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13/02/2002

Ascoltare la Requiem di Mozart. Dies Irae, quasi due minuti di brividi, un sentimento di onnipotenza, un respiro finale lungo… prima dell'ultimo esalare: morte. Macabro? No… magico, eterno, una risposta forse. Comunque un momento interrotto. Devo scrivere. Sì, ormai lo sapete, è un dovere. La necessità che diventa dovere.
Di che si parla oggi? Sempre delle stesse cose, pallavolo, pallavolo. Certo che dopo un po' viene tristezza. Le giornate invernali sono tristi perché ripetitive no? Bene io pure! Alla fine non lo sono, è che mi volete così. Mi pagate per esserlo… no forse ho perso qualche punto fondamentale del contratto. Comunque parliamo di pallavolo femminile. Perché? Pressioni dall'alto. Se Manuel, gentilmente, pubblica il piccolo commento che il Signor Armaroli mi ha spedito (aggiunto in fondo n.d.w.) capirete in che prigione sono finito. Scherzo. Nessuno si permetterebbe un tale affronto…
Non è la pallavolo ad essere priva di emozioni, anzi, dipende dal significato che si attribuisce al tutto. Credo però non possano esistere dubbi sul fatto che l'attenzione intorno alla pallavolo minore sia scarsa. Non parlo del piccolo pubblico, degli appassionati, ma della fatidica massa che tanto affascina l'individuo. Bene, la massa non segue il piccolo evento, primo perché non è un evento, secondo, in quanto piccolo, difficilmente penetrabile se non vissuto internamente. Se poi aggiungiamo al tutto, il fattore "femminile" è il dramma. È storia. Lo sport femminile non affascina, non cattura, non muove mercato, non muove pubblico, non… ecc. A meno che non si parli di professionismo, ma c'è sempre una bella differenza tra maschietti e femminucce.
In ogni modo, la pallavolo femminile minore è il massimo per quanto riguarda il minimo interesse suscitato, di conseguenza anche la meno commentata e la meno criticata. Non evito il settore femminile in quanto succube di qualche forma di maschilismo, ma perché non sento la necessità di criticare ciò che non attira la mia attenzione, ma soprattutto ciò che non conosco. Sarei poco convinto delle mie critiche per poterle sostenere.
In conclusione potrei dire che "In serie A l'Edison non ha molti problemi, se non quello di difendersi dalla procura sportiva, intenzionata a facilitarle il percorso per il secondo anno consecutivo. L'anno scorso le ha aperto la strada per lo scudetto applicando le regole alla lettera: non ha tesserato la Pirv per Reggio Calabria. Per questa stagione, invece, l'aiuto è venuto dall'antidoping: Bergamo è troppo forte? Bene, si squalificano Cacciatori e Phipps per sei mesi… tutto regolare, la pipì non mente e le pene vanno applicate senza favoritismi di sorta! Scudetto vinto per il secondo anno di fila! Nei campionati minori invece la Mirage è ormai destinata alla promozione in A2, unico ostacolo i play-off, ma con questo ritmo di vittorie non dovrebbe essere un problema. Peccato poi per Corlo e Vignola che in un campionato estremamente difficile ed equilibrato come la B2 stanno arrancando. Nei regionali, infine, ci sono tante squadre quante sono le formiche sul mio panino di due giorni fa (è ancora lì sul tavolo) non mi metto di sicuro a commentarle tutte…". Potrei dire appunto una cosa così, ma non mi convincerebbe proprio, a voi?
Saluti… Luther Blisset

email: lutherblisset3@hotmail.com

Egr. Sig. Criticone, (da vecchio milanista mi rifiuto di chiamarla con quel nome che mi riporta alla memoria anni bui, anche se poi, sinceramente, del calcio me ne importa assai poco) sono molto deluso dalla mancanza, ultimamente, della sua ironia pungente ma capisco che non sempre gli avvenimenti della pallavolo siano stimolanti. Però temo che questo sia un problema esclusivamente locale, legato al carattere di noi modenesi (anche se io sono di importazione). Ci stanchiamo rapidamente delle nostre cose e ci interessiamo + di quelle degli altri (non saremo un pò provincialotti?). Tornando alla pallavolo vorrei chiederLe uno sforzo per analizzare un pò più approfonditamente anche il settore femminile che a molti livelli costituisce, attualmente, il meglio della pallavolo modenese.
Cordiali saluti, Giampaolo Armaroli, Viva Villa Volley


(Traduzione a cura di Antonella Castellazzi)