Devo
essere sincero. In questo periodo non ho molta voglia di lasciarmi
a commenti. Si passa spesso dalla fiera convinzione in ciò
che si fa alla tristezza di ciò che non si riesce a fare. Non
dico che quello che ho fatto fino ad ora non mi piaccia, anzi mi rilassa.
È un passatempo, ma non solo: uno scambio d'idee. Ma ora sono
in quel passaggio di luci e ombre che è, a volte, la riflessione.
Pensare non è solo necessario, utile. Pensare è soprattutto
umano, perciò legato alle debolezze dell'essere. Mi spiego.
Il pensiero proprio perché tale, è sfuggente. Fino a
quando la tua forza permette di racchiuderlo all'interno dei tuoi
schemi è pura e lucida razionalità, ma non esiste un
per sempre. Arriverà il momento in cui sarò sopraffatto
e morirò come sono nato: in un dolce parto del pensiero di
un folle. Detto questo, non pretendo che capiate, anche se so che
è un sentimento umano, e dubito che ne siate esenti. Ma continuate
ad ascoltare perché tutto questo un giorno potrebbe cessare,
allora spetterà a voi riprendere.
Del resto fino a che la vista regge, riesco ancora ad interpretare
una classifica. Non che ci voglia un genio della matematica, ma
a volte ci si trova di fronte a dilemmi darwiniani.
1) Qualcuno potrebbe così restare perplesso nel vedere
Casa Modena in fondo alla classifica. Appurato che il giornale
lo state leggendo per il verso giusto, le spiegazioni sono poche.
Perde. Il perché può essere più difficile da
trovare. Chi dice che mancano giocatori fondamentali, chi dice che
è mancanza di stimoli. Nel primo caso, rimango dell'idea che
è vero ma non giustifica. Nel secondo se giocatori che hanno
fatto della pallavolo la loro vita non hanno più stimoli, che
smettano. Semplice, forse troppo banale, ma è l'unica soluzione.
Non credo comunque siano questi i veri problemi. Guarderei invece
ad un lato più tecnico. Purtroppo (so che dispiacerà
a molti) questa squadra è più debole delle altre. Vuoi
per le assenze, vuoi perché giocatori come Gardini e Giani
(ripeto il purtroppo) non garantiscono più la lotta per lo
scudetto, vuoi perché Ball non può cambiare le mani
che mamma gli ha fatto. Insomma, volendo si può andare ancora
di più alla radice del problema: la società. Credo che
sia una pia illusione sperare che Vandelli e Associati capiscano
che la passione (dando per scontato che ci sia) non basta: ci vuole
competenza e umiltà. Le discussioni con Bagnoli, il "caso"
Gardini, le strigliate hai giocatori. A mio parere, signor Vandelli,
non le è venuta in mente la soluzione più giusta: mettersi
in discussione. Ma ammetto (per esperienza personale) che è
più semplice giudicare il lavoro altrui che il proprio.
2) Sempre classifiche alla mano, potreste trovarvi preoccupati
di fronte al volley minore. Non vi fate prendere dal panico. La
situazione non è drammatica. Drammatico è ciò
che ci colpisce negativamente senza avviso. Che le quattro modenesi
di B1 steccassero alla prima era palese. A dire il vero, si salva
Sassuolo (6,5), per un punticino rimane l'unica a stupire. L'Iride
(5) mostra ancora una volta l'assoluta dipendenza dai suoi tre gioielli;
ne togli due, ne rimane uno che ti fa 26 punti e forse basta a vivere
tranquilli, ma ci si ferma lì. Mentre per l'Audax e
le ragazze della Mirage c'è poco da aggiungere: probabilmente
sarebbe stato un 3-1 anche con le formazioni al completo.
3) In B2, l'Eurotecnica (7) fa la parte del leone. Giusto
così. Vincere all'esordio fa bene al morale, attenzione che
non esalti troppo. L'impressione è che il Cus Genova sia
in B2 giusto per la gita del sabato, quelle da 29.900 lire con dimostrazioni
pubblicitarie al seguito. Stesso discorso anche per la Stadium
(7). Senza offesa, ma ho idea che sarà un po' diverso.
San Possidonio ne sa qualcosa. Non voglio più ironizzare
su Malavasi e company; mi sembra necessario affrontare il problema
con serietà: loro non cercano la retrocessione, come molti
hanno capito, scherzavo. La retrocessione, ora come ora, è
la loro unica realtà.
4) Sabato hanno giocato anche i regionali no? Bene, cioè
male. Su dieci squadre maschili in C hanno vinto in quattro.
Nel femminile, tre su dieci in C e in D tre su sei. Sfortuna? Può
essere, vorrà dire che dalla prossima partita cambierà
tutto. Altrimenti mi toccherà pensare che avevo ragione:
il famoso ricambio generazionale è un po' in ritardo, i vecchietti
navigati pensano ancora di reggere un campionato di livello (vedi
il 4 Ville) e occupano lo spazio destinato a quei giovani che ancora
non riescono a fare le prime esperienze.
Una consolazione c'è sempre, sia si attraversi l'evanescenza
dei propri pensieri, sia si cammini al fianco di sconfitte e sfortune.
Prima o poi cambia tutto, ciò che non si può sapere
è come. Quel "come" che è confine sottile
e labile tra realtà e fantasia, bene e male, bianco e nero,
vittoria e sconfitta. Non vi fermate, quindi, a chiedervi dove
sia o cosa sia quel "come". Quando l'avrete trovato non
vi servirà più: avrete già vinto o perso
Saluti
Luther
email: lutherblisset3@hotmail.com