Ascoltare
la Requiem di Mozart. Dies Irae, quasi due minuti di brividi, un sentimento
di onnipotenza, un respiro finale lungo
prima dell'ultimo esalare:
morte. Macabro? No
magico, eterno, una risposta forse. Comunque
un momento interrotto. Devo scrivere. Sì, ormai lo sapete,
è un dovere. La necessità che diventa dovere.
Di che si parla oggi? Sempre delle stesse cose, pallavolo, pallavolo.
Certo che dopo un po' viene tristezza. Le giornate invernali sono
tristi perché ripetitive no? Bene io pure! Alla fine non lo
sono, è che mi volete così. Mi pagate per esserlo
no forse ho perso qualche punto fondamentale del contratto. Comunque
parliamo di pallavolo femminile. Perché? Pressioni dall'alto.
Se Manuel, gentilmente, pubblica il piccolo commento che il Signor
Armaroli mi ha spedito (aggiunto in fondo n.d.w.) capirete
in che prigione sono finito. Scherzo. Nessuno si permetterebbe un
tale affronto
Non è la pallavolo ad essere priva di emozioni, anzi, dipende
dal significato che si attribuisce al tutto. Credo però
non possano esistere dubbi sul fatto che l'attenzione intorno alla
pallavolo minore sia scarsa. Non parlo del piccolo pubblico, degli
appassionati, ma della fatidica massa che tanto affascina l'individuo.
Bene, la massa non segue il piccolo evento, primo perché non
è un evento, secondo, in quanto piccolo, difficilmente penetrabile
se non vissuto internamente. Se poi aggiungiamo al tutto, il fattore
"femminile" è il dramma. È storia. Lo
sport femminile non affascina, non cattura, non muove mercato, non
muove pubblico, non
ecc. A meno che non si parli di professionismo,
ma c'è sempre una bella differenza tra maschietti e femminucce.
In ogni modo, la pallavolo femminile minore è il massimo per
quanto riguarda il minimo interesse suscitato, di conseguenza anche
la meno commentata e la meno criticata. Non evito il settore femminile
in quanto succube di qualche forma di maschilismo, ma perché
non sento la necessità di criticare ciò che non attira
la mia attenzione, ma soprattutto ciò che non conosco. Sarei
poco convinto delle mie critiche per poterle sostenere.
In conclusione potrei dire che "In serie A l'Edison non ha
molti problemi, se non quello di difendersi dalla procura sportiva,
intenzionata a facilitarle il percorso per il secondo anno consecutivo.
L'anno scorso le ha aperto la strada per lo scudetto applicando le
regole alla lettera: non ha tesserato la Pirv per Reggio Calabria.
Per questa stagione, invece, l'aiuto è venuto dall'antidoping:
Bergamo è troppo forte? Bene, si squalificano Cacciatori e
Phipps per sei mesi
tutto regolare, la pipì non mente
e le pene vanno applicate senza favoritismi di sorta! Scudetto vinto
per il secondo anno di fila! Nei campionati minori invece la Mirage
è ormai destinata alla promozione in A2, unico ostacolo i play-off,
ma con questo ritmo di vittorie non dovrebbe essere un problema. Peccato
poi per Corlo e Vignola che in un campionato estremamente difficile
ed equilibrato come la B2 stanno arrancando. Nei regionali, infine,
ci sono tante squadre quante sono le formiche sul mio panino di due
giorni fa (è ancora lì sul tavolo) non mi metto di sicuro
a commentarle tutte
". Potrei dire appunto una cosa
così, ma non mi convincerebbe proprio, a voi?
Saluti
Luther Blisset
email: lutherblisset3@hotmail.com
Egr.
Sig. Criticone, (da vecchio milanista mi rifiuto di chiamarla con
quel nome che mi riporta alla memoria anni bui, anche se poi, sinceramente,
del calcio me ne importa assai poco) sono molto deluso dalla mancanza,
ultimamente, della sua ironia pungente ma capisco che non sempre gli
avvenimenti della pallavolo siano stimolanti. Però temo che
questo sia un problema esclusivamente locale, legato al carattere
di noi modenesi (anche se io sono di importazione). Ci stanchiamo
rapidamente delle nostre cose e ci interessiamo + di quelle degli
altri (non saremo un pò provincialotti?). Tornando alla pallavolo
vorrei chiederLe uno sforzo per analizzare un pò più
approfonditamente anche il settore femminile che a molti livelli costituisce,
attualmente, il meglio della pallavolo modenese.
Cordiali saluti, Giampaolo Armaroli, Viva Villa Volley