No
non mi sono ammazzato anche se potrebbe essere una soluzione.
Non per i problemi del volley, s'intende, ma sicuramente potrebbe
essere una mano santa per il Circolo Scrittori Falliti
una bocca
in meno da sfamare. Vi fa ridere? È una cosa seria i Circoli
dei Falliti sono tanti, scrittori, attori, dottori, tutto ciò
che in genere finisce in -ori. Sì ci sono anche i giocatori,
gli allenatori e i direttori (sportivi e no). Freccia tirata a caso?
Se mi conoscete potete immaginarlo.
Non posso togliermi dalla testa la Fiori. Quella squadra di vecchietti
che si dilettava a bastonare tutti in 1° divisione e a fine anno
si dilettavano anche a rifiutare la serie D
più divertente
bastonare che essere bastonati. Ma non è questo che conta.
Arrivavano 20 minuti prima dell'inizio della partita, in 6 sempre
e comunque, senza un allenatore (già, lo erano tutti
)
e vincevano 3-0 in 40 minuti. Avevano le idee poco chiare come il
sottoscritto del resto, e come il sottoscritto non avevano padrone.
Non esisteva una società, non un allenatore, non una rosa,
sole 6 persone alle partite. Chissà perché, alla notizia
delle dimissioni di Nannini, ho ripensato con ammirazione a quell'ammasso
informe che si definiva squadra. Poi ho capito. Ci sono tanti
parallelismi, troppi, ma uno in particolare: le idee, poche e confuse,
anzi troppe e confuse. Una squadra composta da sette elementi
di categoria sembrava un'anomalia per la Fiori, figuriamoci per una
serie B1. Non un degno sostituto per Pignatti, e quando il dolore
ha superato anche il limite degli antidolorifici, non c'era nessuno
lì in panchina. Quando la passione è grande non fai
i conti con il dolore, continui. Un errore? Può darsi, si chiama
orgoglio. E per frenarlo servono persone, amici, compagni, direttori,
allenatori, chiunque abbia un briciolo di responsabilità. Invece?
Si spendono i soldi prima e si risparmia dopo, tanto la soluzione
ipocrita da propinare a tutti c'è sempre. La squadra non
va? Chi molla per primo è l'allenatore. Non va ancora? Ecco
che molla il secondo. E allora? Forse il problema non è questo?
Probabile, Guidetti o Nannini scegliete voi, cambiando i fattori il
risultato non cambia. Non sono forse dimissioni accettate con troppa
foga? Visto da fuori, e sottolineo visto da fuori, questo è
un segnale utile per chi gira attorno al mondo del volley. Ed è
già il secondo. Altro che scossa alla squadra
Questi ragazzi non hanno bisogno di scosse, scossette, traumi o
botte in testa. Vanno lasciati in pace all'interno del mondo che hanno
scelto: la pallavolo. Perché, mi spiace, quello che stanno
vivendo non è quello che hanno sempre desiderato. I soldi?
Certo guadagnano e devono fare ciò che dice la società.
Fino a che quest'ultima non rompe una regola fondamentale: la serietà.
In tutto.
Ma queste sono solo le mie divagazioni sul problema. I fatti dove
sono? Eccoli
l'Iride ha già trovato la soluzione? Anche
questa volta le prime voci la danno come trovata internamente alla
squadra. Bevilacqua mister ad interim, il primo esempio di D.S., giocatore,
allenatore, ci manca che sia iscritto alle liste di Forza Italia poi
entra di diritto nel limbo delle vittime: lui come altri vittima delle
penne rosse. Comunque, soluzione non condivisibile, ma forzatamente
accettabile. C'è prima da chiedersi se goda si sufficiente
credibilità, legittimità e carisma sui giocatori!
Rimane qualche dubbio su chi debba chiamare i tempi, chi a referto
figuri come allenatore; non è facile a marzo trovare un allenatore
con patentino di 2° grado disponibile a sedersi in panchina per
fare le parole crociate fino al momento di alzarsi e unire le mani
per chiamare un tempo. Poi mettendo anche di trovarlo toglietegli
le parole crociate. Vi giuro sono una fonte di ispirazione. In
un momento di pazzia potrebbe incastrare Bevilacqua in un rebus, o
nelle parole crociate senza schema, prendere in mano la squadra, usare
le soluzioni a pagina 46 e vincere il campionato. E questo l'Iride
non lo vuole vero?
Saluti
Luther Blisset
email: lutherblisset3@hotmail.com