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dal 15/02
New ZealandALINGHI
rit
New ZealandALINGHI
7"
New ZealandALINGHI
23"
New ZealandALINGHI
rit
New ZealandALINGHI
45"

COMMENTO DEL 02/03/003 - da www.gazzetta.it

Ora si può chiamare Swiss cup, non più coppa America. Per la prima volta nella storia, la competizione velica più famosa e antica del mondo, la Vecchia Brocca d'argento torna in Europa, da dove era partita nel 1851 (rapita dalla goletta America appunto dopo la regata di Cowes). Da un punto di vista linguistico potremmo dire che è la prima volta che sbarca nel Vecchio Continente, perché quando lasciò l'Inghilterra ancora veniva chiamata coppa delle Cento Ghinee, come venne definita quando uscì dal laboratorio dal gioielliere della Regina Vittoria.
Ma per quello che si è visto negli ultimi 8 anni si potrebbe anche cambiare il nome del trofeo, in coppa Russell Coutts. Se si iniziano a declamare i suoi record in barca non la finiremmo più, ma quello che è certo è che se non ci fosse stato lui, la Svizzera non sarebbe diventata una delle potenze marinare del mondo. Coutts ha dimostrato che in questo gioco la barca è fondamentale, ma che gli uomini sono altrettanto (se non più) importanti.
Bene ha fatto Ernesto Bertarelli a dargli fiducia incondizionata, facendolo diventare addirittura amministratore delegato della sfida Alinghi, non solo il più importante dei marinai. E lui ha ricambiato la fiducia portando il successo non solo sportivo, ma anche tecnico e forse pure finanziario.
I milioni di dollari spesi dal signor Serono (molto più dei 60 dichiarati, diciamo almeno un centinaio) torneranno indietro con gli interessi, perché ora il manager nato a Roma 37 anni fa ha intenzione di modificare questo concentrato di storia e tradizione e farlo diventare (in Portogallo o Spagna, ancora non si sa) uno degli eventi sportivi più importanti e redditizi del globo. Cambierà le regole, cambierà la tassa d'iscrizione e cambierà perfino la formula. Ma non cambierà certo Russell Coutts, l'uomo della provvidenza, l'uomo che ha fatto la storia di questa manifestazione. L'ha tolta all'America, l'ha data alla Nuova Zelanda, l'ha difesa per i kiwi e ora gliel'ha portata via. L'Europa deve ringraziare anche un marinaio neozelandese se si gode per la prima volta la coppa America. O come la dobbiamo chiamare?
---
Unica discrepanza di tempi sull’asse Svizzera-Nuova Zelanda: il ritardo di una ventina di minuti con cui i soci della Société Nautique di Ginevra hanno issato la quinta bandiera rossocrociata sui pennoni montati in riva al lago per comunicare il punteggio della coppa America. Per il resto, nel circolo nautico che ha lanciato la sfida di Alinghi, tutto si è svolto in sintonia con quanto succedeva agli antipodi. Con una sola differenza: quanto accadeva sulla barca di Russel Coutts e compagni in sordina, alla Sng è stato amplificato dalle oltre 500 persone tra soci, ospiti e stampa, che si sono riunite sin da metà pomeriggio per celebrare il trionfo annunciato.
Stessa concentrazione alla partenza: ma quando è apparso sul megaschermo che Alinghi aveva preceduto New Zealand al via di 10", i tifosi in patria sono esplosi in un boato agitando i campanacci e le bandiere. A ogni passaggio di boa, un coro a mille decibel per scandire il tempo del distacco. E durante la marcia trionfale dell’ultimo lato del percorso, due grida alternate: "Alinghi, Alinghi", "Ernesto, Ernesto" (riferendosi a Bertarelli, il magnate delle biotecnologie ideatore e patron della sfida). Alla fine, fiumi di champagne, abbracci, balli scatenati sui tavoli: così ci si è dimenticati, almeno per un po’, della bandiera del 5-0. Ma la foto della brocca d’argento appoggiata sulla cima del Cervino, nella bacheca dei trofei è apparsa non appena Alinghi ha tagliato il traguardo. Mentre si attende che sabato prossimo da Auckland arrivi la coppa America vera.



1 e 2° ROUND ROBIN
Alinghi
13 (13/16)
One World *
12 (13/16)
Oracle
12 (12/16)
Luna Rossa
11 (11/16)
Orn
7 (7/16)
Wight Lightning
7 (7/16)
Stars & Stripes
6 (6/16)
Le Defi
2 (2/16)
Mascalzone Latino
1 (1/16)
* 1 punto penalità per possesso disegni segreti altri team


LOUIS VUITTON CUP
Round Robin 1
01/10/002
11/10/002
Round Robin 2
22/10/002
01/11/002
Quarti di Finale
12/11/002
19/11/002
Quarti di Finale - ripescaggio
23/11/002
30/11/002
Semifinali
09/12/002
16/12/002
Semifiniali - ripescaggio
20/12/002
28/12/002
Finale
11/01/002
21/01/002

Anno
VincenteSfidante
Risultato
1851
AmericaSquadron Fleet
1-0
1870
MagicCamria
4-1
1871
ColumbiaLivonia
2-0
1876
MadelineCountess of Dufferin
2-0
1881
MischiefAtalanta
2-0
1885
PuritanGenesta
2-0
1886
MayflowerGalatea
2-0
1887
VolunteerThistle
2-0
1893
VigilanteValkyrie I
3-0
1895
DefenderValkyrie III
3-0
1899
ColumbiaShamrock
3-0
1901
ColumbiaShamrock II
3-0
1903
RelianceShamrock III
3-0
1920
ResoluteShamrock IV
3-2
1930
EnterpriseShamrock V
4-0
1934
RainbowEndeavour
4-2
1937
RangerEndeavour II
4-0
1958
ColumbiaSceptre
3-1
1962
WeatherlyGretel
4-1
1964
ConstellationSovereign
4-0
1967
IntrepidDame Pattie
4-0
1970
IntrepidGretel II
4-1
1974
CourageousSouthern Cross
4-0
1977
CourageousAustralia
4-0
1980
FreedomAustralia
4-1
1983
LibertyAustralia II
4-3
1987
Kookaburra III Stars & Stripes
4-0
1988
Stars & StripesKZ1
2-0
1992
America 3 Il Moro di Venezia
4-1
1995
Young America New Zealand
5-0
2000
New Zealand Luna Rossa
5-0



FLIGHT 1
01/10ALINGHILe Defì
4'48"
01/10Wight Light.STARS & ST.
0'20"
01/10Luna RossaORACLE
0'42"
01/10M. Latino ONE WORLD
5'43"
bye Orn
FLIGHT 2
04/10STARS & ST.Luna Rossa
35"
04/10ONE WORLDAlinghi
10"
04/10ORACLEM. Latino
2'03"
04/10ORNLe Defì
1'06"
bye Wight Lightning
FLIGHT 3
05/10ONE WORLD Wight Light.
3'22"
05/10ORNStars & Strip.
33"
05/10M. LatinoALINGHI
7'08"
05/10Le DefìLUNA ROSSA
no arr.
bye Oracle

FLIGHT 4
07/10M. LatinoORN
35"
07/10Luna RossaALINGHI
1'32"
07/10Le DefìWIGHT LIG.
13"
07/10Stars & Strip.ORACLE
1'58"
bye One World
FLIGHT 5
08/10ALINGHIWight Light.
4'33"
08/10Stars & Strip.ONE WORLD
1'21"
14/10ORACLEOrn
10'45"
23/10LUNA ROSSA M. Latino
4'28"
bye Le Defì
FLIGHT 6
14/10Le DefìSTARS & ST.
rit
14/10OracleONE WORLD
40"
09/10OrnLUNA ROSSA
2'35"
14/10WIGHT LIG. M. Latino
54"
bye Alinghi

FLIGHT 7
10/10ONE WORLD Orn
59"
10/10Wight Light.LUNA ROSSA
22"
10/10ALINGHIStars & Strip.
1'10"
10/10Le DefìORACLE
2'52"
bye Mascalzone Latino
FLIGHT 8
11/10STARS & ST.M. Latino
1'36"
11/10OracleALINGHI
1'43"
11/10ONE WORLD Le Defì
21"
11/10OrnWIGHT LIG.
48"
bye Luna Rossa
FLIGHT 9
12/10WIGHT LIG. Oracle
36"
12/10ALINGHIOrn
25"
12/10Luna RossaONE WORLD
1'11"
12/10MASCALZ.Le Defi
5'19"
bye Stars & Stripes


FLIGHT 1
24/10ALINGHILe Defì
5'54"
24/10WIGHT LIG.Stars & Strip.
46"
24/10LUNA ROSSA Oracle
1'55"
24/10M. Latino ONE WORLD
4'01"
bye Orn
FLIGHT 2
25/10Stars & Strip.LUNA ROSSA
41"
25/10One World ALINGHI
27"
25/10ORACLEM. Latino
2'40"
25/10ORNLe Defì
1'19"
bye Wight Lightning
FLIGHT 3
29/10ONE WORLD Wight Light.
1'05"
29/10ORNStars & Strip.
13"
29/10M. LatinoALINGHI
2'11"
29/10Le Defì LUNA ROSSA
1'04"
bye Oracle

FLIGHT 4
29/10M. LatinoORN
1'17"
3/11LUNA ROSSAAlinghi
rit
1/11Le DefìWIGHT LIG.
14"
1/11Stars & Strip.ORACLE
18"
bye One World
FLIGHT 5
2/10ALINGHIWight Light.
1'19"
2/11Stars & Strip.ONE WORLD
1'26"
2/11ORACLEOrn
43"
30/10LUNA ROSSA M. Latino
1'42"
bye Le Defì
FLIGHT 6
31/10Le DefìSTARS & ST.
1'12"
31/10ORACLEOne World
40"
31/10OrnLUNA ROSSA
8"
31/10WIGHT LIG. M. Latino
1'40"
bye Alinghi

FLIGHT 7
31/10ONE WORLD Orn
21"
31/10Wight Light.LUNA ROSSA
16"
31/10ALINGHIStars & Strip.
49"
3/11Le DefìORACLE
1'07"
bye Mascalzone Latino
FLIGHT 8
1/11STARS & ST.M. Latino
1'09"
1/11ORACLEAlinghi
4"
1/11One WorldLE DEFI
57"
1/11ORNWight Light.
1'01"
bye Luna Rossa
FLIGHT 9
2/11Wight Light.ORACLE
2'
2/11ALINGHIOrn
29"
2/11Luna RossaONE WORLD
54"
2/11M. LatinoLE DEFI
1'10"
bye Stars & Stripes


TABELLONE A
TABELLONE B
dal 11/11
ALINGHILuna Rossa
1'18"
ALINGHILuna Rossa
8"
ALINGHILuna Rossa
8"
ALINGHILuna Rossa
rit
dal 11/11
ORACLEOne World
12"
ORACLEOne World
17"
ORACLEOne World
19"
ORACLEOne World
33"
dal 11/11
ORNLe Defi
2'03"
ORNLe Defi
1'10"
ORNLe Defi
1'12"
OrnLE DEFI
34"
ORNLe Defi
1'42"
dal 11/11
Stars & St.WIGHT L.
1'
STARS & S.Wight Light.
1'17"
STARS & S.Wight Light.
2'10"
STARS & S.Wight Light.
34"
STARS & S.Wight Light.
1'42"


TABELLONE PERDENTI - SINGLE CHANCE
TABELLONE PERDENTI - SINGLE CHANCE
SFIDA 1 - dal 23/11
LUNA ROSSAOrn
1'31"
LUNA ROSSAOrn
1'23"
LUNA ROSSAOrn
51"
LUNA ROSSAOrn
1'37"
SFIDA 2 - dal 23/11
ONE WORLDStars & St.
1'16"
ONE WORLDStars & St.
1'50"
ONE WORLDStars & St.
1'02"
ONE WORLDStars & St.
1'00"


TABELLONE VINCENTI - DOUBLE CHANCE
TABELLONE PERDENTI - SINGLE CHANCE
SFIDA 1 - dal 10/12
ALINGHIOracle
1'11"
ALINGHIOracle
29"
ALINGHIOracle
46"
ALINGHIOracle
48"
Alinghi in finale Louis Vuitton Cup
SFIDA 2 - dal 10/12
ONE WORLDLuna Rossa
47"
One WorldLUNA ROSSA
20"
ONE WORLDLuna Rossa
33"
ONE WORLDLuna Rossa
58"
ONE WORLDLuna Rossa
2'32"
One WorldLUNA ROSSA
17'46"
One World (penalizzato di 1 punto) supera il turno.
Nonostante il parziale di 3-2, sono terminati i giorni di regata utili


dal 19/12
ORACLEOne World
4'08"
ORACLEOne World
3"
ORACLEOne World
55"
ORACLEOne World
1'04"
Oracle accede alla finale contro ALINGHI
One World (penalizzato di 1 punto)

ALINGHI VINCE LA LOUIS VUITTON CUP
dall'11/01
ALINGHIOracle
1'24"
ALINGHIOracle
40"
ALINGHIOracle
1'01"
AlinghiORACLE
2'13"
ALINGHIOracle
13"
ALINGHIOracle
2'34"

COMMENTO DEL 28/02/003 - da www.gazzetta.it

Disalberando esattamente dopo 57’ dal via della quarta regata, quando si trovava circa a metà della seconda bolina staccato di mezzo minuto da Alinghi, New Zealand ha probabilmente dato il colpo definitivo alle proprie speranze di conservare la coppa America. Lo sfidante svizzero si trova ora sul 4-0 e sabato gioca il primo dei quattro match point che ha a disposizione per portare il più importante trofeo velico in Europa.
Nel momento del disalberamento, probabilmente avvenuto per il cedimento dell’estremità della seconda crocetta (il secondo, dal basso, ordine di “rami” dell’albero) c’erano 17 nodi di vento. Dean Barker ha fronteggiato un “treno” di onde più robusto del solito, la prua (non era la prima volta nella giornata con mare più formato dall’inizio della manifestazione nello scorso ottobre) è sprofondata sott’acqua e rialzandosi, trascinando tonnellate d’acqua, ha sottoposto tutta l’attrezzatura a uno sforzo che l’albero non ha retto. Ad Alinghi, come era già capitato nella prima prova quando New Zealand si era ritirata poco dopo la partenza, non è restato che completare in solitudine il percorso per incassare il successo.
Il calendario non offre respiro al defender: sabato (nella notte italiana tra venerdì e il 1 marzo) è prevista la quinta regata, dunque per i neozelandesi la notte sarà molto lunga, c’è da cambiare l’albero, verificare che non ci siano avarie e danni allo scafo, regolare il tutto e trovarsi di nuovo davanti uno sfidante che pare refrattario a qualunque tipo di errore. Anche nella quarta prova infatti Russell Coutts ha sfoderato una partenza ineccepibile che, da sola, valeva una lunghezza secca sul suo avversario. Butterworth
ha preso come al solito il primo salto e così alla prima boa Alinghi è passata con 8” diventati 17” alla fine della prima poppa. Poi il disalberamento

COMMENTO DEL 26/02/003 - da www.gazzetta.it

26 febbraio 2003 - Dalla calma piatta, alla bufera. Tempo cupo mercoledì nel golfo di Hauraki, sembra quasi che il cielo volesse cadere da un momento all'altro, vento forte anche vicino al porto, figuriamoci fuori: sui campi di regata Romeo e Giulietta, c'è chi dice che un anemometro (lo strumento che misura l'intensità del vento) abbia registrato in un certo momento anche 84 nodi! Questa, a breve, si trasformerà in una delle tante leggende dei mari del Sud, ma è certo ha fatto bene il comitato di regata a confermare una giornata di riposo, evitando così alle barche l'ennesima inutile uscita.
Purtroppo sarà lo stesso anche nelle prossime ore e le possibilità che la quarta regata di coppa America (con Alinghi in vantaggio per 3-0), si disputi realmente nella notte tra mercoledì e giovedì sono vicine al 20 per cento. Probabilmente si deciderà davvero tutto solo nel weekend, quando inizierà la rimonta di Team New Zealand o quando ci sarà il colpo di scure di Alinghi. Per il momento restano le tante polemiche. I giornali di Auckland fanno notare, però, come anche tre anni fa il comitato di regata non fece partire le barche (con Team New Zealand in vantaggio 2-0 su Luna Rossa) con vento leggero e anche allora si disse che le regole le avevano fatte i defender e che il challenger volesse gareggiare a tutti i costi, mentre le Black Boat temessero le arie troppo leggere.
Ora a protestare sono quelli (come Brad Butterworth) che sostenevano che gareggiare con venti troppo leggeri non è bello per lo spettacolo, o per citare il tattico di Alinghi (ex Team New Zealand) "è come guardare l'erba crescere". Parti rovesciate che recitano un copione che va in onda da più di un secolo e mezzo fra queste boe. E' chiaro che Team New Zealand, da qui in poi cercherà di giocare tutte le carte che ha in mano (e anche quelle che non ha) per fare in modo che la Coppa non si sposti dalla sua bella sala assolata al Royal New Zealand Yacht Squadron. C'è chi giura, infatti, che la prossima volta che si tornerà in acqua sarà solo quando sul golfo di Hauraki ci saranno dai 12 ai 15 nodi, l'aria ideale che preferisce Nzl 82 per cercare di portare a casa il primo punto in questa finale.
Intanto alla base neozelandese si continua a lavorare a tutte le ore e la barca viene continuamente toccata (o aggiustata), come se si stesse cercando la ricetta magica per far cambiare quel risultato sul tabellone. Che adesso sembra proprio come una di quelle onde da leggenda del Pacifico. Altissima e impossibile da scalare.

COMMENTO DEL 19/02/003 - da www.gazzetta.it

"Team New Zealand, volete regatare dopo le 3.30?". "Sì, siamo d'accordo". "Alinghi, volete regatare dopo le 3.30?". Sulla barca svizzera si ride, Brad Butterworth è quello che deve dare la risposta al comitato di regata, se accettare di aspettare che il vento si stabilizzi (fino alle 3.10 c'erano anche 12 nodi di vento, ma troppo instabili per dare il via), oltre il cancello dell'orario fissato per le 3.30. Dopo si può aspettare (come è accaduto nella seconda regata, ma ci deve essere l'accordo delle due barche). Butterworth continua a tenere in mano la radio, ma non risponde. Ci sono minuti d'attesa, in cui si decide anche la strategia psicologica da tenere in un evento tanto complesso come questo, per mettere l'avversario in difficoltà.
Già in mattinata, con Alinghi in vantaggio per 3-0, Team New Zealand aveva cambiato qualcosa sulla barca e sotto la barca. Nella parte emersa aveva sostituito Hamish Pepper con Bernard Pacé, il primo francese a fare la finale di coppa America. Su quella che non si vede e che resta nascosta dall'oceano hanno lavorato parecchi uomini nelle ultime trentasei ore, anche con le fotocellule per illuminare la notte neozelandese. Alinghi continua a non rispondere fino a che la radio ri-gracchia qualcosa a Team New Zealand. "Volete aspettare dopo le 15.30?". Questa volta i neozelandesi dicono di no. E subito dopo arriva pronta la risposta anche da parte di Alinghi: "Siamo davvero dispiaciuti". Risata generale sulla barca svizzera e tutti a casa dopo una giornata, a parte le tattiche di psicologia spicciola, sostanzialmente presa.
E' la diciannovesima da quando è iniziata la coppa America, su 61 giorni di regata. Quasi un terzo del cammino è andato perso per le non opportune condizioni meteorologiche sul golfo di Hauraki. Per Team New Zealand, ancora in grave ritardo nel punteggio (è sotto 0-3 e nessuno è mai riemerso da un simile abisso), ci sono altre ore di tempo per pensare a quanto è successo e all'imbarco di Pacé, lui che di solito è il timoniere di riserva della squadra neozelandese. La quarta regata, a questo punto, viene spostata a venerdì notte per l'Italia (l'1.15 di sabato per Auckland), al posto della quinta. Per la prima settimana, infatti, non sono previsti spostamenti di calendario. Poi, se ce ne sarà bisogno, si vedrà.

COMMENTO DEL 18/02/003 - da www.gazzetta.it

E tre. Non si ferma Alinghi: vince, dominandola, la terza regata di finale della coppa America ed è già oltre la metà dei 5 successi che le servono per la conquista del trofeo. Ancora una volta il golfo di Hauraki ha presentato una situazione diversa dalle precedenti, dopo il forte vento con onda della prima prova e quello debole della seconda, stavolta si era giusto a metà, tra i 12 e i 18 nodi, intorno a nord la direzione. Partenza in orario (alle 13 e 15 locali) e assolutamente decisiva. Il tattico di Alinghi Brad Butterworth chiede a Coutts il lato destro del percorso. La scelta è assecondata da Barker che invece, per New Zealand, tiene la sinistra Appena due minuti dopo il via il vento salta di 20° a destra e Alinghi prende subito un vantaggio consistente di fatto non più rimediato in tutto il corso della regata. Alla prima boa lo sfidante svizzero ha 28” di vantaggio, sono pochi, e diventano ancor meno nelle boe successive (20”, 17”, 15”), ma se New Zealand ha il pregio di restare in stretto contatto per tutto il pomeriggio, certo Alinghi non offre una sola opportunità per un sorpasso. Le velocità dei due scafi, pur drasticamente diversi tra loro, miracolosamente resta molto simile, così la differenza continuano a farla gli equipaggi. Alinghi non fa errori, New Zealand non riesce a smettere. La prova va in archivio con 23” di distacco per Alinghi. Martedì giornata di riposo. La quarta regata è prevista per giovedi. Non sono escluse sorprese nell’equipaggio del defender, ormai resta poco da perdere: la coppa America fa prua verso l’Europa.

COMMENTO DEL 17/02/003 - da www.gazzetta.it

Le cose cambiano. Solo tre anni fa era il ragazzo prodigio, ubriaco fradicio di felicità (e di champagne) dopo aver portato a casa il quinto punto della trentesima coppa America. Una sbornia di successo e popolarità, giù al Viaduct Harbour, davanti a decine di migliaia di persone. Accaldato, abbracciato, coccolato, stimato, Dean Barker a 26 anni era un idolo della Nuova Zealanda, poi in due mesi è cambiato tutto e quello che era il suo protettore è mecenate è diventato il peggior nemico, Russell Coutts. Se da ragazzo Barker aveva il poster di Coutts in camera, come un eroe dei fumetti, adesso quella fotografia rischia di diventare un incubo per il timoniere di New Zealand. Se nella prima regata di coppa America, tutta quell'acqua a bordo, tutte quelle rotture avevano in qualche maniera mascherato il valore dell'equipaggio, nei confronti di Alinghi, la seconda prova persa dopo aver girato l'ultima boa in vantaggio di 26", è considerata un reato criminale della marineria. Non si possono perdere 33" secondi (considerando anche i 7 di vantaggio con cui ha tagliano Alinghi il traguardo) in un lato di poppa, anche con i salti di vento, ma soprattutto dopo una bolina fatta di 33 virate (record di questa Coppa), avendo guadagnato una manciata di secondi all'avversario. Team New Zealand, pur con tutte le attenuanti del caso (una giornata con vento molto leggero e molto "mutevole"), non poteva perdere quella seconda regata, soprattutto dopo aver condotto in testa per quattro boe del percorso.
Insomma finora in questa sfida sono emersi tre dati.:
1) New Zealand è una barca buona, molto veloce, forse veloce più di quella svizzera, certamente non di meno.
2) Alinghi è un'imbarcazione - come aveva già dimostrato durante la Louis Vuitton Cup - assai lesta, ottima di bolina e soprattutto con una velatura eccezionale.
3) Alinghi ha un equipaggio in grado di fare la differenza, che non molla la presa neppure quando questa dà segni di resa.
Anzi - come ha fatto domenica - insegue l'avversario fino a superarlo sul traguardo, esausto. Ora a Barker e compagni serve ancora una vittoria, intanto perché dallo 0-3 non è mai tornato vivo nessuno e, soprattutto, per continuare a credere in quello che hanno fatto negli ultimi tre anni, da quando cioè Russell era ancora con loro.

COMMENTO DEL 16/02/003 - da www.gazzetta.it

Alinghi ha battuto New Zealand anche nella seconda regata di finale della coppa America. Ora lo sfidante svizzero si trova sul 2-0 in una serie al meglio delle cinque regate. Se però nella prima prima prova il defender era uscito di scena dopo poco più di un quarto d’ora della prima bolina, stavolta la regata si è risolta allo sprint con soli 7” di vantaggio per Russell Coutts sul traguardo.
Rispetto alla prima regata il vento era dimezzato (da circa 20 nodi a 10 scarsi) e il mare da nervoso con onde ripide era diventato una tavola. La partenza è stata data alle 15.50, oltre 2 ore e mezzo dopo l’orario previsto. Al colpo di cannone ancora come al debutto le barche erano allineate, la svizzera di Coutts aveva il lato sinistro, quello favorevole. Nonostante il vantaggio del lato favorevole però Alinghi non è riuscita ad allungare come ci si aspettava di bolina e New Zealand ha contenuto il distacco alla prima boa in 12”. Nella poppa Hamish Pepper, tattico di Dean Barker, ha indovinato la raffica giusta sul lato sinistro del percorso portando, per la prima volta nella serie, il difensore in vantaggio a una boa (per 34”).
La sensazione era che Barker, grazie alla hula, possedesse una barca straordinaria in poppa, ma gli eventi successivi hanno dimostrato il contrario. Da quel momento infatti New Zealand non è riuscito a imporre il suo passo. Alinghi è rimasto in contatto nei due lati successivi, ha provato ad attaccare furiosamente nell’ultima bolina (dove si sono contate 33 virate), ma è stato contenuto con successo (anzi, New Zealand non pareva soffrire affatto le virate ravvicinate). Pareva fatta per il primo successo del difensore, ma nell’ultimo Coutts è stato in grado di rullare il rivale e poi contenerne il tentativo di recupero.
Dopo il traguardo la faccia affranta di Dean Barker ben rappresentava la situazione psicologica dei padroni di casa, la giornata che somigliava così bene a quella della rivincita si è trasformata in quella che qualcuno già immagina decisiva. Per il primo viaggio della coppa America in Europa. Lunedì il calendario prevede un turno di riposo, la terza regata è in programma per martedi (la notte tra lunedi e martedi in Italia).

COMMENTO DEL 15/02/003 - da www.gazzetta.it

Alinghi ha vinto per k.o. la prima regata di finale della 31ª edizione della coppa America. Il difensore New Zealand si è ritirato dopo appena 20’ dalla partenza, poco oltre la metà del primo lato di bolina dopo aver rotto boma, una vela di prua e poi lo strallo.
C’erano una ventina di nodi di vento intorno a Sud, niente di speciale per il golfo di Hauraki, eppure i padroni di casa si sono lasciati sorprendere in quella che certamente sarà ricordata come una delle giornate più tristi della storia dello sport velico neozelandese. Al mattino, al momento dell’uscita dal porto straordinario era stato il coinvolgimento popolare e un diffuso ottimismo circondava il difensore, il risveglio è stato assai brusco.
In partenza il timoniere neozelandese di Alinghi, Russell Coutts, aveva controllato il lato sinistro del campo di regata e al momento del colpo di cannone le due barche erano perfettamente appaiate. Per i primi 3’ di regata Nzl 82, sopravvento ad Alinghi, sembrava dotata di un miglior passo. Ma è durato pochissimo. E’ apparso chiaro subito che tra quelle onde corte e ripide lo scafo nero non era per niente a suo agio e infatti presto si è notata molta, moltissima acqua nella zona di poppa.
Più tardi il navigatore Tom Schnackenberg (che ha seguito la regata dal gommone) ha valutato addirittura in 7 tonnellate il peso extra trasportato. Per effetto di quel peso la barca è stata sottoposa a sforzi innaturali e in pochissimo tempo prima si è rotto il boma all’estremità, poi l’occhiello sul quale è fissata la vela di prua in coperta e in conseguenza di questo anche lo strallo. Dopo solo 20’ Nzl era costretto ingloriosamente al ritiro. Certamente Alinghi non si aspettava di incassare il primo dei cinque punti che servono per portarsi via la coppa America tanto facilmente. E altrettanto difficilmente il difensore potrà incappare in una giornata così negativa. Per domenica intanto il vento è previsto in calo, certo Dean Barker ne sarà sollevato.

COMMENTO DEL 14/02/003 - da www.gazzetta.it

Comincia alle 13 e 15 locali (1 e 15 del mattino di sabato in Italia) con la previsione di 15 nodi di vento la prima regata di finale della coppa America, che si assegna al meglio delle 9 prove. Lo sfidante svizzero Alinghi si cimenta nell’impresa non riuscita a Luna Rossa esattamente 3 anni fa: battere il defender neozelandese. Tutto è pronto per la sfida tra i transfughi neozelandesi passati nella squadra messa in piedi da Ernesto Bertarelli e i padroni di casa. Questi ultimi continuano a godere dei favori del pronostico, la maggioranza degli osservatori considera l’equipaggio guidato da Dean Barker meno forte di quello guidato da Russell Coutts, ma allo stesso tempo ritiene lo scafo del defender, grazie all’appendice poppiera denominata “hula”, nettamente più veloce. L’ottimismo intorno al defender appare ancor più fondato dopo la dichiarazione di Tom Schnackenberg, grande capo (e navigatore) di Team New Zealand nell’ultima conferenza stampa prima del via: “Se capiamo di progettazione come crediamo, dovremmo risultare più veloci del nostro avversario”. Ernesto Bertarelli, seduto poco distante, non ha fatto una piega, al pari di Coutts, accanto a lui. “Se vinciamo passiamo alla storia” ha tagliato corto Bertarelli più tardi. Poi Dean Barker ha raccontato quale fosse la cosa più importante imparata da Coutts, che 3 anni fa gli cedette il timone nell’ultima prova di finale contro Luna Rossa: “Coutts mi ha messo nelle condizioni di imparare, gli devo molto, ma adesso è solo un avversario”. In città la tensione è aumentata, c’è molta attesa, ma i due skipper hanno dichiarato di aver dormito benissimo negli ultimi giorni e di aspettarsi di fare altrettanto nell’ultima notte prima della regata. Nel sorteggio per determinare il lato d’ingresso sulla linea di partenza Coutts ha avuto la meglio conquistando il lieve vantaggio di entrare dalla parte del comitato di regata che significa arrivare al primo incrocio del circling con le mure a destra, cioè con il diritto di precedenza.

COMMENTO DEL 06/02/003 - da www.gazzetta.it

Se fosse una Milano-Sanremo il telecronista avrebbe già detto: la volata è lanciata. Una volata lunghissima, ma la posta in palio è molto alta e quindi anche qualche sgomitata può "non fare male" in questa ottica, quando si avvicina uno striscione d'arrivo che si è atteso per tre anni.
L'ultimo colpo lo firma Black Magic, che tramite il giornale più importante della nazione ("The Herald New Zealand") fa sapere come esistesse un impegno scritto firmato da Russell Coutts e Brad Butterworth per continuare a lavorare per Team New Zealand fin dall'8 settembre del '99. Vale a dire molti mesi prima che la coppa America fosse rivinta dai kiwi (contro Luna Rossa), un impegno - come precisa Roger France, uno dei "numi" di quella sfida - che non ha valore legale, ma che comunque vi è "molto vicino". Ora dal punto di vista pratico non cambia nulla, se Team New Zealand avesse avuto in mano una carta contro i due personaggi più rappresentativi della sfida di Alinghi di certo non l'avrebbe tenuto nel cassetto fino a ora, ma senza dubbio l'ambiente si surriscalda ogni giorno di più.
Butterworth la prende con filosofia e dice: "Quella che hanno detto è solo una parte della verità. Comunque d'ora in avanti parleremo solo di regate". Questo lascia intendere che non ci sarà un seguito alla richiesta di Coutts che vorrebbe sapere come sono stati spesi i fondi dell'altra sfida, o meglio delle ultime due sfide visto nessuno dei defender pare avere accesso ai conti. C'è stata una velata accusa di denaro "distratto", ma nessuno (dei neozelandesi) pare conoscere la risposta, almeno nessuno di quelli che comandano la sfida adesso, da Tom Schnackenberg in giù.
Credibile? Può essere tutto, certo che la cosa appare molto strana. Sia come sia, mentre in banchina si sussurra di Alinghi più veloce con vento fra i 10 e i 20 nodi, Chris Dickson, altro kiwi che da anni lavora all'estero (questa volta era lo skipper di Oracle, con Larry Ellison, da metà del secondo round robin in poi) punta decisamente sui suoi ex connazionali: "Hanno più del 60% di farcela a difendere la coppa America - ha detto - Io mi aspetto un Team New Zealand più veloce di bolina con venti leggeri, e più veloce in poppa in tutte le condizioni".
Dean Barker e soci continuano a prepararsi, stanno effettuando gli ultimi ritocchi, per lunedì devono far sapere che barca useranno e martedì è in programma "l'ultima svestizione" delle imbarcazioni che parteciperanno alla sfida. La volata è lanciata, tra poco anche le parole non conteranno più nulla, solo i nodi (non quelli che vengono al pettine), ma quelli marinari avranno valore. Per far sapere chi va più veloce veramente.

COMMENTO DEL 19/01/003 - da www.gazzetta.it

L’imbarcazione svizzera Alinghi, numero velico SUI 64, ha vinto, battendo nella sesta regata di finale per 2’34” Oracle Bmw, la Louis Vuitton Cup. Il risultato finale è di 5 a 1 per la barca di Russell Coutts che succede a Luna Rossa nell’albo d’oro della manifestazione. La svizzera è la terza nazione europea a conquistare il diritto di correre per la coppa America. Prima ci sono riusciti soltanto l’Italia (Moro di Venezia nel 1992 e Luna Rossa nel 2000) e la Gran Bretagna (l’ultima volta nel 1964).
L’ultima regata, corsa con 10 nodi scarsi da Nord, si è decisa sin dalla partenza. Quando mancavano circa 3’ alla partenza Holmberg ha strambato troppo vicino alla prua del suo avversario. I giudici non hanno avuto giustamente dubbi circa l’incidente e la penalità combinata alla barca americana ha condizionato tutto lo svolgimento della regata. Alinghi non si è infatti più preoccupata della vittoria parziale, ma si è accontentata di restare in contatto del suo avversario. Oracle è passato in vantaggio alla prima boa e anche alla seconda, quando pareva nei pressi (28”) del vantaggio necessario al compimento della penalità che pendeva sulla sua testa. Nella seconda bolina Holmberg (ancora una volta sempre al timone) ha rischiato più volte l’angolo del capo di regata per trovare il vantaggio di cui aveva bisogno, una tattica molto rischiosa ma inevitabile.
Peccato però - per la barca statunitense - che a causa di questo Alinghi sia tornata in vantaggio nei pressi della boa finendo per controllare con sufficiente sicurezza il resto della regata. Oracle ha provato un ulteriore attacco nell’ultima poppa, ma Alinghi ha fatto buona guardia vanificando ogni speranza di rovesciare la situazione. Sul traguardo Oracle ha compiuto la propria penalità, e questo spiega il significativo distacco sulla linea d’arrivo.
Dopo la premiazione, alla quale ha però partecipato non più di un terzo della gente intervenuta a festeggiare Luna Rossa tre anni fa, le dichiarazioni dei protagonisti. Larry Ellison, lo sconfitto, ha risposto “assolutamente” alla domanda se intendeva tornare ancora in coppa America. Ernesto Bertarelli, il vincitore, si è detto onorato di rappresentare tutti gli sfidanti. La finale di coppa America comincia il prossimo 15 febbraio con una serie al meglio delle 9 regate.

COMMENTO DEL 17/01/003 - da www.gazzetta.it

Alinghi ha vinto la quinta regata della finale della Louis Vuitton Cup battendo Oracle Bmw per soli 13” al termine di una prova avvincente. Ora la barca svizzera si trova sul 4-1 in una serie al meglio delle 9 regate, cioè a un solo punto dall’accesso alla finale della coppa
America.
C’erano 12 nodi abbondanti di vento, mare piatto e sole caldo, una giornata perfetta per la vela. Abbondanti e ripetuti i capovolgimenti di fronte. Russell Coutts è partito molto meglio del rivale, sul lato sinistro, poi le posizioni si sono invertite. Le due barche si sono progressivamente allontanate tra loro, arrivando sino a oltre un chilometro di distanza. Poi hanno navigato parallele per un quarto d’ora. Incredibilmente per queste parti, il vento è rimasto stabile per tutto il tempo, salvo poi, solo nei pressi della layline, favorire il lato sinistro, quello di Oracle. La barca americana è transitata così alla prima boa di bolina con un vantaggio di 28”, che è rimasto praticamente invariato nella prima poppa.
Nella seconda bolina Alinghi ha attaccato a fondo con una serie (13 alla fine sul lato) di virate ravvicinate, dimezzando subito il proprio distacco. Oracle era ancora in vantaggio alla boa successiva per soli 9”, ma il sorpasso era nell’aria. Puntuale in poppa è avvenuto, grazie a un grande pezzo di bravura di Coutts che prima ha “rullato” (passato sopravvento) Holmberg e poi, nella strambata successiva, è stato capace di uscire da sotto le vele del rivale. L’impresa è risultata notevole proprio perché riuscita in poppa, dove sino a oggi, era stata Oracle ad aver mostrato il migliore spunto. Da quel momento, mancava un solo bastone alla fine, Alinghi ha controllato la prova, non lasciando a Oracle nessuna opportunità di rimediare. Sabato il calendario prevede una giornata di riposo. Si riprende domenica e Oracle navigherà senza rete, se sbaglia è fuori e Alinghi in coppa America

COMMENTO DEL 16/01/003 - da www.gazzetta.it

Prima sconfitta di Alinghi nella finale della Louis Vuitton Cup. Oracle Bmw ha vinto la quarta regata nettamente, riuscendo a portare a casa il suo primo punto. La serie è ora sul 3-1. L’alta pressione che si è stabilizzata sulla Nuova Zelanda non garantisce in questi giorni una brezza vivace e così la partenza è stata rinviata di un paio di ore, buon per la barca americana che sembra molto a suo agio nel vento leggero. La regata è partita con 10 nodi di vento, Holmberg (per la seconda volta consecutiva al timone dall’inizio alla fine, con Dickson tattico) ha combattuto per il lato sinistro e ha vinto brillantemente il duello al colpo di cannone, costringendo Coutts a virare. Obbligato a destra Alinghi ha però da quella parte trovato il suo primo vantaggio con un massiccio (il primo di una serie) salto di vento favorevole. Nel primo lato di poppa il momento decisivo: Alinghi scendeva sul lato destro mentre Oracle si avventurava a destra. Una piccola avaria (la scotta dello spinnaker aperta in strambata) ha ulteriormente forzato Oracle a navigare verso sinistra, cosa che in quel momento pareva suicida. Con le barche distanti tra loro più di un chilometro, con un vento così ballerino, poteva succedere di tutto e infatti è successo. Oracle ha trovato decisamente più vento dalla sua parte ed è arrivato in boa con ben 56” di vantaggio. Nella bolina successiva le posizioni sono rimaste simili, ma nel secondo lato di poppa una nuova striscia di vento, raccolta per prima da Oracle, ha dilatato ulteriormente il distacco, fissato in 2’34” alla fine del lato. Con il progredire del pomeriggio il vento si è fatto più stabile e neppure la sino a oggi formidabile Alinghi ha potuto recuperare. Sul traguardo il distacco era di 2’13”, pesantissimo in assoluto, ma giustificato dalla condizione meteo. Secondo le previsioni vento debole e instabile è atteso anche per i prossimi giorni. A questo punto Oracle ha il dovere di crederci sino in fondo anche se ha tutti i numeri contro: dall’inizio della Louis Vuitton Cup Oracle e Alinghi si sono incontrati già 10 volte e quella di oggi è solo la vittoria numero due per la barca americana.

COMMENTO DEL 14/01/003 - da www.gazzetta.it

Alinghi è sul 3-0 nella finale della Louis Vuitton Cup. Ha già in cassaforte cioè più della metà dei 5 punti che in totale le servono per conquistare il trofeo che fu di Luna Rossa tre anni fa. Vada per il punto, per il morale e per tutto, ma la terza regata è stata la più dura per la barca svizzera. Oracle Bmw ha giocato il tutto per tutto e ha davvero sfiorato la vittoria. Decisivo il secondo lato di poppa. Sino a quel momento Alinghi era sempre rimasta al comando, pur con meno facilità rispetto alle prove precedenti. Probabile dipendesse dal vento. La regata è infatti partita con molto ritardo (dalle 13.15 previste alle 15.50) per la bonaccia. Quando mancava davvero poco al limite del regolamento (le ore 16) si sono materializzati dal niente più di 10 nodi da Nord che hanno consentito una regata perfetta. Non c’era onda, e Oracle soffriva meno di bolina il rivale. Per l’intero primo giro Oracle è rimasto entro i 13”, un niente. Al momento cruciale nella seconda poppa Oracle è riuscito, in strambata, nel suo primo sorpasso di questa serie. Nella strambata successiva però Alinghi tornava in testa e nel tentativo di recuperare di nuovo Holmberg (mercoledì sempre al timone) toccava con la propria prua la poppa di Alinghi. Infrazione netta, prontamente rilevata dal giudice a bordo (il contatto è avvenuto ai suoi piedi). Nella strambata successiva Oracle tornava in testa, pur con la sensazione che Alinghi, soddisfatto dal vantaggio della penalità, preferisse tenersi fuori dai guai. Comunque grazie a tutto questo, Oracle è passato in testa alla boa numero 4, per la prima volta in vantaggio a una boa in questa finale. Holmberg rimaneva in testa anche di bolina, riuscendo persino ad allungare. I 29” di vantaggio con i quali Oracle iniziava la poppa conclusiva sembravano di buon auspicio per il primo punto americano, ma con il gennaker stavolta Alinghi non perdeva un metro. Sul traguardo, intorno alla boa, Oracle aveva l’ultima possibilità per eseguire la penalità. La rotazione però si rivelava maldestra: la boa veniva toccata e, al di là della conclusione spettacolare e simultanea, in effetti Oracle doveva rifare la manovra fissando il proprio distacco in 1’01”. 3 a 0, ma Oracle non ha ancora issato la bandiera bianca. Lo conferma Tommaso Chieffi, stratega di Oracle: “E' stato scritto troppo in fretta che Alinghi avrebbe passeggiato. Oggi abbiamo dimostrato che siamo ancora vivi”.

COMMENTO DEL 13/01/003 - da www.gazzetta.it

Nuova convincente vittoria di Alinghi nella seconda regata di finale della Louis Vuitton Cup su Oracle Bmw. La barca svizzera che ha per skipper Russell Coutts si trova ora sul 2 a 0, quasi a metà cioè dei punti necessari per approdare alle regate di coppa America dove aspetta Team New Zealand. Domani la serie prevede una giornata di riposo e capita decisamente a proposito per Oracle. Il team americano infatti non è preoccupato tanto per la situazione di classifica, quanto per le modalità delle sconfitte. Se nella prima prova il fato imponderabile aveva messo lo zampino, nella seconda regata Alinghi è stata sempre in controllo della situazione, di bolina in particolare, senza discussioni. E quando, sfruttando il lieve vantaggio di velocità che ha in poppa, Oracle ha provato ha rifarsi sotto, al momento di ammainare lo spinnaker l’equipaggio (si era alla fine della prima poppa) ha combinato un disastro. Vela in acqua, tangone spezzato, regata persa. C’erano in quel momento 13 nodi di vento, non abbastanza per giustificare quel guaio. La verità è che l’equipaggio non ha retto la tensione. Chris Dickson, lo skipper di Oracle, ha di nuovo tenuto il timone per tutta la regata e la cosa non sembra più giovare al suo team. Magari la notte (e la giornata di domani) gli porterà consiglio

COMMENTO DEL 10/01/003 - da www.gazzetta.it

Oracle Bmw e Alinghi cominciano sabato alle 13.15 locali (l'1.15 del mattino di venerdi in Italia, cronaca diretta sul nostro sito e in tv su Rai 2) la finale che deve determinare il successore di Luna Rossa nell’albo d’oro della Louis Vuitton Cup e anche lo sfidante ufficiale alla coppa America che invece comincia il prossimo 15 febbraio. Le previsioni parlano di vento forte e pioggia (pazienza se da queste parti è piena estate), condizioni che dovrebbero favorire Alinghi, dato per imbattibile sopra i 15 nodi.
Oracle Bmw sulla carta ha molte più possibilità con vento debole, ma pochi sono disposti a scommettere sulla sua vittoria finale. Nei sei scontri diretti sin qui disputati Oracle ha battuto Alinghi solo una volta, nel secondo round robin (era il primo di novembre, 4” il distacco al traguardo, Oracle in vantaggio a ogni boa con vantaggio massimo di appena 25”, ma il vento allora era a 18 nodi). I numeri insomma sono tutti dalla parte di Alinghi, ma il recente “unveiling” se da un lato ha sorpreso il mondo per la rivoluzionaria trovata dei padroni di casa con l’appendice subacquea denominata “hula”, ha anche chiarito che le differenze tra le barche sfidanti sono notevoli e nelle ultime settimane lo scafo americano potrebbe anche aver ridotto il margine che pareva incolmabile lo scorso dicembre quando i due si sono incontrati per l’ultima volta nelle semifinali.
Nell’ultima conferenza stampa prima delle regate Chris Dickson (skipper di Oracle Bmw) e Russell Coutts (skipper di Alinghi) a proposito della hula hanno chiarito che non è intenzione dei rispettivi sindacati procedere nelle proteste alla giuria sull’argomento. E questa è la buona notizia che tutti si aspettavano. Adesso finalmente si torna in regata

COMMENTO DEL 07/01/03: IL GIORNO DELL'UNVEILING - da www.gazzetta.it



Il giorno dell’unveiling, quando le barche rimaste in gara in coppa America (il defender più i due migliori sfidanti) devono “spogliarsi” mostrando a tutti per intero la forma dello scafo ha portato una sorpesa clamorosa. Le barche neozelandesi sono dotate sotto lo scafo di una appendice fissa che ne modifica la forma. Una specie di alettone che parte un metro a poppa della pinna del bulbo e si raccorda poco a prua del timone. Lo hanno chiamato “hula” (contrazione delle parole hull appendage, appendice dello scafo) e già si candida a essere una delle innovazioni più significative nella storia della coppa America, certo la più importante dalla chiglia a “Y” rovesciata che permise ad Australia II di vincere nel 1983 interrompendo la serie di 132 anni di vittorie statunitensi. “Se meriterà tanta gloria – ha detto prudentemente Tom Schnackenberg, “mente” della squadra neozelandese- lo diranno i risultati. Ma il compiacimento alla base kiwi era palese. Quella della “hula” è in effetti solo la più clamorosa delle diversità delle barche neozelandesi i cui bulbi (la parte posta all’estremità della pinna, 20 delle 25 tonnellate del peso complessivo della barca) risultano decisamente più lunghi di quelli degli avversari. Se pensate a un barca che ha sott’acqua un coltello al quale è infilato un wurstel non siete molto lontani da quello che è in effetti Team New Zealand. Tanta soddisfazione dei padroni di casa derivava dal fatto che la loro era stata l’ultima base aperta al pubblico.
Aveva cominciato alle 8.30 locali lo svizzero Alinghi. Scafo piattissimo sotto, alette a metà di un bulbo non molto diverso da quello visto su Luna Rossa (ITA 45) e New Zealand (NZL 60) cioè le barche della scorsa Louis Vuitton Cup.
Alle 11.30 toccava a Oracle Bmw con il progettista Bruce Farr in persona a dire: “Abbiamo cercato di fare un progetto estremo per puntare alla vittoria”. Lo scafo sotto è molto meno piatto di Alinghi, il bulbo ha forma diverse e, soprattutto, le alette sono a poppa estrema e piegate verso il basso.
Ci si interrogava su queste tutto sommato marginali differenze quando, poco dopo, la Nuova Zelanda ha mostrato al mondo di aver ancora intenzione di rimanere la nazione leader nella vela, grazie a una semplice hula.

COMMENTO DEL 23/12/02 - da www.gazzetta.it

Battendo One World anche nella quarta regata della semifinale di ripescaggio, il sindacato americano di San Francisco Oracle Bmw ha conquistato la finale della Louis Vuitton Cup. Incontrerà lo svizzero Alinghi al meglio delle 9 regate a partire dal prossimo 11 gennaio. L’ultimo atto di questa semifinale è stato avvincente. One World, che aveva l’obbligo di vincere 5 regate in fila per superare l’ostacolo delle semifinali, ha giocato il tutto per tutto. Con vento da 9 a 15 nodi McKee (tattico della barca di Seattle) ha indovinato il primo salto del vento e portato in testa One World alla prima boa della regata con ben 59” di vantaggio. Non era mai successo in nessuna boa nelle tre regate precedenti e pareva davvero un buon auspicio per riaprire la contesa. Oracle però non si è perso d’animo, Dickson stavolta non ha lasciato la ruota di One World dopo la prima bolina, ha in qualche modo condotto la rincorsa. Nella prima poppa un piccolo recupero, poi di nuovo indietro nella bolina successiva, quindi il momento decisivo.
All’inizio della seconda poppa, cioè appena passato la metà della regata, One World aveva ancora 48” di vantaggio. Mc Kee ha chiamato la strambata in manovra scegliendo il lato sinistro del percorso (quello alla sua destra). Quando in boa è arrivato Oracle invece non ha strambato, ma è sceso lungo il lato destro. Nemmeno allora One World ha pensato di seguire il suo avversario, ma ha spavaldamente continuato sull’altro lato. Per una decina di minuti è sembrato che Mc Kee avesse ragione, ma poi, inesorabilmente Oracle, lontano in quel momento ben un chilometro dal suo rivale, ha preso più vento e ha compiuto il sorpasso che ha definitivamente ucciso le speranze di One World. In un solo lato, la barca timonata da James Spithill ha perso 1’26”. Da lì in avanti Oracle ha semplicemente controllato l’ultimo “bastone” della regata chiudendo con 1’04” di vantaggio. “Pensavo di andare in finale, è vero – ha ammesso lo skipper di One World, Peter Gilmour- ma Oracle è stato obiettivamente più forte”.

COMMENTO DEL 22/12/02 - da www.gazzetta.it

Terza vittoria consecutiva per Oracle Bmw nelle semifinali di ripescaggio della Louis Vuitton Cup. Battendo One World per 55” in una giornata grigia con vento tra i 9 e i 14 nodi da Sud Ovest, Oracle è adesso a un solo punto dalla conquista della finale degli sfidanti. Per rovesciare il risultato lo skipper di One World, Peter Gilmour ha un solo modo: vincere le prossime 5 regate dato che si trova a - 1 in classifica dovendo scontare un punto di penalità. L’impresa appare disperata, tanto più che oggi ha preso a scricchiolare sinistramente uno dei tradizionali punti forte del team di Seattle, la partenza.
Lo specialista australiano James Spithill ha subito l’aggressività di Peter Holmberg (confermato in partenza su Oracle, mentre Dickson ancora una volta ha portato la barca solo durante la prima bolina) al punto da rimediare una penalità poco prima del via. Holmberg era sottovento, aveva diritto di rotta, ha orzato (portato la prua al vento) e Spithill non ha risposto prontamente. Penalità ineccepibile. Lo sviluppo della situazione però sembrava offrire una via di uscita a Spithill che si trovava a partire con le mure a sinistra con due lunghezze di vantaggio su Holmberg. Peccato che, incredibilmente, forse ancora provato dalla penalità, Spithill abbia portato One World a tagliare la linea di partenza in anticipo. Costretto a rientrare per ripetere il via, One World ha effettivamente iniziato la propria regata con 31” di ritardo e una penalità da eseguire. Ci voleva un motore, per rovesciare la situazione di fronte a questo Oracle, e ovviamente One World non lo possedeva.
La differenza di velocità tra i due scafi continua a essere minima, la differenza tra il modo di regatare dei due equipaggi invece è ancora enorme. “Non avete ancora visto il meglio di noi - ha orgogliosamente detto Gilmour dopo la regata - e spero che lunedì sia la volta buona”. Abbiamo chiesto allo skipper se intende sostituire Spithill in partenza dopo il brutto exploit di oggi, la risposta non ammette repliche: “Ho totale fiducia in James, oggi e anche domani".

COMMENTO DEL 21/12/02 - da www.gazzetta.it

Oracle Bmw conduce per 2 a 0 su One World al termine della seconda giornata di regate nelle semifinali (turno di ripescaggio) della Louis Vuitton Cup. One World perde allo sprint la seconda prova per soli 3”, il distacco più ridotto in questa edizione. Oracle si trova così a metà strada del suo cammino, cioè a due vittorie dalla conquista della finale dove lo aspetta Alinghi. Per One World, la strada è sempre più difficile. Dovendo scontare un punto di penalità (eredità della protesta promossa da Stars & Stripes e Luna Rossa), la barca di Seattle che ha il giovane australiano James Spithill come timoniere deve vincere cinque regate per passare il turno. La novità più significativa della sfida tutta americana tra One World e Oracle è nella distribuzione dei ruoli chiave a poppa su quest’ultima. Peter Holmberg fa la partenza (e ne ha fatte due bellissime), Chris Dickson prende il timone nella prima bolina e lo riconsegna, per tutto il resto della regata, a Holmberg. L’insolito balletto, che non ha precedenti nella storia della coppa America, sembra dare i suoi frutti. Oracle ha vinto la prima regata corsa con vento debole venerdi con 4’08” di vantaggio (il grande margine si spiega con la bonaccia nell’ultimo lato, prima di allora la regata era stata molto serrata con il sorpasso decisivo proprio nella prima bolina) e ha ripetuto l’impresa oggi con vento fresco, sin quasi a 20 nodi. La regata si è risolta nella prima bolina, Oracle è partito sottovento al suo avversario costringendolo subito a virare verso destra. One World ha navigato appena un minuto con le mure a sinistra prima di tornare mure a destra, ma quella piccola distanza laterale si è rivelata decisiva per l’esito della regata. Prima il vento è ruotato a destra favorendo Spithill, ma a metà lato è più chiaramente ruotato a sinistra portando Dickson in testa alla prima boa con 16” di vantaggio. In poppa One World (forse grazie all’allenamento con Luna Rossa) è parso leggermente più veloce, ma non abbastanza da poter superare Oracle che ha ben controllato il suo avversario senza mai allontanarsene troppo. Nella terza bolina, sfruttando bene un salto di vento nei pressi della boa, One World si è rifatto sotto (14” il rilievo cronometrico all’ultimo passaggio) e nel lato conclusivo ha tentato l’attacco. Su Oracle però non si è perso la calma e sfruttando al meglio il vantaggio di stare a sinistra e navigare mure a destra, Holmberg ha portato Oracle oltre la linea con 3” di vantaggio, pochi certo, ma tatticamente parlando la posizione d’arrivo indica che One World non sarebbe comunque riuscita a passare.

COMMENTO DEL 18/12/02 - da www.gazzetta.it

L'ultima possibilità è evaporata in un tiepido pomeriggio d'estate in Nuova Zelanda, sotto 1-3, con le modifiche della disperazione (Gavin Brady al posto di Rod Davis come timoniere di partenza e qualche ritocco alle appendici). Luna Rossa è stata eliminata dai regolamenti che lei stessa aveva contribuito a compilare (una sola regata disputata e vittoria di Prada con il punteggio finale che si chiude 3-2), lasciando strada per raggiunti limiti di tempo (forse è la prima volta che accade in coppa America) al sindacato di Seattle. Una beffa che si aggiunge alle tante che si sono viste nel golfo di Hauraki negli ultimi tre mesi.

1. Progetto. Nel 1997, quando partì il progetto, Luna Rossa aveva un buon background visto che aveva ingaggiato uno dei progettisti kiwi (Doug Peterson) che aveva vinto a San Diego nel '95 con Team New Zealand. Questa volta la squadra di Patrizio Bertelli si è presentata al via in netto ritardo rispetto al resto della flotta. La prua senza "ginocchio", come avevano praticamente tutti gli altri sindacati, è soltanto uno degli esempi.

2. Rincorsa. Dopo un primo round robin da paura (come risultati, appena 3 vittorie su 7 regate) e il licenziamento di Peterson, è cominciata una tremenda rincorsa per cercare di annullare il gap con i migliori. Bertelli si è messo in campo in prima persona per cercare di rimediare ciò che si era sbagliato precedentemente. La squadra si è messa a lavorare alacremente di giorno e di notte, senza però poter sviluppare completamente le due barche, visto che a turno queste finivano in cantiere, smontate e rimontate.

3. L'equipaggio. E' stato importante per raccogliere punti quando la barca non avanzava neppure al traino di un motoscafo, si è impegnato molto per cercare di annullare le differenze, ha dimostrato che l'attitudine e l'allenamento svolto negli anni precedenti erano stati importanti (nessuno, per esempio, porta il gennaker come loro con venti sopra i 15 nodi), ma una volta colmato il gap fra Luna Rossa e One World, è crollato, in almeno un paio di giorni delle semifinali. Pareva esausto e vuoto, come se avesse speso tutto quello che aveva dentro e anche di più. Difficile parlare di tenuta mentale per chi ha sopportato la pressione di essere favorito (aveva vinto l'ultima Vuitton Cup) e non riuscire a esprimersi al massimo, ma di certo qualcosa da questo punto di vista non ha funzionato al top.

4. Leadership. I guai di Luna Rossa non sono iniziati ovviamente il primo ottobre (giorno d'inizio della Louis Vuitton Cup), ma molto prima. Quando si è deciso di arrivare ad Auckland qualche settimana più tardi degli altri per sviluppare una parte del lavoro a Punta Ala. Chi è arrivato tardi qui - con diversi budget e diverse prospettive - ha fallito i rispettivi obiettivi: da Mascalzone Latino, a Le Defi, a Gbr Challenge. E' forse mancato un punto di confronto/raffronto sul cosa fare, come farlo e quando farlo. Il punto di raccordo fra la gente che andava in mare, quella che progettava, la logistica e non ultimo chi contribuiva a guidare il gruppo.

5. Conclusioni. La campagna non può certo considerarsi un trionfo, anche se il paragone con il 2000 quando Luna Rossa vinse la Vuitton da debuttante è improponibile. Nell'ultima coppa America c'era gente che era arrivata qui con 5 giorni 5 di allenamento (Fast 2000). Stavolta la quinta (non la prima!) barca della flotta (gli svedesi di Orm) ha speso più o meno un centinaio di miliardi di lire e navigato per quasi due anni nel golfo di Hauraki, comprando come barca-lepre una vecchia Black Magic. Non va tutto buttato via quindi, ma per tornare grandi (se ci sarà un'altra Luna Rossa, il quesito forse adesso lo potrebbe risolvere solo Bertelli) bisogna mettere in cassaforte gli errori del passato.

COMMENTO DEL 17/12/02 - da www.gazzetta.it

Luna Rossa è fuori dalla Louis Vuitton Cup. Nell’ultima giornata il prodigio di due vittorie consecutive su One World per poi tentare l’impresa di una terza per passare il turno, rovesciando la situazione che al mattino vedeva la barca italiana in ritardo per 3-1, non è riuscito. Ci si è messo di mezzo il vento che ha consentito lo svolgimento di una sola prova, partita poco dopo le quattro del pomeriggio. A quel punto però il destino di Luna Rossa nella competizione che aveva vinto due anni fa, si era già deciso: il regolamento prevedeva che la seconda regata dovesse partire proprio entro le 16. Per farla partire era necessario un accordo tra i contendenti e naturalmente (nessuna ipocrisia, chiunque avrebbe fatto lo stesso) One World ha negato il proprio. La barca timonata da James Spithill che ha come skipper Peter Gilmour avanza al turno successivo, il ripescaggio delle semifinali che comincia già venerdi. Il suo avversario è l’altro americano rimasto in gara, Oracle Bmw. Il vincente tra Oracle e One World è atteso poi, a partire dall’11 gennaio, da Alinghi. Luna Rossa si è trovata così nel bel mezzo di un pomeriggio grigio di una giornata senza vento, nell’assurda situazione di partire per una regata del tutto inutile ai fini della classifica. Il vento, quel poco che c’era, era straordinariamente instabile e la regata non ha avuto molto senso sin dal via con salti (anche di 100°) e bonacce assai frequenti. Lo dimostra il distacco sul traguardo, il maggiore in questa edizione della Louis Vuitton Cup, la bellezza di 17’46” a favore di Luna Rossa. Per la prima volta De Angelis ha schierato Gavin Brady, al posto dello spento Rod Davis in partenza, ma chi era a caccia di rimpianti e polemiche ha trovato pochi spunti. La partenza di Brady è stata pessima, Spithill è transitato sulla linea con ben 16” di vantaggio.

COMMENTO DEL 16/12/02 - da www.gazzetta.it

1° REGATA
Ancora una mattina di passione per quelli di Prada, nella prima regata delle due (accorciate) previste dal super-compresso programma delle semifinali della Louis Vuitton Cup. Alinghi invece conferma la sua superiorità su Oracle completando il cappotto (4-0) che regala al consorzio svizzero la finale della Louis Vuitton Cup.Alla partenza Luna Rossa (che entrava con il giallo e quindi da destra, il lato migliore fra i due possibili) quasi subito decide di andare a sinistra (scelta che le capita di fare spesso almeno nelle ultime partenze), ma il campo di regata premia One World che si presenta alla prima boa con 11" di vantaggio, dopo che le due barche hanno fatto quasi tutta la prima bolina affiancate bordo a bordo. Contrariamente a quando successo con queste condizioni, Luna Rossa non guadagna nella poppa successiva e One World si difende molto bene, benché monti uno spinnaker contro il gennaker (che tanti vantaggi ha dato a Prada in passato) utilizzato dagli allunati. Anzi alla seconda boa il vantaggio di One World era addirittura aumentato seppure di poco (17"), ma la cosa più importante per il consorzio di Seattle è che per la prima volta aveva tenuto Luna Rossa a distanza in un'andatura portante. All'inizio dell'ultima bolina, ci sono un paio di virate, One World si avvantaggia mostruosamente e con un salto di vento pazzesco si trova a guadagnare quasi trecento metri. Un vantaggio che con un lato e mezzo o poco più ancora da percorrere risulta totalmente impossibile da recuperare. All'ultima boa il vantaggio del consorzio di Seattle si allarga fino a 1'10", impossibile pensare che accada qualcosa che sconvolga la situazione. E infatti One World chiude con 58" di vantaggio. A Prada serve una grande prova per girare la situazione a proprio favore (One World conduce 2-1), ammesso che il mezzo tecnico gli consenta un recupero.All'una e mezza (circa) era prevista la seconda regata di giornata. Per la prossima notte si dovrebbero disputare altre due regate. Il primo segnale di partenza non verrà dato prima delle 22.45 italiane (alle 22.30 iniziano le operazioni). La seconda regata scatta più o meno un'ora e mezza dopo la fine della prima, per tutte il programma è sempre ridotto a due giri anziché i consueti tre.

2° REGATA
Luna Rossa ha perso anche la quinta regata delle semifinali della Louis Vuitton Cup con One World, ora è un passo dell’eliminazione. L’ultima prova è stata la peggiore di una giornata nata male (con la sconfitta nella prova mattutina per 33”), proseguita peggio e che occorrerebbe dimenticare in gran fretta per mantenere vive le speranze di passaggio del turno. Per restare in competizione infatti Luna Rossa deve necessariamente vincere le due regate previste domani, riportarsi in parità e andare allo spareggio con One World mercoledi. Difficile, ma naturalmente non impossibile rovesciare la situazione, anche se obiettivamente niente lascia supporre che questo accada. Il suo equipaggio sembra spento e poco reattivo, da poppa a prua. Con una quindicina di nodi di vento da Sud Ovest, Luna Rossa è partita, nell’ultima prova, intenzionalmente dal lato sinistro che si è rivelato, ancora una volta, quello sbagliato. Poi ha recuperato un po’ verso la fine del lato prima di pagare, salatissimo, l’ultimo salto tutto dalla parte di One World. Il distacco alla prima boa (anche questa regata, come quella che l’ha preceduta si disputava sul percorso breve che prevede due bastoni al posto di tre) era già di 32” e nella poppa successiva è addirittura aumentato a 50”. Al momento dell’ammainata poi lo spinnaker è sfuggito al suo equipaggio, si è in parte infilato sotto la prua, e tutti hanno capito che non c’era niente da fare. Il distacco conclusivo, fissato 2’32” è il più alto rimediato dalla barca italiana in questa coppa America. Non è, però, il peggiore nella storia di Prada, nella Louis Vuitton Cup. Tre anni fa, esattamente il 7 dicembre 1999, nel corso del terzo round robin Itaden, la barca giapponese battè quella italiana di 3'13", in una regata caratterizzata da venti molto differenti (si partì con 8 nodi e si arrivò con 18). Curiosamente skipper dello scafo nipponico era Peter Gilmour, lo stesso di One World.

COMMENTO DEL 12/12/02 - da www.gazzetta.it

L'eccesso di vento ha costretto gli organizzatori ad annullare la quarta regata di semifinale della Vuitton Cup, prevista nella notte italiana tra giovedì e venerdì. Si riprenderà, dunque, nella notte tra venerdì e sabato, con Luna Rossa e One World sull'1-1, mentre Alinghi conduce 3-0 su Oracle.La notte scorsa One World ha conquistato il punto del pareggio sconfiggendo Luna Rossa per 33” nella terza regata delle semifinali. Nella classifica delle serie (al meglio delle 7 regate) ora la barca italiana e quella statunitense sono appaiate con un punto ciascuno, visto che One World, pur avendo vinto già due regate, sconta un punto di penalità

COMMENTO DELL'11/12/02 - da www.gazzetta.it

Primo successo per Luna Rossa nelle semifinali della Louis Vuitton Cup. La barca di Francesco de Angelis ha battuto lo scafo americano One World per 20” al termine di una regata caratterizzata da vento intorno ai 10 nodi, straordinariamente instabile in direzione causa nuvole bassissime, nebbia e pioggerellina polverizzata. Per il punto di penalizzazione rimediato da One World prima di questa serie di regate ora Luna Rossa guida la serie al meglio delle sette, per 1 a 0. Nella seconda semifinale lo svizzero Alinghi ha battuto l’altro statunitense Oracle Bmw ben più largamente dei 29” indicati dal distacco finale e ora conduce per 2 a 0 la propria serie.
La regata di Luna Rossa è stata tutta in salita. In più occasioni Luna Rossa ha navigato dal lato sbagliato, confermando le difficoltà tattiche di questo avvio di semifinale. De Angelis ne è venuto a capo, conquistando la testa per la prima volta soltanto nell’ultima bolina quando One World ha sorprendentemente lasciato in completa libertà il suo avversario che ha trovato il salto favorevole per il sorpasso.
Non era del resto la giornata più indicata per una marcatura aggressiva, il vento è saltato anche di 60° nel corso di un solo lato rendendo così particolarmente difficile restare in contatto con l’avversario. Arduo, se non impossibile, trarre indicazioni sulle velocità in queste condizioni. E’ probabile però che in poppa Ita 74 sia formidabile con vento forte (come 24 ore prima) e “solo” velocissima con vento debole. Di bolina invece ancora notizie confortanti, non sembrano esserci differenze con One World, tanto con vento forte, quanto con quello debole. Inatnto, il Panel ha dato l'interpretazione per quello che riguarda il punteggio di One World. La barca di Seattle parte in tutte le serie che disputerà (coppa America compresa) da -1. Quindi se si arriverà al 3-3 (o 4-4 nelle serie al meglio delle 9 regate) si disputerà una prova supplementare. Per il momento la classifica dice Luna Rossa 1-One World 0. Resta valido il discorso che, se causa maltempo, la serie s'interrompe prima dell'ultima regata (il giorno limite è il 17), vince chi è in vantaggio in quel momento.

COMMENTO DEL 10/12/02 - da www.gazzetta.it

Sono cominciate con una severa sconfitta e molti rimpianti le semifinali della Louis Vuitton Cup per Luna Rossa. La barca di Francesco De Angelis è stata battuta per 47” da One World, pur avendo avuto in più occasioni la possibilità di ribaltare la situazione. La regata, corsa con vento tra i 15 e i 20 nodi, è stata entusiasmante. Rod Davis è partito benissimo, con quasi una lunghezza di vantaggio appena sottovento al rivale. James Spithill (il timoniere di One World, che ha come skipper Peter Gilmour) ha capitalizzato al massimo il fatto di trovarsi dal lato della prima oscillazione del vento e ha recuperato subito. One World, pur non sembrando particolarmente veloce (o almeno più non di Luna Rossa) ha sfruttato il lato destro del campo come da manuale ed è arrivato in boa con soli 10” di vantaggio. In poppa, Luna Rossa ha piuttosto agevolmente rullato il rivale ma quando si è trovato a manovrare alla boa il suo equipaggio, sin qui tra i migliori (se non il migliore) ha infilato il primo di una insolitamente lunga serie di errori. Lo spinnaker è sceso in anticipo e malamente e, strambando per la boa, il tangone ha rischiato di rompersi. Uscita comunque in testa per la seconda bolina, Luna Rossa ha incomprensibilmente lasciato il lato destro e favorevole del percorso che aveva guadagnato consentendo il sorpasso a One World. Non sembrava particolarmente grave e infatti in poppa di nuovo Luna Rossa ha attaccato e superato il rivale. Nella bagarre successiva però nuovo errore dell’equipaggio (a qualche centinaio di metri dalla boa) e tangone stavolta spezzato sul serio. Per One World un altro sorpasso e un paio di minuti dopo si rompe anche lo spinnaker. La regata sembrava conclusa, o almeno davano l’impressione di crederlo a bordo di Luna Rossa, perché la bolina successiva risultava disastrosa, con una ulteriore sostanziosa perdita di terreno, stavolta di 52”. Peccato, perché al momento dell’ultima issata di spinnaker One World combinava un pasticcio rompendo subito la vela e impiegando troppo tempo e a sostituirla. Luna Rossa però era ormai lontana per poterne approfittare. Nell’altra semifinale Alinghi ha battuto Oracle Bmw per 1’11”. La regata non ha avuto storia, Oracle ha dato qualche preoccupazione al rivale solo in partenza. Poi Coutts e Butterworth non hanno fatto errori, indovinando tutti i salti di vento e non lasciando una sola possibilità a Oracle Bmw che esce ridimensionato dalla sfida. Mercoledì però è già tempo di rivincite, le previsioni, per quel che valgono qui, parlano di vento appena più debole della regata del debutto.

COMMENTO DEL 29/11/02 - da www.gazzetta.it

Battendo nettamente con 1’37” di vantaggio lo svedese Orm, Luna Rossa ha conquistato il punto del 4 a 0 nel girone di ripescaggio dei quarti di finale che le serviva per entrare nelle semifinali della Louis Vuitton Cup. Contemporaneamente One World ha fatto lo stesso con Stars Stripes. Così il tabellone è completo: il prossimo 9 dicembre si incontrano Alinghi e Oracle Bmw, il vincente va in finale; mentre il perdente si incontra con la barca che avrà prevalso tra One World (sempre ammesso non venga squalificato nei prossimi giorni per i noti motivi legati all’uso di documenti riservati) e Luna Rossa. Sfida che inizia nella stessa giornata e sempre al meglio delle 7 regate. Il punto decisivo - arrivato in una giornata nuvolosa con vento sui 12 nodi intorno a NE - è stato forse il più facile dei quattro guadagnati dalla barca di Francesco De Angelis. Orm si è presentato al via senza il timoniere Jesper Bank, lasciato a terra in favore di Magnus Holmberg, ma - come quasi sempre accade in questi casi - il cambio in corsa non ha prodotto giovamento. Davis è partito bene in boa costringendo subito Holmberg alla virata. Il lato destro però risultava favorevole e la Luna Rossa più veloce di bolina di questa Louis Vuitton Cup ha faticato a contenere il rivale dal lato sbagliato. Il sorpasso è avvenuto giusto all’ultimo incrocio prima della boa di bolina con Orm in lay line mure a destra e ormai sicuro di passare la boa davanti. Luna Rossa ha invece girato per prima con 15” per poi allungare in poppa con una velocità, come nei giorni scorsi, superiore al suo rivale. All’inizio della terza bolina un’avaria alla penna del genoa (che si è aperto lasciando la drizza sull’albero) ha costretto gli svedesi al cambio di vela che ha chiuso definitavemente il conto. Nell'altra sfida Stars Stripes era invece ancora nei pressi del suo avversario (solo 21” di ritardo) quando, nell’issata di spinnaker dell’ultima poppa, la vela maldestramente fatta uscire dal proprio sacco ha toccato la boa. Inevitabile la penalità che ha chiuso la contesa a favore di One World.

COMMENTO DEL 28/11/02 - da www.gazzetta.it

E tre. Luna Rossa continua a vincere ed ora è a un solo punto dal passaggio del turno. La terza regata del turno di ripescaggio dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup ha visto il terzo successo consecutivo tanto per Luna Rossa (con 51” di vantaggio nei confronti dello svedese Orm) che per One World (con 1’02” sull’altro americano Stars Stripes). La regata, partita in ritardo di quasi 3 ore ma poi allietata da un bel vento sui 15 nodi, è stata più impegnativa delle precedenti per l’equipaggio italiano. Lo si è visto sin dalla partenza, che Davis ha controllato bene sino all’ultima accellerazione decisiva quando ha lasciato qualche metro di troppo all’avversario, piazzato poco distante sopravvento. Per tutta la prima bolina De Angelis ha provato a passare sul lato destro del percorso senza riuscirci. Alla boa Bank è passato con 19” di vantaggio, ma verso la fine del lato successivo si è svolto il sorpasso decisivo. Dopo una serie di strambate finalmente De Angelis ha rullato il proprio avversario che strambando a sua volta per difendersi, ha straorzato rompendo il tangone. Nella manovra lo spinnaker, probabilmente mollato per errore, ha toccato la sartia volante di Luna Rossa che ha subito protestato ottenendo la penalità contro gli svedesi. A quel punto la regata non aveva più storia. Impossibilitato a riparare il tangone, Orm ha navigato senza nei due lati successivi col vento in poppa. Sorprendentemente è rimasto in contatto con Luna Rossa, anche se ormai la prova era diventata accademica.

COMMENTO DEL 27/11/02 - da www.gazzetta.it

Raddoppio per Luna Rossa e One World nella seconda regata del turno di ripescaggio dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup. Le due barche, vincitrici 24 ore prima rispettivamente sullo svedese Orm (per 1’31”) e sull’altro americano Stars&Stripes (per 1’23”), hanno ripetuto il risultato e sono ora a metà del cammino necessario (4 successi) per il passaggio del turno.
Il vento era appena un soffio più forte in intensità rispetto alla prima prova, sempre intorno a nord sino a 11 nodi. Luna Rossa ha condotto la regata con maggior autorità del giorno prima quando si era trovato costretto a rimontare nella prima bolina. Stavolta non è servito, Rod Davis è partito ancora una volta molto bene dal lato giusto e abbastanza vicino al suo avversario tanto da costringerlo alla virata immediata. In una giornata con nuvoloni, qualche piovasco e conseguentemente con il vento molto instabile in direzione, Luna Rossa non ha mai corso seri rischi riuscendo sempre ad allungare di bolina per venir recuperato col vento in poppa. Ma sono valutazioni che prescindono dal valore della barca, dipendono esclusivamente dall’instabilità del golfo di Hauraki in situazione. Quindi poche indicazioni tecniche, ma un punto indispensabile per la tranquillità.
Minor fatica rispetto al debutto anche per One World che è sempre rimasto ben davanti al suo avversario in ogni boa del percorso. Per domani (nella notte italiana tra mercoledì e giovedì) si prevede ancora vento debole, ma contrariamente a quanto potrebbe sembrare Luna Rossa non ne è affatto felice, di essere competitivo con Orm nelle ariette De Angelis già lo sa. Adesso sarebbe interessante scoprire come si comporta la nuova Luna Rossa in diverse situazioni di vento.

COMMENTO DEL 26/11/02 - da www.gazzetta.it

Convincente vittoria per Luna Rossa nella prima regata del turno di ripescaggio dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup. Lo scafo di Francesco de Angelis ha battuto lo svedese Orm (al timone Jesper Bank) con 1’31” di vantaggio. Dopo tre giorni consecutivi di rinvii, prima per il troppo poi per il troppo poco vento, finalmente una decina scarsa di nodi di vento intorno a Nord come direzione hanno permesso lo svolgimento di una regata molto combattuta in effetti
soltanto nella prima bolina. Rod Davis ha vinto la partenza e consegnato a de Angelis la barca sul lato destro che appariva il favorevole, ma poco oltre la linea è apparso chiaro che la parte migliore fosse invece la sinistra da dove la barca svedese è balzata subito in vantaggio. A metà del primo lato il distacco a favore degli scandinavi sembrava preoccupante, ma nell’ultimo terzo Luna Rossa è prima tornata in contatto con il proprio avversario per poi uscirgli da sotto le vele con un grande spunto di velocità nei pressi della lay line di destra. Galvanizzata dal sorpasso che pareva impossibile solo pochi minuti prima, Luna Rossa non solo non è stata più raggiunta, ma neppure impensierita dal suo rivale.
Nell’altra sfida, quella tutta americana tra One World e Stars&Stripes, ha avuto la meglio il primo, ma il secondo è tornato in porto carico di rimpianti per aver condotto per metà regata prima di concedere al rivale una sconsiderata libertà in poppa. Mercoledì, vento permettendo, si ricomincia alle 13 e 15 locali, dodici ore esatte in più rispetto all’Italia.

COMMENTO DEL 22/11/02 - da www.gazzetta.it

Giornata intensa per Luna Rossa. Poche ore di sonno e tanto lavoro fin dalla notte precedente, prima per ristazzare le due barche e poi per prepararle alla navigazione. La prima Luna Rossa (Ita74) verso i ripescaggi dei quarti di finale contro Victory e la seconda (Ita80) verso nuovi allenamenti.
"Venerdì per noi è stato un giorno importante - ha spiegato Matteo Plazzi, navigatore della Luna - perché abbiamo portato a termine tutte le modifiche programmate su Ita 74. La nottata è stata molto intensa, verso le 2 abbiamo iniziato a montare l'albero, alle 4 siamo scesi in acqua e alle 5 abbiamo iniziato le operazioni di stazza. Intorno alle 7 abbiamo fatto le prime prove strutturali e alle 8.30 abbiamo mollato gli ormeggi. L'uscita è servita fondamentalmente per vedere che tutto funzionasse come doveva. Il vento purtroppo oscillava molto ed è stato quasi impossibile fare test di velocità con la barca. Nonostante ciò le poche ore trascorse in mare sono state preziose perché ci hanno nuovamente dato confidenza con il mezzo e sabato potremo concentrarci sulla regata contro gli svedesi.
"Nel mondo ideale - continua Plazzi - avremmo ovviamente preferito avere 3 o 4 giorni a disposizione per allenarci con Ita 74 prima dell'inizio dei ripescaggi, ma questo non è stato possibile. Ci siamo invece allenati, nei giorni scorsi, con la seconda Luna Rossa, con la quale abbiamo potuto anche testare soluzioni che potremmo utilizzare su lta 74. E' stata una settimana molto dura durante la quale tutto il team ha lavorato intensamente, 24 ore su 24, per conseguire un obiettivo molto ambizioso. Victory Challenge è un team ben preparato sia come equipaggio che come barca. E' alla prima esperienza di Coppa, ma ha trascorso un lungo periodo di allenamento qui nei mesi passati. Gli svedesi hanno ottenuto buoni risultati nelle regate e nell'ultimo mese sono sicuramente migliorati. Saranno match race molto combattuti, ma abbiamo fiducia nelle modifiche che abbiamo voluto".
Luna Rossa è l'unica delle quattro barche che partecipano ai ripescaggi a usare ancora la prima imbarcazione, che nel corso di questi primi due mesi scarsi di regate è già stata modificata sostanzialmente almeno due volte. Adesso, come dice sempre Francesco de Angelis, la verifica dell'acqua: l'unica che conta veramente.

COMMENTO DEL 18/11/02 - da www.gazzetta.it

Inglesi e francesi salutano la compagnia: la quinta regata dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup rispettivamente contro Stars&Stripes e Victory Challenge ha solo confermato cosa era accaduto nelle giornate precedenti. Con un doppio 4-1 Gbr Challenge (che tornava alla coppa America dopo 15 anni di assenza britannica) e Le Defi Areva devono arrendersi e, come accaduto a Mascalzone Latino al termine dei primi due round robin, rassegnarsi a fare i bagagli.
Tutta diversa la situazione in casa Prada dove in attesa di tornare a regatare si sfruttano le ultime ore di riposo, mentre nel cantiere si lavora duramente per preparare la prima barca a tornare in acqua, in vista dei recuperi dei quarti di finale, previsti a partire da sabato. Sostanziali lavori di modifica su Ita74 (è stata cambiata integralmente la prua, in termini pratici circa un terzo della barca è stata sostituita con una nuova fatta costruire appositamente a Wellington qualche settimana fa e lungamente testata in vasca navale) hanno concesso 48 di riposo al sailing team, che - come spesso capita in queste occasioni - evapora altrettanto rapidamente dalla base per sfruttare al meglio il riposo. Chi va a pesca, chi si ferma a riposare, chi come Michele Ivaldi e Cristian Griggio si dedica a una partita a golf.
"Ci hanno detto che sarà uno degli ultimi giorni di riposo - spiega il veneto, che cerca di superare in ogni maniera lo stratega che rispetto ha molta più esperienza con il green e il par - è meglio approfittarne. In futuro i giorni off dovrebbero diventare sempre più rari". Già da martedì anche l'equipaggio dovrà smettere il completino grigio con cui va in mare e vestire la tuta, anche per loro c'è da lavorare sulla barca, pennello, carta abrasiva, muletto da guidare, ogni genere di attività pratica. "E' normale, visto che poi la useremo noi in regata la barca: tanto vale che la curiamo anche a terra in questa fase di preparazione", spiegano.
Una Luna Rossa tutta nuova (le modifiche vanno nella stessa linea di quelle che erano state pensate e realizzate dopo il primo round robin) per un avversario tutto nuovo. La scelta che formerà le due coppie per i ripescaggi spetta a One World, in quanto è il sindacato con più punti al termine dei primi due round robin. E' opinione comune che la scelta del consorzio di Seattle tocchi Victory, la barca svedese che ha appena eliminato Le Defi, in questo caso agli italiani di Prada toccherebbe Stars&Stripes, ovvero la leggenda di coppa America, Dennis Conner. Per gli "allunati" non c'è molta differenza e non si preoccupano di chi gli toccherà né di che Luna Rossa verrà scelta per la fase a eliminazione diretta: "Chi ci tocca ci tocca sarà dura alla stessa maniera - dicono - Tanto per arrivare alla finale della Vuitton Cup bisogna battere tutti". Nel frattempo si godono le ultime ore di riposo e di verde, fra poco ricomincia il carosello ed è probabile che le mazze da golf si coprano di polvere…

COMMENTO DEL 15/11/02 - da www.gazzetta.it

Non ci sarà la quarta sfida fra Luna Rossa e Alinghi. Gli svizzeri sono i primi semifinalisti di questa Vuitton Cup, dal momento che Prada - con de Angelis e Bertelli in testa - ha deciso di non andare in acqua per la quarta regata. Dopo aver perso per 8" contro Alinghi, lo stato maggiore del consorzio italiano si è riunito in conclave per prendere la decisione: inutile provare a risalire una serie ormai chiusa, molto meglio tornare in cantiere a lavorare: nuove modifiche per Ita74 e ancora lavori per Ita80. Il regolamento, infatti, permette a chi si ritira in anticipo da un turno di ottenere la deroga al divieto di effettuare modifiche alla barca. Così quando inizieranno i recuperi (non si sa ancora con chi visto che sarà la perdente del confronto fra Oracle e One World a scegliere chi affrontare), ci saranno ancora due barche nuove per cercare di proseguire in questa Coppa.
Una decisione indubbiamente schoccante che fa vedere come Prada non abbia abbandonato per nulla il suo piano di modifica costante. Nuovi lavori per una competizione che si allunga sempre più. Per arrivare alla finale della Vuitton Cup (il trofeo che detiene) Luna Rossa deve vincere altre tre serie (recupero quarti, semifinali e recupero semifinali), mentre ad Alinghi, dopo il quarto punto in "omaggio", basterà vincere solo la prossima serie di regate, 7 match race (al massimo), contro 21. Non una differenza da poco, per arrivare alla fine ci vorrà davvero una prova di grande forza, fisica e mentale.

Terza sconfitta consecutiva per Luna Rossa con Alinghi nei quarti di finale della Louis Vuitton Cup. E dopo la rinuncia della barca di Prada, gli svizzeri sono i primi semifinalisti, mentre a De Angelis toccherà il girone di recupero, dove presumibilmente troverebbe di fronte lo svedese Victory Challenge che sta dominando i francesi di Le Defi. Ma per questo c'è ancora tempo sabato. Venerdì il 3-0 di Alinghi si è chiuso esattamente con lo stesso distacco del giorno prima, 8". Con vento intorno ai 20 nodi (sempre intorno a SW) Luna Rossa è partita molto bene per poi però fare la propria peggior bolina, passando alla prima boa con 29" di distacco.
In poppa un piccolo riavvicinamento e nella successiva bolina per la prima volta De Angelis ha contenuto il rivale. La sensazione è che Luna Rossa nelle ultime 24 ore abbia sacrificato qualcosa delle proprie performances con lo spinnaker ottenendo in cambio non un migliore angolo di bolina, ma la capacità di correre più poggiato. La conseguenza è che De Angelis è rimasto più vicino al suo avversario controvento, ma non è più stato in grado di passarlo in poppa. E tutto questo ha prodotto il terzo punto per Russell Coutts.
Nessuna novità rispetto a 24 ore prima anche nelle altre tre regate. Battaglia soltanto tra Oracle Bmw e One World, con la prima barca in vantaggio, ma la differenza tra le due è minima e così anche il distacco: 19" (contro i 17" della seconda regata). Nessuna resistenza invece da parte dei britannici di Gbr con Stars Stripes che ha finito con 2'10" di vantaggio, guadagnando in ogni lato e, come accennato, di Victory Challenge sui francesi.

COMMENTO DEL 14/11/02 - da www.gazzetta.it

Seconda sconfitta consecutiva per Luna Rossa con Alinghi nei quarti di finale della Louis Vuitton Cup. La barca svizzera con equipaggio internazionale guidato dai neozelandesi vincitori delle ultime due edizioni della coppa America ha preceduto lo scafo italiano per soli 8" sul traguardo, ma di fatto ha ben controllato la regata lungo tutte le sei boe del percorso.
La partenza per una volta è avvenuta in orario, il vento, intorno a Sud Ovest ha oscillato tra i 12 e i 18 nodi. Luna Rossa, con Rod Davis al timone, è riuscita a partire sopravvento alla rivale anche se molto vicino, tanto da aver virato immediatamente oltre la linea. Come il giorno prima (quando però il vento era un po' più sostenuto) Luna Rossa ha mostrato un'inferiore capacità di stringere il vento del proprio avversario, del quale continua a essere più veloce invece col vento in poppa. Alinghi ha appunto guadagnato terreno in ognuna delle tre boline (17", 28" e 23") mentre ha perso in ognuna delle poppe (8", 24" e 28"). Il problema attuale è che Luna Rossa è migliore con lo spinnaker appena meno di quanto non lo sia Alinghi di bolina. Tutto qui.
Nelle altre regate solo Stars Stripes ha ribaltato il risultato di 24 ore prima battendo nettamente per 1'17" (il margine più ampio della giornata) Gbr , portandosi sull'1-1. Oracle Bmw invece, nonostante la rottura del tangone all'inizio dell'ultimo lato di poppa, ha chiuso con 17" di vantaggio su One World portandosi sul 2-0. Doppio vantaggio anche per gli svedesi di Victory Challenge sui francesi di Le Defi Areva (vittoria per 1'10").

COMMENTO DEL 13/11/02 - da www.gazzetta.it

Prima sconfitta per Luna Rossa nell'esordio dei quarti di finale con lo scafo svizzero Alinghi che ha come skipper Russell Coutts. Alinghi ha sfruttato al meglio un errore di De Angelis (indotto probabilmente da un'errata segnalazione del suo prodiere). Durante il primo lato con lo spinnaker la barca italiana ha attaccato lo scafo svizzero, ma la prua di De Angelis ha toccato la poppa di Alinghi con modalità che hanno reso inevitabile una penalità poi eseguita sul traguardo al termine della regata (di qui il pesante distacco di 1'18" finale). La regata è stata comunque entusiasmante.
Il via è stato ritardato di circa due ore per mancanza di vento, ma poi la brezza è arrivata (fino a 19 nodi) garantendo una prova impeccabile. Rod Davis è partito molto bene, ma nonostante il lato favorevole, Alinghi, forse appena più veloce controvento, è riuscito a passare in testa alla prima boa con 10" di vantaggio. Nel primo lato col vento in poppa la collisione che ha deciso la regata. Nel secondo lato di poppa (con lo spinnaker Luna Rossa è tanto più veloce di Alinghi appena meno di quanto lo svizzero è più veloce di Luna Rossa di bolina) De Angelis è riuscito anche a passare sulle vele di Coutts, staccandolo di 13" alla boa, ma di nuovo in bolina Alinghi è tornata a condurre per non essere più raggiunto.
Complessivamente, nonostante la sconfitta, è stata però una buona giornata per Luna Rossa che adesso ha la certezza di potersi giocare questo quarto alla pari con il più accreditato rivale. Nell'altro match della parte alta del tabellone Oracle Bmw ha battuto One World per soli 12" in un'altra regata estremamente combattuta e viziata a sua volta da una penalità rimediata da One World. Nella parte bassa del tabellone prodigioso recupero di Gbr su Stars Stripes (che a metà percorso aveva 55" di vantaggio) e, come previsto, netto successo degli svedesi di Victory Challenge sui francesi di Le Defi. Nella notte si ricomincia.

COMMENTO DEL 05/11/02 - da www.gazzetta.it

Russell Coutts contro Francesco de Angelis, Brad Butterworth contro Torben Grael. I quarti di finale della Vuitton Cup (che scattano il 12 novembre al meglio delle 7 regate) offrono subito emozioni forti, la riedizione, per intenderci, della finale della coppa America 2000. Sono cambiate le barche, ma molti degli uomini sono gli stessi. Coutts e gli altri suoi compagni che tre anni fa erano con Black Magic adesso sfidano Luna Rossa con Alinghi, la barca svizzera. La nuova formula prevede, infatti, che il primo e il quinto classificato dopo la prima fase potessero scegliere il loro avversario all'interno della stessa fascia. Gli svizzeri hanno preso gli italiani, mentre gli svedesi hanno fatto lo stesso con Le Defi. L'idea probabilmente, come lasciava intendere Butterworth qualche giorno fa, potrebbe essere intesa come voler allontanare la propria strada da quella dell'avversario più pericoloso che a questo punto, dopo i quarti, puoi ritrovare solo in finale di Louis Vuitton Cup.
Sia come sia, per Luna Rossa, sulla carta, adesso c'è l'avversario più pericoloso. Perdere non sarebbe un dramma (nella parte alta del tabellone c'è un ripescaggio), ma certo renderebbe molto più complesso il cammino verso la coppa America. Più stress, più regate, ma anche più vele da usare e meno tempo per sistemare la barca. Questa settimana, dopo 48 ore di riposo, saranno parecchio difficili per Prada, che deve mettere in mare Ita80 (la seconda barca), testarla e poi decidere se usarla nel confronto con Alinghi. Una scelta complicata anche dalle strategie future. Il programma di sviluppo di Luna Rossa continua parallelamente alla parte sportiva, ieri su un sito neozelandese è comparsa la foto della prua che Prada ha fatto costruire per la prima barca a Wellington. La strada per la coppa America è, al di là delle spie e dei romanzi, ricca di emozioni vecchie e nuove…
Quarti (dal 12 novembre)

Parte alta del tabellone
LUNA ROSSA - Alinghi (Svi)
One World (Usa) - Oracle (Usa)
Parte bassa
Orn (Sve) - Le Defi (Fra)
Stars Stripes (Usa) - Wight Lightning (Gb)

COMMENTO DEL 04/11/02 - da www.gazzetta.it

Una base si apre e una si chiude. Quella di Prada si chiude alle spalle di Ita80, la seconda Luna Rossa tornata dopo il pesante lifting ordinato da Bertelli. Alle prime luci dell'alba la base di Francesco de Angelis si apre per accogliere la speranza per il futuro. I cantieri Cookson hanno lavorato duramente per riconfezionare la seconda barca del primo consorzio italiano. Le modifiche al primo veliero si sono rivelate positive, questo ha dato delle utili indicazioni per la seconda barca. Novità a poppa, a prua e alle appendici: ora il problema è metterla in acqua e testarla in vista dei primi appuntamenti. Pare difficile che la nuova barca possa scendere in acqua per i quarti, magari per qualche turno più avanti, quando conterà davvero avere una imbarcazione più veloce delle altre.
Mentre Luna Rossa riceveva la sua ultima barca, a casa Team New Zealand si preparava la giornata di festa. Il vicino parco Victoria era già colmo di tifosi la mattina per via della maratona, ma con il passare delle ore l'interesse è aumentato. Lunghe colonne di kiwi si sono messe ad aspettare che la base della barca tutta nera aprisse le sue porte. All'interno la fiera paesana della vela: i campioni che firmavano autografi e signorine intente a preparare cipollatissimi hamburger. Un Paese dietro la barca, una barca che rappresenta un Paese.
Tre anni fa c'erano i bambini che soffiavano sullo spinnaker di Black Magic, adesso per fare andare veloce quella barca ci sono tutti i neozelandesi attivi. Mano sul cuore e al braccio del vicino per testimoniare la vicinanza del popolo. L'idea non è certamente piaciuta. Tanto che molti kiwi hanno reagito: "Non siamo così nazionalisti", è stato il commento. Per Tnz avremmo tifato comunque anche senza questo tipo di campagna. Polemiche e difficoltà: cercare di difendere la coppa America è anche un affare interno, in cui gelosie e vecchi rancori possono condizionare tantissimo. La coppa America resta un mondo a parte che sfugge a tutte le leggi e a tutti i regolamenti.

COMMENTO DEL 02/11/02 - FLIGHT 9 - da www.gazzetta.it

Il sogno di Mascalzone Latino muore subito. Non c'è stato pathos nella regata decisiva, perché dopo aver vinto la partenza e scelto il lato del percorso che voleva (il sinistro), la barca italiana ha perso 150 metri in pochi minuti. Un colpo da k.o. da cui ti puoi rialzare solo se il vento viene dalla tua parte, ma con il grande vantaggio (per i francesi) di poter fare una regata di controllo. Luc Pillot e i suoi hanno cominciato un controllo strettissimo del manovre di Mascalzone, che non si poteva liberare della morsa transalpina. Qualche indecisione sul finire della prima bolina e una poppa senza guadagno (una delle poche della barca di Onorato fino ad ora), non hanno mai messo in discussione il risultato: 28" secondi alla prima boa, 30" alla seconda, 1'10" all'arrivo.
Per Le Defi Areva una regata abbastanza facile con uno stress limitato, mentre per Mascalzone Latino la gran mole di lavoro in strambate e virate non ha portato guadagni sensibili. Un diluvio e un giro di vento pazzesco alla fine della seconda bolina ha complicato ulteriormente le cose per i Mascalzoni.
Finisce così la storia di Vincenzo Onorato e dei suoi in questa coppa America. Con il senno di poi sarebbe bastato poco di più per entrare nei quarti di finale (si comincia con l'eliminazione diretta il 12 novembre): inesperienza e anche un po' di malasorte (vocaboli che spesso camminano dalla stessa parte) hanno reso impossibile il "colpo". Vanno avanti i francesi che non avevano una barca nettamente più veloce, ma che certamente hanno avuto il merito di non mollare mai, nemmeno quando hanno rischiato di essere seppelliti da una valanga di sconfitte.
Onorato e i suoi ragazzi hanno portato in coppa America una ventata di simpatia, hanno divertito e (almeno fino all'ultima regata) si sono divertiti. Non è poco, ma per chi aveva sognato che l'avventura continuasse forse adesso non può bastare.

COMMENTO DEL 01/11/02 - FLIGHT 8 - da www.gazzetta.it

La penultima regata di Mascalzone Latino è un onore che non porta bene ai ragazzi di Onorato. Dopo oltre tre anni Dennis Conner torna al timone (mancava dal 15 dicembre 1999) e vince la regata con il secondo consorzio italiano. Quasi in contemporanea, su un altro campo di regata, la barca francese di Le Defi ha vinto la sua prima regata in questa edizione della Louis Vuitton Cup, battendo gli ex imbattibili di One World. Il sindacato di Seattle che non aveva a bordo né Spithill, né Gilmour, all'inizio della seconda bolina ha visto cadere il suo spinnaker in acqua. La vela si è incastrata sul timone, facendo in modo che la barca americana perdesse la regata. Di fatto questo risultato non cambia però le cose. A parità di punti vale il risultato dello scontro diretto, quindi il risultato della regata che si corre domenica (vento permettendo) nell'Hauraki Gulf.
Fin dalla partenza non ci sono stati sussulti per la barca del glorioso New York Yacht Club, che ha condotto la regata dall'inizio alla fine. Differente la sorte della barca italiana, che ha subìto proprio in partenza la rottura dell'asse del timone, incidente che ha condizionato il resto della regata. Nei primi due lati Mascalzone Latino e Stars Stripes sono rimasti in contatto, ma nella parte finale della regata gli americani hanno allargato la forbice andando a vincere con oltre un minuto di vantaggio. Ora il calendario, che sta cercando di recuperare tutte le regate (l'ultima in programma è appunto domenica), deve ancora consegnare un bel po' di verdetti. La sconfitta di Alinghi e One World, infatti, rilanciano Luna Rossa che con due regate da correre può addirittura ancora puntare al primo posto.

COMMENTO DEL 30/10/02 - FLIGHT 7 - da www.gazzetta.it

Altre due vittorie di Luna Rossa, un'altra sconfitta di Mascalzone Latino nei turni 6 e 7 del secondo round robin della Louis Vuitton Cup. Luna Rossa ha battuto prima gli svedesi di Victory (per 10") poi Gbr (per 16") in due regate (su percorso breve) nelle quali è partito bene, è stato superato per poi tornare in testa di nuovo. Due regate corse con vento sui 15 nodi che hanno mostrato una notevole determinazione dell'equipaggio di De Angelis. Con gli svedesi una grande separazione in poppa (la prima) ha vanificato una buona partenza e una ottima prima bolina consentendo il recupero agli scandinavi. C'è voluta tutta le seconda bolina e gran parte della poppa per recuperare con uno sprint degno della Luna Rossa del 2000.
Con i britannici partenza altrettanto buona (Davis sta progressivamente migliorando) e buona scelta del bordeggio. A 300 metri dalla boa ancora in vantaggio Luna Rossa rinuncia ad attraversare la prua di Gbr e paga l'errore cedendo il passo alla boa. In poppa le barche hanno navigato ingaggiate per tutto il tempo, dopo la prima strambata (avvenuta oltre la metà lato) De Angelis è in grado di mettere il naso davanti per la boa successiva. Non fa più errori Luna Rossa da quel momento, portando a casa la decima vittoria (su 14) di questa Louis Vuitton Cup, sempre più sola al terzo posto e con addirittura One World (a pari punti dopo la penalizzazione) nel mirino. Domani lo scontro con il super Alinghi, ma prima il turno di riposo.
Un Mascalzone Latino rivoluzionato in pozzetto (Cian resta a terra, Flavio Grassi alla tattica) non ha invece opposto grande resistenza a Gbr in mattinata. Gbr era in origine uno degli avversari considerati alla sua portata. Lo svolgimento delle regate ha progressivamente aumentato il divario tecnico tra i due team che è parso, nell'occasione, netto. Intanto la giuria ha annullato la regata del 30 ottobre vinta dagli svizzeri di Alinghi per 7'45 su Gbr, accogliendo la protesta dei britannici. Il comitato di regata, secondo la giuria, ha commesso una serie di errori nello spostare le boe per fare fronte alla mancanza di vento e ai suoi cambiamenti di direzione. Il secondo e il terzo lato della regata sono stati più brevi delle 3 miglia stabilite e, se la lunghezza fosse stata quella corretta, Alinghi non avrebbe potuto tagliare il traguardo entro il tempo limite. La regata si aggiunge così a quelle da recuperare nel secondo round robin della Louis Vuitton Cup. Domani il programma prevede il turno 8 e poi il recupero del 4.


COMMENTO DEL 30/10/02 - FLIGHT 6 - da www.gazzetta.it

Notte agitata in casa Mascalzone Latino dopo i grandi cambiamenti del pre-derby con il passaggio della ruota del timone da Paolo Cian a Flavio Favini (dopo la partenza), il rappresentante della Guardia di Finanza ha deciso di non salire in barca per la sfida con gli inglesi (match race molto delicato che poteva, nelle idee della vigilia anche essere una di quelle regate alla portata dei Mascalzoni).
Nessuna spiegazione ufficiale da parte del timoniere napoletano, una spiegazione ha cercato di darla Lara Ciribì, responsabile della comunicazione del consorzio di Onorato: "Non è una decisione del team, ma solo di Paolo. Abbiamo provato a convincerlo. Onorato ha anche scritto una lettera a Paolo, ma non c'è stato nulla da fare. Speriamo che ci ripensi, ma per il momento è così". Così nella sua camera d'albergo, assieme alla fidanzata Rita, ha ricevuto la processione di amici e parenti che hanno cercato di convincere Cian a recedere dalla sua decisione. Tutto inutile. E così a tre ore dalla regata (importante) nella base di Mascalzone Latino si è provato a inventarsi una altro equipaggio con Flavio Grassi (ex campione europeo di Fd, un'Olimpiade con Santella al timone nella stessa classe) che finora aveva fatto il trimmer, il regolatore delle vele.
Rivoluzione anche sul resto dell'equipaggio per cercare di compensare i "buchi". Dopo una partenza non brillante (ma Favini non ne aveva mai fatte su questa barca) gli inglesi sono stati sempre in controllo della regata, non hanno mai rischiato nulla con i Mascalzoni sempre troppo lontani dalla barca di Gbr. Giornata dura anche per Luna Rossa che dopo aver passato al comando la prima bolina (22") ha accusato un calo nella poppa successiva. Un grandissimo recupero nelle fasi finali della regata hanno consentito a Francesco de Angelis di infilare Victory e di conquistare la nona vittoria consecutiva, quella che consolida Prada al terzo posto in classifica. Grande successo di Oracle che ha battuto One World nonostante avesse da compiere una penalità, mentre Stars Stripes ha battuto di 1'12" Le Defi

COMMENTO DEL 29/10/02 - FLIGHT 5 - da www.gazzetta.it

Una strambata infelice, il gennaker bagnato che si attorciglia intorno allo strallo e Luna Rossa che arriva, sorpassa e saluta andando a vincere la sua ottava regata su 12 . L'impresa di vincere il derby Mascalzone Latino l'ha mancata di pochissimo in una bonaccia che non un solo commentatore anglosassone ha mancato di definire "mediterranea" e che ha bloccato per fuori tempo massimo due prove (Victory-Oracle e One World-Stars Stripes), consentendo oltre al derby solo lo svolgimento di Alinghi-Gbr (vinto dal primo con distacco quasi biblico: 7'45"). Il risultato è una classifica del secondo round robin della Louis Vuitton Cup particolarmente caotica e ancora tutta da sbrogliare, un dettaglio che forse non consolerà molto l'equipaggio di Mascalzone Latino, presentatosi al via del secondo derby di questa coppa America con una sorpresa non secondaria, Flavio Favini al posto di Paolo Cian, che resta alla ruota solo in partenza.
La mossa, decisa da Vincenzo Onorato in mattinata, anche se incomprensibile da un punto di vista tecnico (chi è il tattico? Onorato? Cian? Ma non è mai stato il suo ruolo) risulta efficace da un punto di vista emotivo, perché priva di tattico Mascalzone indovina il salto di vento più importante della giornata e grazie a questo resta in vantaggio per tutte le boe del percorso (32", 58" e 6" i distacchi) sino al guaio della strambata. Il vento non ha consentito neppure lo svolgimento delle regate del pomeriggio, ci si proverà ancora domani.

COMMENTO DEL 28/10/02 - FLIGHT 3 - da www.gazzetta.it

Che fatica essere Luna Rossa, anche con gli ultimi della flotta come i francesi di Le Defi Areva. Una prima bolina con 150 metri di svantaggio ha fatto pensare al tracollo della barca di Francesco de Angelis che arrivava da tre vittorie consecutive, tutte molto convincenti. Una scelta errata (parrebbe) del campo di regata nella prima bolina, dopo una partenza impeccabile, ha fatto temere il peggio. Luna Rossa ha impiegato quasi tutto il primo lato a rimontare i transalpini che al contrario hanno preso tutti i lati giusti di vento. Non è stato tanto il distacco di 5" alla prima boa, quanto gli 80 metri di svantaggio nella poppa successiva che hanno fatto temere il peggio. Poi i valori in acqua sono venuti fuori con una certa concretezza e per Le Defi non c'è stato più nulla da fare: 7" di svantaggio alla seconda boa e 38" alla terza.
Luna Rossa - come aveva fatto con Stars Stripes - ha controllato l'avversario e non gli ha dato tregua, fino a quando non ha capito che aveva il pieno controllo della situazione. Un successo che, comunque vada la seconda regata della giornata (contro Alinghi), non vedrà Luna Rossa scendere dal terzo posto in classifica. E a proposito di svizzeri, nulla da fare per Mascalzone Latino con Alinghi. Partenza split con elvetici da una parte e italiani dall'altra, ma fin dal primo incrocio si è capito a che regata si sarebbe assistito. Per due boe la barca di Onorato è rimata a meno di un minuto da Russell Coutts e compagni, poi ha visto Alinghi allungare vertiginosamente. Nulla di compromesso, non è certo con questi avversari che Cian e Favini devono conquistare i punti per arrivare ai quarti di finale.

COMMENTO DEL 27/10/02 - da www.gazzetta.it

Sulla punta della Sky Tower, uno dei simboli di Auckland, domenica mattina si sono registrati 39 nodi, in mezzo al mare non sono scesi mai sotto i 25. Pioggia e nubi ovunque, con piccoli intervalli di sole, spazzati da un vento come al solito ballerino e imprevedibile. Il secondo round robin deve registrare un altro stop nel programma, incasellando l'ottava giornata "no race" su 20 in programma, una media tutt'altro che esaltante, di molto superiore a quella dell'ultima edizione, quando le giornate perse a causa delle cattive condizioni meteo (poco o troppo vento) furono 11 su 48 di regata. Questo ultimo scampolo di ottobre non concede tregua ai velisti, che anche per lunedì attendono una giornata davvero pessima. Vento anche più forte (19-25 con punte oltre i 30) oltre a pioggia e altro maltempo.
Ecco quindi che anche per lunedì c'è già stato un rinvio: si torna in mare martedì, quando il tempo dovrebbe migliorare, e si inizierà a correre due volte al giorno per recuperare il tempo perso. L'ultima giornata utile per regatare è il 4 novembre. Dal 5 all'11, infatti, sono in programma i giorni di riposo obbligatori per consentire ai sindacati eventuali modifiche alle barche e il 12 inizia la seconda fase, quella a eliminazione con i quarti di finale.
In mezzo a tanto maltempo, però, c'è chi non si perde d'animo e trova qualcosa da fare: il figlio di Grael (Marco, 13 anni) con la mamma (Andrea) e la sorella Martina (11), tutti velisti come il papà che fa il tattico su Luna Rossa, è andato regatare a Nord di Auckland. Lui che è specialista negli Optimist, si è cimentato nei P Class, la barca-scuola su cui sono cresciuti tutti i grandi della vela kiwi da Russell Coutts a Dean Barker. E il circolo dove ha gareggiato Marco (sullo stesso campo che aveva respinto la coppa America per troppo vento, qualche ora prima!) è quello dove appunto Barker, Monk e tanti altri campioni neozelandesi del presente o del passato sono diventati tali.
Mascalzone Latino, invece, almeno per un giorno, ha lasciato da parte scotte e timoni e si è cimentato con il volante. Quello del go kart: per battere anche la pioggia Paolo Cian e compagni si sono trasferiti appena fuori città dove sorge un cartodromo al coperto e dove si sono sfidati con la solita grinta. Indovinate chi era il più aggressivo? Naturalmente il timoniere della barca di Vincenzo Onorato, che tanto in mare, quanto sull'asfalto non vuole stare dietro a nessuno. Ma fino a quando il tempo la farà da padrone da queste parti, deve continuare a vincere solo in pista…

COMMENTO DEL 26/10/02 - da www.gazzetta.it

Troppo vento: niente regate. Per il secondo giorno consecutivo (la settima volta in 19 giorni di gara) rinviati gli incontri del terzo turno del secondo round robin della Louis Vuitton Cup: in programma, tra le altre, Mascalzone Latino-Alinghi e Luna Rossa-Le Defi. Le imbarcazioni si sono diligentemente portate sui campi regata nel golfo di Hauraki, ma è apparso chiaro sin dal mattino che il vento (intorno a Sud Ovest la direzione) non avrebbe concesso tregua restando ampiamente oltre i 19 nodi che sono il massimo consentito dal regolamento per dare il via a una prova.
Così anche la solitamente pazientissima organizzazione si è arresa già alle due del pomeriggio rinviando il tutto di altre 24 ore. Per domenica però le previsioni meteorologiche (che una volta avevano predetto esattamente quello che sta accadendo) annunciano addirittura un peggioramento e un lento progresso verso il bello solo a partire da lunedì. Nessuno però si stupisce da queste parti: il tutto rientra nella norma della primavera neozelandese verso la quale la pazienza sembra indispensabile.

COMMENTO DEL 25/10/02 - da www.gazzetta.it

Dalle minacce di bonaccia alla "tempesta", il tempo nell'Hauraki Gulf cambia in meno di 24 ore in maniera radicale. Così venerdì mattina neozelandese (giovedì sera italiana), dopo i venti leggeri del giorno precedente, è arrivata la decisione: non si esce neppure in mare. Fuori nel golfo lo scenario era abbastanza impressionante con raffiche sopra ai 35 nodi e nessuna possibilità che le cose potessero cambiare nel giro di pochi minuti. Anzi fino alle 18 (l'alba italiana) le indicazioni non erano inferiori ai 25 nodi d'intensità, oltre a una pioggia battente e a un cielo livido e grigio dopo il sole dei giorni scorsi.
Con questo spettacolo mandare fuori 8 equipaggi ad aspettare un rinvio certo era un'inutile crudeltà e quindi in maniera saggia il comitato di regata ha deciso per il posticipo. Non ci saranno le regate della terza giornata del secondo round robin (Mascalzone-Alinghi e Luna Rossa-Le Defi), ma un giorno di "riposo" in cui tutti potranno prepararsi un po' meglio per le prove dei prossimi giorni. Il programma quindi slitta di 24 ore precise. Probabile quindi che a questo punto salti il giorno di riposo previsto per domenica. Di certo le previsioni del tempo sono in via di miglioramento e per il week-end dovremmo avere un netto miglioramento della situazione, anche se augurarsi vento stabile nel golfo di Hauraki è come cercare pace e tranquillità in una discoteca il sabato sera.

COMMENTO DEL 24/10/02 - da www.gazzetta.it

Continua a vincere Luna Rossa nella Louis Vuitton Cup. Stavolta la barca di Francesco de Angelis ha battuto Stars&Stripes (dal quale aveva perso all'andata) con 41" di vantaggio in una regata che non è stata mai in discussione. Niente ha potuto invece Mascalzone Latino con lo statunitense Oracle Bmw (24 ore prima battuto da Luna Rossa) reduce dal cambio del timoniere (da Peter Holmberg a Chris Dickson).
Contemporaneamente si registra la prima sconfitta di One World da parte di Alinghi proprio in occasione del debutto del miliardario Craig McCaw come diciassettesimo uomo sul "suo" ex-imbattibile scafo. Per effetto di ciò, con l'ennesima sconfitta dei francesi, stavolta con gli svedesi, la nuova classifica generale vede la nuovo coppia di testa Alinghi e One World al comando con tre punti di vantaggio su Luna Rossa e Oracle. Resta fermo a cinque vittorie Gbr, che ha osservato il proprio turno di riposo.
Stavolta c'era il sole, e una manciata di nodi di vento danzante intorno a Nord poi progressivamente salito fino a sfiorare i 15 nodi. La rinnovata Luna Rossa non è mai stata in pericolo, è partita meglio del solito, scegliendo e conservando il lato migliore della linea e poi ha rinunciato agli angoli del percorso per restare sempre in contatto con il suo avversario. Verrebbe da pensare che si sia trattato di una regata noiosa non fossero ancora così vivi i ricordi delle incerte performance del primo round, quello corso con Luna Rossa prima del robusto make-up.
Per Mascalzone Latino invece una regata senza storia nonostante sprazzi di buon bordeggio e la solita buona partenza. Non è con Oracle che doveva vincere e comunque la contemporanea sconfitta dei francesi (con gli svedesi) lo mantiene al sicuro al di sopra del taglio del primo turno.

COMMENTO DEL 22/10/02 - da www.gazzetta.it

Questa regata non s'ha da fare. O almeno sembra: la sfida tra Luna Rossa e Mascalzone Latino, diventata contemporaneamente recupero del primo round della Louis Vuitton Cup e anticipo del secondo, è stata ancora rinviata. Per troppo vento. Teso, da sud-ovest, è beffardamente rimasto docile (non più di 15 nodi) sino a mezzogiorno, il vento al momento della gara (le 12 e 15) è saltato a 20 (il limite per la partenza è di 19) per non discendere più e rendendo impossibile la regata.
Dopo un pomeriggio di decisioni contraddittorie circa la data del recupero, a sera la decisione finale lo prevede già mercoledì. Alle 10.30 ora locale e su percorso breve (2 bastoni invece di 3, mentre martedì si sarebbe corso sul lungo), subito dopo le regate della prima giornata del secondo round che prevedono Oracle per Luna Rossa e One World per Mascalzone Latino. Il
calendario è lo stesso (si inverte naturalmente il lato di ingresso sulla linea di partenza) del primo round.
L'accorpamento delle regate, reso inevitabile dai capricci del vento, non favorisce certo le barche italiane. Luna Rossa fresca di cantiere affronta due regate in un giorno, un test di fuoco per l'attrezzatura. Mascalzone Latino è invece l'equipaggio con la panchina più corta con qualche titolare in sala macchine (i grinder) a terra per infortunio: due regate consecutive con vento potrebbero metterlo alle corde.

COMMENTO DEL 14/10/02 - recuperi FLIGHT 5 e 6 - da www.gazzetta.it

Il desiderio del derby è rimasto tale, Mascalzone Latino e Luna Rossa si incontreranno soltanto all'inizio del secondo round robin, il prossimo 22 ottobre. Questo è l'epilogo di una giornata convulsa, strapazzata dal vento, nella quale però lo stesso Mascalzone Latino ha fatto in tempo a venir sconfitto dai britannici di Wight Lightning per 54".
La regata, corsa al mattino su percorso ridotto a due terzi (due bastoni anziché tre, lati della stessa lunghezza) non ha avuto storia. I britannici sono partiti in boa, indovinando il lato giusto del percorso. Primo, con circa una lunghezza dopo neppure 5', il timoniere Ian Walker ha da quel momento controllato la prova. Passato con 22" di ritardo alla prima boa, si aspettava - come nei giorni scorsi - il recupero in poppa da parte di Mascalzone Latino, ma questo non è avvenuto. Si è saputo poi che c'era stata un'avaria alla rotaia del tangone sull'albero, che - prima di venir parzialmente riparata all'inizio della seconda poppa - ha certamente influenzato le prestazioni dello scafo italiano.
Mascalzone ha anche presentato una protesta per la manovra di ammainata di Gbr alla prima boa di poppa. In quell'occasione i britannici, in difficoltà nel recuperare la vela a bordo, hanno deciso di tagliare drizza e scotte lasciando il gennaker galleggiare in acqua. Il sopraggiungente Mascalzone ha, secondo il timoniere Paolo Cian che per questo ha presentato protesta, dovuto evitare l'ostacolo. Il ricorso, discusso in serata, è stata però respinto dalla giuria. Dopo l'arrivo, Paolo Cian ha chiesto prima un rinvio per poter riparare definitivamente il danno, poi ha chiesto a Francesco de Angelis se era d'accordo nel rinviare la regata all'inizio del round successivo, il 22 ottobre. Lo skipper di Luna Rossa ha sportivamente accettato, ma il suo gesto apprezzabile è stato successivamente vanificato dalla decisione ufficiale degli organizzatori di rinviare comunque (indipendentemente dagli accordi tra gli equipaggi) la regata.
Nelle altre prove della giornata One World ha vinto senza particolari difficoltà nei confronti di Oracle Bmw: per lo scafo di Seattle che ha come skipper Peter Gilmour, si tratta dell'ottava vittoria in 8 regate, chiude così il round imbattuto e in solitudine al comando. Una grave avaria allo strallo di prua infine (per pochissimo non ci è scappato il disalberamento) ha impedito ai francesi di Le Defi Areva di concludere la propria regata con Stars & Stripes e nel pomeriggio Oracle Bmw si è facilmente sbarazzato di Orn, ridicolizzato in partenza (al timone Magnus Holmberg aveva sostituito Jesper Bank) e poi azzoppato da un'avaria alla drizza del genoa sin dalla prima bolina. Orn ha concluso la regata con la sola randa.

COMMENTO DELL'12/10/02 - FLIGHT 9 - da www.gazzetta.it

Con uno sprint bruciante che difficilmente a bordo dimenticheranno, Mascalzone Latino ha conquistato il suo primo punto nel primo round robin della Louis Vuitton Cup battendo per 5'19" i francesi di Le Defi Areva. Il largo margine si spiega con una penalità rimediata dai transalpini poco prima del traguardo ed effettuata in ritardo.
Grazie a questa vittoria la barca di Vincenzo Onorato ha lasciato l'ultima piazza della classifica che condivideva proprio con i francesi, un sorpasso importante perché al termine del prossimo round robin (il 31 ottobre) chi si ritroverà ultimo in graduatoria verrà eliminato. Dopo una settimana di sole il cielo è tornato grigio e il vento ha svariato tra i 12 e i 20 nodi, con gli immancabili salti da nord-ovest. Mascalzone Latino e Le Defi Areva hanno dato vita a una regata avvincente, i francesi sono partiti meglio e passati al comando alla prima bolina, poi è passata la barca italiana apparentemente dotata di uno spunto superiore col vento in poppa. Le Defi è tornata a condurre nell'ultima bolina (Mascalzone Latino ha rotto due volte il genoa pagando ogni volta una manciata di secondi), ma con lo spinnaker ha ceduto facendosi sorpassare non distante dal traguardo.
Anche Luna Rossa, pur sconfitta di 1'11", ha disputato una buona prova contro l'invincibile One World. De Angelis è rimasto attaccato alla poppa del rivale per quasi tutta la regata, ma non è bastato contro il primo della classe. Nelle altre regate da segnalare la vittoria di Gbr contro Oracle Bmw. Così ora l'affollamento in quarta posizione è ancor più consistente con Victory (sconfitto da Alinghi), Stars Stripes (a riposo), Gbr e Luna Rossa perfettamente appaiati. Il calendario delle regate è ora completato, anche se naturalmente restano da recuperare tutte le regate rinviate per la bonaccia. Il programma, vento permettendo (c'è burrasca in vista), prevede per domenica il recupero della sesta giornata: Le Defi-Stars Stripes, One World-Oracle Bmw, Gbr-Mascalzone Latino. Le prove restanti (Oracle-Victory e il tanto atteso derby italiano) slittano invece a lunedi (la notte tra domenica e lunedì in Italia).

COMMENTO DELL'11/10/02 - FLIGHT 8 - da www.gazzetta.it

Non ce l'ha fatta Mascalzone Latino a battere l'americano Stars Stripes e conquistare la sua prima vittoria nel round robin 1 della Louis Vuitton Cup. Nella giornata che il calendario segnalava di riposo a Luna Rossa, Mascalzone ha provato a sbloccare la propria classifica, ma contro l'equipaggio di veterani assemblato da Dennis Conner (che continua però a restare a terra) non c'è stato niente da fare. E' cominciata subito male: il timoniere Paolo Cian non ha indovinato la partenza e il collega Ken Read gli è partito sulla prua. Il vento è rimasto intorno ai 10 nodi di intensità per tutta la regata, instabile come al solito. Mascalzone ha provato a recuperare e ci è subito riuscito nella prima bolina, ma Stars Stripes, chiaramente più veloce della barca italiana, si è difeso prontamente.
La regata così non è stata più in discussione. Cian ha recuperato qualcosa nella seconda bolina, ma dalla terza il vantaggio si è assestato ben oltre il minuto. Domani Mascalzone Latino se la vede con i francesi di Le Defi Areva in quello che assomiglia già ad uno spareggio per non retrocedere: entrambe le barche sono le sole ferme a zero punti e l'ultima della classifica dopo i due round robin sarà eliminata. Domani torna in acqua anche Luna Rossa, opposta a One World, unico imbattuto sino ad oggi. Il test è probante per confermare o meno i recenti progressi dello scafo di De Angelis. Nelle altre regate di oggi da segnalare la netta vittoria di Alinghi su Oracle (prima sconfitta) e la vittoria dei britannici sugli svedesi, un po' ridimensionati dopo le tre vittorie in fila all'avvio.

COMMENTO DEL 10/10/02 - FLIGHT 7 - da www.gazzetta.it

Finalmente il vento, una quindicina di nodi intorno a Sud, dopo tre giorni di bonaccia. E bella vittoria di Luna Rossa (sola barca italiana in acqua per il turno di riposo che il calendario riservava a Mascalzone Latino) nei confronti dei britannici di GBR. Per De Angelis e soci si tratta della terza vittoria in sei regate, che vale la quarta piazza graduatoria in compagnia degli svedesi di Victory Challenge e contemporaneamente il sorpasso su Stars Stripes, fermato nel frattempo da Alinghi.
Luna Rossa ha condotto una buona regata, indovinando i salti di vento più importanti e mostrando, almeno rispetto a questi avversari, una migliore velocità. Più ispirata del solito la poppa di Luna Rossa, con il brasiliano Grael che ha imposto in più di una occasione una strategia non di asfissiante marcamento, ma di ricerca del vento. La barca britannica è comunque passata a ogni boa dietro la poppa di Luna Rossa concludendo la propria regata staccata di 22".
Nelle altre regate nessuna sorpresa. Della sconfitta di Stars Stripes con Alinghi abbiamo già accennato. Grazie a questo punto Russell Coutts è ora in testa alla classifica con One World. Ma si tratta di una graduatoria ancora parziale, One World deve ancora scontare un punto di penalità e Alinghi ha disputato una regata in più. Venerdì riposa Luna Rossa, mentre Mascalzone Latino torna in acqua con Stars Stripes.

COMMENTO DEL 09/10/02 - da www.gazzetta.it

Niente vento, quindi niente regate. L'alta pressione che da giorni staziona sulla Nuova Zelanda ha impedito anche soltanto l'inizio di una delle quattro regate in programma nella notte italiana tra martedì e mercoledì (Oracle-Le Defi Areva; Stars Stripes-Alinghi; Luna Rossa-GBR; Victory-One World; riposava:Mascalzone Latino) nel golfo di Hauraki. Tutte le regate sono state rinviate a giovedì, quando le prime crepe nell'alta pressione dovrebbero creare spiragli abbastanza ampi per un po' di vento.
I continui rinvii per bonaccia (sono ormai 5, dei quali 3 consecutivi) stanno creando seri problemi al programma di regate che originariamente prevedeva la conclusione del primo round robin per il 10 di ottobre. Giovedì si cercherà di recuperare il programma di mercoledì, ma se ancora una volta non sarà possibile da venerdì si passerà a due regate per ciascuno al giorno accorciando il percorso dalle 18,5 miglia attuali, a 12.

COMMENTO ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 6 - da www.gazzetta.it

Alla fine della sesta giornata del primo round robin della Louis Vuitton Cup sorride soltanto Luna Rossa. Un'alta pressione sulla Nuova Zelanda impedisce al solito vento sostenuto di spazzare il golfo di Hauraki, così poche raffiche deboli e instabili consentono lo svolgimento soltanto di una regata su quattro, giusto quella che vedeva opposti Luna Rossa e lo svedese Orn, sinora imbattuto.
Al via, con 13 nodi di vento da 100°, sole pieno, Orn sembrava in grado di controllare la prova, ma con il passare delle boe il vento è andato progressivamente calando e Luna Rossa, pur continuando a non entusiasmare in termini di velocità pura, ha avuto la possibilità di recuperare. Decisiva la terza bolina quando le due barche si separano per quasi un chilometro e mezzo. Luna Rossa sceglie la destra ("su diretta indicazione di Michele Ivaldi, arrampicato sull'albero" racconterà poi lo skipper De Angelis) e la scelta vale un punto.
Orn, tutto a sinistra perde più di 2 minuti nel lato e nell'ultima poppa niente può. Il solo problema per Luna Rossa diventa chiudere entro il tempo limite, fissato in 45' per ognuno dei sei lati. Ci riesce completando la poppa in 40'33". Per Luna Rossa è la seconda vittoria in 5 regate che vale il raggiungimento in graduatoria di Stars Stripes di Dennis Conner.
Da segnalare che prima dell'annullamento Mascalzone Latino aveva condotto una buona regata nella quale si era trovato più volte (compreso il momento dell'annullamento) davanti ai più accreditati velisti di GBR. Le regate annullate saranno recuperate alla fine del round robin.

COMMENTO ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 5 - da www.gazzetta.it

Sole e bonaccia. E' stato così rinviato l'atteso derby tra Luna Rossa e Mascalzone Latino. La regata era prevista sul campo "juliet" del golfo di Hauraki, il più lontano da Auckland. Lì il vento non si è mai stabilizzato e dopo una lunga attesa fino allo scadere del tempo limite (poco prima delle 16 locali) si è deciso di rinviare le prove previste su quel tracciato (Mascalzone Latino-Luna Rossa e Victory Challenge-Oracle BMW).

Un paio di miglia a fianco invece, sul campo "romeo" il vento è stato più indulgente. 8 nodi al via (il minimo è 7), poi una sofferenza, 4, 5, ma comunque abbastanza per concludere le due prove in programma. Alinghi non ha avuto molti problemi per schiantare la resistenza dei britannici, mentre One World ha a sua volta dominato Stars Stripes. Sono state necessarie 2 ore e 45 minuti per completare il percorso. Martedì si spera che il golfo di Hauraki torni ai suoi 15 nodi più o meno stabili, le regate non disputate lunedì verranno recuperate alla fine di questo primo round robin.

COMMENTO ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 4 - da www.gazzetta.it

Una giornata quasi estiva, con un sole caldo che ha fatto attendere la brezza sino a pomeriggio inoltrato portando un ritardo di quasi 2 ore e mezzo. Una ventina di nodi poi sono arrivati come al solito da sud-ovest in uno scenario classico, ma sta diventando altrettanto classico, purtroppo, in questa Louis Vuitton Cup registrare sconfitte italiane. Sono state ancora due nella quarta giornata del primo round robin. Il pur migliore Mascalzone Latino visto sinora ha rimediato 35 secondi dallo svedese Victory Challenge, mentre Luna Rossa è crollata con Alinghi, facendosi staccare di 1'32".

Questa volta Mascalzone Latino è riuscito, pur senza mai impensierirlo, a rimanere in contatto con il suo avversario. Il timoniere Paolo Cian, dopo il disastro del giorno precedente, è riuscito in una discreta partenza. Tanto lui quanto Jesper Bank, timoniere di Orm (questo il nome dello scafo svedese) sono finiti oltre la linea al momento del via, ma Cian è stato assai più lesto nel rientrare portando, seppur per poco, per la prima volta in questa Louis Vuitton Cup Mascalzone Latino in testa a una regata. Vero è che Orm non ha avuto problemi a rovesciare subito le posizioni, ma è altrettanto sicuro che poi non è mai stato in grado di allungare. Orm adesso si trova, pur con una regata in meno, imbattuto al vertice della classifica e lunedì (alle 2.15 ora italiana) sfida Oracle BMW che ha battuto abbastanza nettamente Stars Stripes. In sole 24 ore ne sapremo molto di più della reale consistenza degli svedesi.

Insolita invece la performance di Luna Rossa. Rod Davis ha fatto una buona partenza, Francesco de Angelis (che come al solito lo ha rilevato dopo la linea) si è trovato ben posizionato per la prima bolina, l'ha condotta per un terzo circa prima di essere punito da sottovento da Russell Coutts. Alinghi è passato con 21" di vantaggio alla prima boa, saliti a 30 alla fine della prima poppa. Nella seconda bolina in un salto di vento Alinghi ha allungato ancora per non venir più neppure impensierita dalla barca italiana. Era la solita regata nella quale era molto vantaggioso essere davanti, peccato che ancora una volta Luna Rossa fosse dietro.