: “Questa è per te, prof”.

Centinaia di messaggi di complimenti per Correggio e la sua favola
A cominciare dall’amministrazione comunale di Correggio, nella persona dell’assessore allo sport Emanuela Gobbi, sono stati centinaia i messaggi di complimenti alla C.S.C. Correggio per la storica promozione in serie A2. Il presidente del Comitato Fipav di Reggio Emilia, Marina Iotti, ha voluto subito congratularsi con Paride Lugli, il ds del Correggio Volley, pochi minuti dopo che Nicola Romani aveva messo a terra l’ultimo pallone della sfida di Asti. E poi tutte le società del territorio reggiano e non solo, a partire dai cugini dell’Edilesse Conad Reggio Emilia sino alla Cec Carpi, l’unica squadra capace di insidiare Correggio sino al trionfo. Il telegramma di patron Walter Crovegli e della sua Crovegli Cadelbosco, i complimenti del presidente Verissimo Marani e del suo Volley Ball San Martino, oltre a quelli di altri club del campionato di B1, come Brescia e Asti, proprio gli avversari di domenica che hanno regalato alla C.S.C. anche un “We are the champions” a fine gara, preparato per l’occasione e graditissima sorpresa per tutto il gruppo del Correggio Volley. E poi gli ex giocatori, dalla telefonata di Severi da New York a quelle di Manfrin, Cerquetti, Porcellini, Ricchetti, Fontanesi e tanti, tanti altri ancora. Gli sponsor, C.S.C. e Poliespanse in primis, e tutta la piazza di Correggio. “Sì, perché questa mattina (ieri, ndr) quando sono andato in piazza, mi hanno fermato tutti per farci i complimenti – spiega il ds Paride Lugli. Segno che qualcosa abbiamo lasciato nel cuore della gente”

La dedica di capitan Max Astolfi: “E’ tutta per te, papà”
Il viso rigato di lacrime, nonostante ci abbia provato sino all’ultimo a non piangere. Troppo forte l’emozione vissuta dal capitano della C.S.C. Correggio, Max Astolfi, in una giornata incredibile per il Correggio Volley e la sua famiglia. Una famiglia costretta a dividersi tra Asti e Modena, con la moglie Monica e lo zio Franco a seguire Max nella partita più importante della carriera, e la mamma Lara e il fratello Roberto ad accudire papà Gianfranco. La dedica del figlio è tutta per lui, il tecnico ma soprattutto l’uomo che ha fatto sì che tutto questo diventasse realtà. “Cosa dire, la dedica è tutta per mio papà. E’ sempre stato al mio fianco in ogni momento della mia vita, dentro e fuori dal campo. Un punto di riferimento, posso solo dire che mi manca. Tanto”. Così come manca a Nicola Romani e Matteo Lancellotti, anch’essi con la testa là a Modena, appena l’ultimo pallone è caduto a terra. “Non potete immaginare quanto si meritasse questa gioia, siamo felici di avergliela regalata”. E anche la società rossoblu, nelle parole del ds Paride Lugli, vuole dedicarla tutta al prof: “Questa promozione è sua, più di chiunque altro. Possiamo solo dirgli grazie per averci portato sin qua, sino alla serie A”

(16/04) - 15 aprile 2012: il sogno di Correggio si è Avverato. La C.S.C. ottiene la promozione in A2 con 3 turni d’anticipo, dopo il successo per 3-1 in quel di Asti. Esplode la festa rossoblu con la dedica al prof Astolfi, l’uomo del miracolo Correggio che non poteva essere presente nel trionfo più grande. Era tutto scritto. Tutto scritto, dal primo giorno nel quale Paride Lugli e Claudio Fornaciari fondarono il Correggio Volley. Era il lontano 1991, chi l’avrebbe mai detto che 21 anni dopo quella società sarebbe arrivata sino alla serie A2? 15 aprile 2012. Il sogno si avvera, la C.S.C. Correggio sale in serie A2 con 3 turni d’anticipo, completando il trionfo con un epico successo per 3-1 in quel di Asti. Una partita incredibile per una squadra incredibile. La C.S.C. Correggio capace di dominare una stagione condita da 21 successi su 23 gare di campionato, la C.S.C. di capitan Max Astolfi, genio e inventore di quel gioco che ha fatto innamorare tutta Italia. La C.S.C. di Nicola Romani, l’uomo dell’ultimo pallone di Asti nella sua ultima stagione a Correggio. L’ha annunciato, con le lacrime agli occhi, proprio nella notte di Asti, che tornerà a casa per stare assieme alla sua Veronica, che gli regalerà un figlio quest’estate. Come Diego Gandolfi, che sarà padre tra poche settimane e ha dato l’anima ogni giorno delle sue due straordinarie stagioni a Correggio. Matteo Lancellotti e la sua commozione a fine gara, davanti agli occhi della famiglia intera corso a vedere la sua gara più bella. Poi c’è Davide Bassoli e il suo straordinario ritorno a Correggio, tre anni dopo la prima avventura che portò la C.S.C. ai play-off. Giampaolo Cassandra, meraviglioso protagonista della notte di Asti con la sua battuta mortifera, lo stesso vale per Alessandro Ligabue, pazzo scatenato che scatena tuoni e fulmini dai 9 metri. Ettore Panini e Samuele Vaccari, gli uomini del lavoro oscuro sempre pronti a diventare protagonisti della stagione più bella della storia di Correggio. E poi, come non citare Riccardo Sangiorgio e il suo straordinario ritorno a Correggio, convinto da compagni, tecnici e dirigenti che volevano tutta la sua classe al servizio della C.S.C., per portarla sino in serie A. Riccardo Raimondi, semplicemente la bandiera del Correggio Volley, con le sue 8 stagioni consecutive in rossoblu, e quel Fabio Donadio che ad inizio stagione annunciò: “Sono venuto a Correggio per vincere” – ha mantenuto la parola, eccome. Colui che ha meritato più di tutti di vivere questo trionfo però è stato lui, coach Gianfranco Astolfi. Non poteva esserci ad Asti, il professore del miracolo Correggio, collegato come capitato altre volte nelle ultime settimane via Skype per seguire i suoi ragazzi da un letto d’ospedale. Straordinario, commovente, il momento nel quale tutti i ragazzi della C.S.C. sono volati a fine gara verso il pc collegato con il prof per salutarlo e gridarglielo a squarciagola: “Questa è per te prof”. Sì, questa è la sua serie A e di tutto il meraviglioso gruppo del Correggio Volley
TABELLINO: ASTI - CORREGGIO 1-3 (25-23 24-26 19-25 21-25)
Asti: Rabezzana 2, Utelle, Fabbiani 20, Demichelis 1, Avalle ne, Guido 11, Saglimbene 10, Randi, Quaglieri lib, Vajra 10, Belzer 6, Lombardo ne. All. Giannitrapani
Correggio: Romani 21, Astolfi 8, Sangiorgio 5, Raimondi 10, Lancellotti 10, Bassoli 10, Donadio lib, Panini ne, Cassandra 1, Vaccari ne, Ligabue 2, Gandolfi. All. Astolfi
Note. Asti: ace 2, bs 18, muri 7. Correggio: ace 5, bs 12, muri 10. Durata set: 27', 31', 26', 27'

(15/04) - E’ giunta l’ora: Correggio vuole salire in paradiso già ad Asti Alla C.S.C. sarà sufficiente ottenere lo stesso risultato di Carpi (impegnata contro Olbia) per festeggiare la serie A2 in una domenica da brividi tra Carpi e il Pala San Quirico (tutti in campo alle ore 18.00), dove sarà il “sammartinese” Fabbiani a provare a rinviare la festa rossoblu
E’ giunta l’ora. Dopo annate straordinarie, migliaia di ore passate a sudare in palestra per costruire qualcosa di grande. Un sogno, l’hanno sempre definito i ragazzi della C.S.C. Correggio, tra un pezzo di pizza e l’altro al termine dell’allenamento del martedì sera. Hanno sofferto, hanno gioito, hanno pianto assieme nelle notti di Camaiore, Molfetta, Bastia Umbra, Segrate, Cortona e di nuovo Molfetta, laddove il sogno della serie A2 svanì sempre, in un modo o nell’altro. Questa volta no, questa volta è tutto diverso, questa volta è arrivato il tempo dei giganti. Il tempo dei Lancellotti, degli Astolfi, dei Raimondi, dei Sangiorgio, dei Romani e dei Bassoli, ovvero coloro che c’erano nel primo grande assalto alla serie A (stagione 2008/09) e dopo quasi 4 anni sono ancora lì, con le mani protese per arrivare ad un traguardo storico. Il tempo dei Donadio, dei Vaccari, dei Ligabue, dei Panini, dei Gandolfi e dei Cassandra, gli altri sei moschettieri pronti a scendere in campo per ottenere l’ultima vittoria, quella che varrebbe la serie A. E sarebbe la serie A anche dei Ricchetti, dei Porcellini, dei Fontanesi, dei Gualerzi, dei Cerquetti, dei Malmusi, dei Daldello e dei Meneguzzo, e ci fermiamo qua per non dover citare tutti quei giocatori che dal 1991 hanno contribuito a creare la storia del Correggio Volley, spinti e aiutati dallo straordinario lavoro di tutti i dirigenti, i tecnici e i tifosi che hanno lavorato con tanta passione per far sì che quella di “Fort Einaudi” diventasse una leggenda. Poi c’è lui, il tecnico del “miracolo Correggio”, per tutti “Il Professore”: Gianfranco Astolfi e i suoi 8 anni consecutivi sulla panchina della C.S.C., la sua creatura con la quale sta per coronare il sogno di una vita. Sì, perché è scritto nei loro occhi che questa serie A non può più sfuggire. Quegli occhi che hanno sbranato tutte le squadre di questo campionato, eccezion fatta per Olbia e Bergamo, ottenendo 20 vittorie in 22 gare. C’è qualcosa di omerico in questa favola che sta per tramutarsi in realtà, qualcosa che va al di là della delusione per la sconfitta della scorsa settimana in Coppa Italia, impedendo alla C.S.C. il bis di 12 mesi fa. Questa volta c’è un traguardo ben più importante da raggiungere: c’è la serie A, distante soli 3 punti. E allora, veniamo al dunque. Quattro turni al termine del campionato di serie B1, Correggio ha 10 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, l’eterna rivale Carpi, e se ne va in quel di Asti per la domenica che può già essere quella del trionfo. In questo 23° turno ad Astolfi e compagni basterà ottenere lo stesso risultato dei cugini per ritrovarsi già in paradiso. In caso di successo per 3-0 o per 3-1, sarà serie A2 indipendentemente dal risultato di Carpi-Olbia, altrimenti bisognerà mantenere il +10 in classifica perché nel caso la C.S.C. dovesse perdere anche un solo punto nei confronti della diretta rivale, non potrebbe festeggiare visto che in caso di arrivo a pari punti Carpi avrebbe una vittoria in più nei confronti dei rossoblu. Sarà una domenica da brividi tra il Pala San Quirico di Asti e il Pala Ferrari di Carpi, con le due rivali a distanza che scenderanno in campo entrambe alle ore 18.00. Tutti ad Asti quindi, per il duello con l’Hasta Volley del “sammartinese” Sandro Fabbiani, il leader della formazione piemontese che nel suo ideale derby cercherà di rinviare la festa della C.S.C., più che altro per regalare alla sua Asti una speranza in chiave play-off, con la formazione di coach Giannitrapani che cerca ancora di agguantare Bergamo ad un 3° posto che dista 7 lunghezze. Quinto posto in classifica per questa Asti già incontrata e battuta tre volte per 3-0 da Correggio nel corso di questa stagione. Credeteci però, questa volta sarà tutto diverso, vuoi perché due di quei tre successi furono ottenuti a Fort Einaudi (l’andata di campionato e il ritorno dei quarti di Coppa Italia), vuoi perché l’Asti che perse in casa nell’andata di Coppa era una squadra con vari problemi fisici specialmente nei suoi due uomini di riferimento, capitan Cavallo e lo stesso Fabbiani, che nell’ultima tra le mura amiche contro Biella ha messo a terra 36 palloni… E poi la coppia centrale Vajra-Belzer, i martelli Saglimbene e Guido, il libero Quaglieri e appunto la diagonale ex Edilesse Cavriago composta da Rabezzana e Fabbiani, ci fan pensare che sarà tutto più complicato per una C.S.C. che ha comunque dalla sua la tranquillità di potersi giocare altre tre chances, a partire dalla gara casalinga di sabato prossimo contro Iglesias. Formazione di coach Astolfi che sarà al gran completo al Pala San Quirico: Astolfi-Romani, Raimondi-Sangiorgio, Lancellotti-Bassoli, Donadio libero. Una filastrocca che ormai conoscete a memoria, una filastrocca che può portare tutti in serie A

MIRANDOLA (15/04) - A quattro partite dalla fine e con una retrocessione ormai matematica, Zucchi decide di dare spazio ai giovani. Mai mossa fu più azzeccata. Dopo una serie infinita di sconfitte, la Stadium torna a vincere e lo fa in trasferta contro un’Ongina che ha dato l’anima per evitare tutto ciò. In effetti, la squadra di Piacenza è ancora in lizza per il quart’ultimo posto in classifica che quasi sicuramente vuole dire ripescaggio. La scelta di Zucchi ha scombussolato i preparativi del coach avversario che aveva preparato l’incontro pensando alla solita formazione mirandolese. La Stadium si è quindi schierata con Ghelfi opposto a Govoni, Zucchi Marcello e Carminati martelli, Maggi e Dombrovski centrali, Bottecchi libero. L’Ongina parte rilassata, molto probabilmente sottovalutando il valore degli avversari che invece si dimostrano tenaci e per niente intimoriti. Govoni riesce a distribuire bene il gioco, sorretto da un’ottima ricezione. E il caso vuole che è un altro Zucchi, questa volta Davide a entrare e chiudere con un ace il primo combattutissimo set e mettere in grande difficoltà la ricezione avversaria nel finale del terzo. Grande soddisfazione quindi ma anche grande rammarico pensando al campionato che poteva essere e che invece non è stato
TABELLINO: ONGINA - MIRANDOLA 1-3 (24-26 25-21 20-25 18-25)
Ongina: Boniotti 20, Cordani 12, Mecci 2, Fellini 2, Tencati 5, Verri lib, Lucotti 1, Merli 4, Codeluppi 1, Bozzoni 8, Bozza, Fornasari lib2, Nibbio 3. All. Bruni
Mirandola: Ghelfi F 24, Govoni, Carminati 16, Zucchi M 10, Maggi 8, Dombrovski 11, Bottecchi lib, Incerti Libori, Zucchi D 1, De Santi, Caleffi, Garusi. All. Zucchi S
Note. Ongina: ace 2, bs 18, muri 10. Mirandola: ace 7, bs 14, muri 5. Durata set: 28', 24', 27', 25'

(12/04) - Penultima trasferta di questo travagliato campionato per la Stadium Mirandola. Questa con l’Ongina poteva essere una delle partite più importanti, in chiave salvezza ma vista l’attuale posizione in classifica di entrambe le formazioni, probabilmente non sarà molto influente. Si gioca comunque per il prestigio e per evitare quel deludente ultimo posto in classifica. Tra le fila mirandolesi non si contano al momento defezioni. Zucchi dovrebbe quindi ripresentare la solita formazione con Ghelfi, Govoni, Caleffi, Garusi, De Santi, Dombrovski e Bottecchi nel ruolo di libero

CARPI (16/04) - La Cec è matematicamente nei play-off che metteranno in palio la serie A. La notizia arriva dopo il brillante 3-0 infilitto dai biancoblu alla Meridiana Olbia al PalaFerrari e al contemporaneo stop interno di Brescia, ora a -11 dai carpigiani quando le giornate da giocare restano tre. Cade anche Bergamo, diretta inseguitrice dei biancoblu, ora a +7 sulla terza della classe. Numeri a cui ha reso giustizia una Cec bella e spietata, che ha travolto una coriacea e forte Meridiana Olbia con la forza di un gruppo sempre più granitico, sceso in campo con il consueto sestetto Pedron-Guerrieri, De Marco-Lirutti, Piccinini-Spiga e Trentin. Olbia, che ha risposto con Francescato opposto a Boschi, De Rosas e Trova sulle bande, Rau e Piccinnu al centro con Castellani libero, si è subito trovata sotto 6-1 con Guerrieri al servizio. Si torna in campo e Guerrieri pianta il terzo ace del suo devastante turno di servizio per il 7-1, ma chi pensa che il set fosse già instradato viene smentito dalla pronta reazione dei sardi che risalgono fino al 7-6 prima dell’8-6 che rimanda tutti a sedere. Si lotta punto su punto, i meccanismi offensivi della Cec non girano al millimetro e Olbia raggiunge la parità a quota 12, quando il PalaFerrari si lascia andare andare ad un applauso convinto per il chiodo sparato a terra da Spiga in primo tempo. La seconda sosta tecnica arriva allora con Carpi a +1 grazie all’errore al servizio dei sardi, che tornano ad impattare col muro sul tocco di prima intenzione di Pedron (18-18). Tutto da rifare allora per Carpi, con Molinari che sul 20-21 ricorre al suo primo time-out: le castagne dal fuoco le toglie bomber De Marco con l’ace del controsorpasso che vale anche il primo set-ball (24-23) non chiuso incredibilmente per una superdifesa sarda su Lirutti. Il secondo tentativo non fallisce però, grazie al muro Spiga-Lirutti su Francescato (26-24). Secondo set. Si riparte punto su punto e al primo stop è avanti di un break, che diventa +3 quando De Marco trova il 10-7 e +4 col “rigore” di Spiga che costringe Fortunati al time-out (11-7). Si rientra e Guerrieri fa 12-7, quindi è il turno di Pedron fa urlare il PalaFerrari con la difesa a fil di parquet che diventa 13-7 sul contrattacco out di Francescato. Cec in controllo, secondo stop tecnico sul 16-11 e adesso è Cec-show, i biancoblu murano (Piccinini su Francescato prima per il 17-11 e per il 19-11 poi), difendono e contraccano (da applausi quello di Guerrieri per il 18-11). “K” Lirutti spezza il turno di servizio di Boschi (20-14) e allora per Carpi è tutta in discesa fino al 25-16 recapitato al destinatario dall’ace del capitano. Terzo set. Olbia accusa il parziale, la Cec se ne rinfranca e in avvio è 4-1 Carpi, che anticipa l’8-5 alla prima sosta messo a terra da Lirutti. Come nel primo set, Olbia ricuce e guadagna la parità a quota 11, quando Molinari richiama tutti in panchina per una ragionata. La Cec gioca bene, ma la Meridiana non fa meno e al secondo tempo tecnico sono i sardi a mettere la testa avanti (14-16). Lirutti rimette tutto subito in parità a quota 16 e allora è ancora volata: De Rosas trova l’ace del 19-20 Olbia, De Marco risponde col diagonale spettacolo del 20 pari, Guerrieri mette la freccia col muro del 21-20, De Marco posa una pietra fondamentale con l’ace del 24-22 e tocca infine a Piccinini col primo tempo chiudere set e partita (25-23). Alla fine, applausi per tutti e festa per i tanti bambini del settore giovanile biancoblu che non hanno mancato di tifare Cec, con alcuni di loro premiati dall’estrazione di maglie firmate dai biancoblu
TABELLINO: CARPI - OLBIA 3-0 (26-24 25-16 25-23)
Carpi: Guerrieri 17, Pedron 2, De Marco 11, Lirutti 9, Piccinini 7, Spiga 7, Trentin lib, Di Primio ne, Hendriks ne, Busato ne, Zaghi, Possega ne. All. Molinari
Olbia: Francescato 17, Boschi 1, De Rosas 9, Piccinnu 5, Trova 6, Rau 8, Castellani lib, Fontana, Zuin ne, Quarta ne. All. Fortunati
Note. Carpi: ace 7, bs 10, muri 7. Olbia: ace 3, bs 14, muri 6

2001/02

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

2002/03

18

19

25

2003/04

2004/05

2005/06

2006/07

2007/08

2008/09

2009/10

2010/11

2011/12

.

.

.

.

.

superbomber

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

30

25

25

0

0

28

19

23

0

0

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

25

25

25

0

0

19

19

21

0

0

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

20

21

17

0

0

25

25

25

0

0

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

25

25

20

25

0

20

11

25

17

0

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

23

23

25

26

0

25

25

19

28

0

set 1

set 2

set 3

set 4

set 5

25

25

21

25

9

27

23

25

15

15