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COMMENTO DEL 02/03/003 - da www.gazzetta.it Ora si può chiamare Swiss
cup, non più coppa America. Per la prima volta nella storia, la competizione
velica più famosa e antica del mondo, la Vecchia Brocca d'argento torna
in Europa, da dove era partita nel 1851 (rapita dalla goletta America appunto
dopo la regata di Cowes). Da un punto di vista linguistico potremmo dire che è
la prima volta che sbarca nel Vecchio Continente, perché quando lasciò
l'Inghilterra ancora veniva chiamata coppa delle Cento Ghinee, come venne definita
quando uscì dal laboratorio dal gioielliere della Regina Vittoria. |
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COMMENTO DEL 28/02/003
- da www.gazzetta.it Disalberando
esattamente dopo 57 dal via della quarta regata, quando si trovava circa
a metà della seconda bolina staccato di mezzo minuto da Alinghi, New Zealand
ha probabilmente dato il colpo definitivo alle proprie speranze di conservare
la coppa America. Lo sfidante svizzero si trova ora sul 4-0 e sabato gioca il
primo dei quattro match point che ha a disposizione per portare il più
importante trofeo velico in Europa. |
COMMENTO DEL 26/02/003 - da www.gazzetta.it 26 febbraio 2003 - Dalla calma
piatta, alla bufera. Tempo cupo mercoledì nel golfo di Hauraki, sembra
quasi che il cielo volesse cadere da un momento all'altro, vento forte anche vicino
al porto, figuriamoci fuori: sui campi di regata Romeo e Giulietta, c'è
chi dice che un anemometro (lo strumento che misura l'intensità del vento)
abbia registrato in un certo momento anche 84 nodi! Questa, a breve, si trasformerà
in una delle tante leggende dei mari del Sud, ma è certo ha fatto bene
il comitato di regata a confermare una giornata di riposo, evitando così
alle barche l'ennesima inutile uscita. |
COMMENTO DEL 19/02/003 - da www.gazzetta.it "Team New Zealand, volete
regatare dopo le 3.30?". "Sì, siamo d'accordo". "Alinghi,
volete regatare dopo le 3.30?". Sulla barca svizzera si ride, Brad Butterworth
è quello che deve dare la risposta al comitato di regata, se accettare
di aspettare che il vento si stabilizzi (fino alle 3.10 c'erano anche 12 nodi
di vento, ma troppo instabili per dare il via), oltre il cancello dell'orario
fissato per le 3.30. Dopo si può aspettare (come è accaduto nella
seconda regata, ma ci deve essere l'accordo delle due barche). Butterworth continua
a tenere in mano la radio, ma non risponde. Ci sono minuti d'attesa, in cui si
decide anche la strategia psicologica da tenere in un evento tanto complesso come
questo, per mettere l'avversario in difficoltà. |
COMMENTO
DEL 18/02/003 - da www.gazzetta.it E tre. Non si ferma Alinghi: vince, dominandola, la terza regata di finale della coppa America ed è già oltre la metà dei 5 successi che le servono per la conquista del trofeo. Ancora una volta il golfo di Hauraki ha presentato una situazione diversa dalle precedenti, dopo il forte vento con onda della prima prova e quello debole della seconda, stavolta si era giusto a metà, tra i 12 e i 18 nodi, intorno a nord la direzione. Partenza in orario (alle 13 e 15 locali) e assolutamente decisiva. Il tattico di Alinghi Brad Butterworth chiede a Coutts il lato destro del percorso. La scelta è assecondata da Barker che invece, per New Zealand, tiene la sinistra Appena due minuti dopo il via il vento salta di 20° a destra e Alinghi prende subito un vantaggio consistente di fatto non più rimediato in tutto il corso della regata. Alla prima boa lo sfidante svizzero ha 28 di vantaggio, sono pochi, e diventano ancor meno nelle boe successive (20, 17, 15), ma se New Zealand ha il pregio di restare in stretto contatto per tutto il pomeriggio, certo Alinghi non offre una sola opportunità per un sorpasso. Le velocità dei due scafi, pur drasticamente diversi tra loro, miracolosamente resta molto simile, così la differenza continuano a farla gli equipaggi. Alinghi non fa errori, New Zealand non riesce a smettere. La prova va in archivio con 23 di distacco per Alinghi. Martedì giornata di riposo. La quarta regata è prevista per giovedi. Non sono escluse sorprese nellequipaggio del defender, ormai resta poco da perdere: la coppa America fa prua verso lEuropa. |
COMMENTO DEL 17/02/003 - da www.gazzetta.it Le cose cambiano. Solo tre anni
fa era il ragazzo prodigio, ubriaco fradicio di felicità (e di champagne)
dopo aver portato a casa il quinto punto della trentesima coppa America. Una sbornia
di successo e popolarità, giù al Viaduct Harbour, davanti a decine
di migliaia di persone. Accaldato, abbracciato, coccolato, stimato, Dean Barker
a 26 anni era un idolo della Nuova Zealanda, poi in due mesi è cambiato
tutto e quello che era il suo protettore è mecenate è diventato
il peggior nemico, Russell Coutts. Se da ragazzo Barker aveva il poster di Coutts
in camera, come un eroe dei fumetti, adesso quella fotografia rischia di diventare
un incubo per il timoniere di New Zealand. Se nella prima regata di coppa America,
tutta quell'acqua a bordo, tutte quelle rotture avevano in qualche maniera mascherato
il valore dell'equipaggio, nei confronti di Alinghi, la seconda prova persa dopo
aver girato l'ultima boa in vantaggio di 26", è considerata un reato
criminale della marineria. Non si possono perdere 33" secondi (considerando
anche i 7 di vantaggio con cui ha tagliano Alinghi il traguardo) in un lato di
poppa, anche con i salti di vento, ma soprattutto dopo una bolina fatta di 33
virate (record di questa Coppa), avendo guadagnato una manciata di secondi all'avversario.
Team New Zealand, pur con tutte le attenuanti del caso (una giornata con vento
molto leggero e molto "mutevole"), non poteva perdere quella seconda
regata, soprattutto dopo aver condotto in testa per quattro boe del percorso.
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COMMENTO DEL 16/02/003 - da www.gazzetta.it Alinghi ha battuto New Zealand
anche nella seconda regata di finale della coppa America. Ora lo sfidante svizzero
si trova sul 2-0 in una serie al meglio delle cinque regate. Se però nella
prima prima prova il defender era uscito di scena dopo poco più di un quarto
dora della prima bolina, stavolta la regata si è risolta allo sprint
con soli 7 di vantaggio per Russell Coutts sul traguardo. |
COMMENTO DEL 15/02/003 - da www.gazzetta.it Alinghi ha vinto per k.o. la prima
regata di finale della 31ª edizione della coppa America. Il difensore New
Zealand si è ritirato dopo appena 20 dalla partenza, poco oltre la
metà del primo lato di bolina dopo aver rotto boma, una vela di prua e
poi lo strallo. |
COMMENTO DEL 14/02/003 - da www.gazzetta.it Comincia alle 13 e 15 locali (1 e 15 del mattino di sabato in Italia) con la previsione di 15 nodi di vento la prima regata di finale della coppa America, che si assegna al meglio delle 9 prove. Lo sfidante svizzero Alinghi si cimenta nellimpresa non riuscita a Luna Rossa esattamente 3 anni fa: battere il defender neozelandese. Tutto è pronto per la sfida tra i transfughi neozelandesi passati nella squadra messa in piedi da Ernesto Bertarelli e i padroni di casa. Questi ultimi continuano a godere dei favori del pronostico, la maggioranza degli osservatori considera lequipaggio guidato da Dean Barker meno forte di quello guidato da Russell Coutts, ma allo stesso tempo ritiene lo scafo del defender, grazie allappendice poppiera denominata hula, nettamente più veloce. Lottimismo intorno al defender appare ancor più fondato dopo la dichiarazione di Tom Schnackenberg, grande capo (e navigatore) di Team New Zealand nellultima conferenza stampa prima del via: Se capiamo di progettazione come crediamo, dovremmo risultare più veloci del nostro avversario. Ernesto Bertarelli, seduto poco distante, non ha fatto una piega, al pari di Coutts, accanto a lui. Se vinciamo passiamo alla storia ha tagliato corto Bertarelli più tardi. Poi Dean Barker ha raccontato quale fosse la cosa più importante imparata da Coutts, che 3 anni fa gli cedette il timone nellultima prova di finale contro Luna Rossa: Coutts mi ha messo nelle condizioni di imparare, gli devo molto, ma adesso è solo un avversario. In città la tensione è aumentata, cè molta attesa, ma i due skipper hanno dichiarato di aver dormito benissimo negli ultimi giorni e di aspettarsi di fare altrettanto nellultima notte prima della regata. Nel sorteggio per determinare il lato dingresso sulla linea di partenza Coutts ha avuto la meglio conquistando il lieve vantaggio di entrare dalla parte del comitato di regata che significa arrivare al primo incrocio del circling con le mure a destra, cioè con il diritto di precedenza. |
COMMENTO DEL 06/02/003 - da www.gazzetta.it Se fosse una Milano-Sanremo il
telecronista avrebbe già detto: la volata è lanciata. Una volata
lunghissima, ma la posta in palio è molto alta e quindi anche qualche sgomitata
può "non fare male" in questa ottica, quando si avvicina uno
striscione d'arrivo che si è atteso per tre anni. |
COMMENTO DEL 19/01/003 - da www.gazzetta.it Limbarcazione svizzera Alinghi,
numero velico SUI 64, ha vinto, battendo nella sesta regata di finale per 234
Oracle Bmw, la Louis Vuitton Cup. Il risultato finale è di 5 a 1 per la
barca di Russell Coutts che succede a Luna Rossa nellalbo doro della
manifestazione. La svizzera è la terza nazione europea a conquistare il
diritto di correre per la coppa America. Prima ci sono riusciti soltanto lItalia
(Moro di Venezia nel 1992 e Luna Rossa nel 2000) e la Gran Bretagna (lultima
volta nel 1964). |
COMMENTO
DEL 17/01/003 - da www.gazzetta.it
Alinghi ha vinto la quinta regata della finale della Louis Vuitton Cup battendo
Oracle Bmw per soli 13 al termine di una prova avvincente. Ora la barca
svizzera si trova sul 4-1 in una serie al meglio delle 9 regate, cioè a
un solo punto dallaccesso alla finale della coppa |
COMMENTO DEL 16/01/003 - da www.gazzetta.it Prima sconfitta di Alinghi nella finale della Louis Vuitton Cup. Oracle Bmw ha vinto la quarta regata nettamente, riuscendo a portare a casa il suo primo punto. La serie è ora sul 3-1. Lalta pressione che si è stabilizzata sulla Nuova Zelanda non garantisce in questi giorni una brezza vivace e così la partenza è stata rinviata di un paio di ore, buon per la barca americana che sembra molto a suo agio nel vento leggero. La regata è partita con 10 nodi di vento, Holmberg (per la seconda volta consecutiva al timone dallinizio alla fine, con Dickson tattico) ha combattuto per il lato sinistro e ha vinto brillantemente il duello al colpo di cannone, costringendo Coutts a virare. Obbligato a destra Alinghi ha però da quella parte trovato il suo primo vantaggio con un massiccio (il primo di una serie) salto di vento favorevole. Nel primo lato di poppa il momento decisivo: Alinghi scendeva sul lato destro mentre Oracle si avventurava a destra. Una piccola avaria (la scotta dello spinnaker aperta in strambata) ha ulteriormente forzato Oracle a navigare verso sinistra, cosa che in quel momento pareva suicida. Con le barche distanti tra loro più di un chilometro, con un vento così ballerino, poteva succedere di tutto e infatti è successo. Oracle ha trovato decisamente più vento dalla sua parte ed è arrivato in boa con ben 56 di vantaggio. Nella bolina successiva le posizioni sono rimaste simili, ma nel secondo lato di poppa una nuova striscia di vento, raccolta per prima da Oracle, ha dilatato ulteriormente il distacco, fissato in 234 alla fine del lato. Con il progredire del pomeriggio il vento si è fatto più stabile e neppure la sino a oggi formidabile Alinghi ha potuto recuperare. Sul traguardo il distacco era di 213, pesantissimo in assoluto, ma giustificato dalla condizione meteo. Secondo le previsioni vento debole e instabile è atteso anche per i prossimi giorni. A questo punto Oracle ha il dovere di crederci sino in fondo anche se ha tutti i numeri contro: dallinizio della Louis Vuitton Cup Oracle e Alinghi si sono incontrati già 10 volte e quella di oggi è solo la vittoria numero due per la barca americana. |
COMMENTO DEL 14/01/003 - da www.gazzetta.it Alinghi è sul 3-0 nella finale della Louis Vuitton Cup. Ha già in cassaforte cioè più della metà dei 5 punti che in totale le servono per conquistare il trofeo che fu di Luna Rossa tre anni fa. Vada per il punto, per il morale e per tutto, ma la terza regata è stata la più dura per la barca svizzera. Oracle Bmw ha giocato il tutto per tutto e ha davvero sfiorato la vittoria. Decisivo il secondo lato di poppa. Sino a quel momento Alinghi era sempre rimasta al comando, pur con meno facilità rispetto alle prove precedenti. Probabile dipendesse dal vento. La regata è infatti partita con molto ritardo (dalle 13.15 previste alle 15.50) per la bonaccia. Quando mancava davvero poco al limite del regolamento (le ore 16) si sono materializzati dal niente più di 10 nodi da Nord che hanno consentito una regata perfetta. Non cera onda, e Oracle soffriva meno di bolina il rivale. Per lintero primo giro Oracle è rimasto entro i 13, un niente. Al momento cruciale nella seconda poppa Oracle è riuscito, in strambata, nel suo primo sorpasso di questa serie. Nella strambata successiva però Alinghi tornava in testa e nel tentativo di recuperare di nuovo Holmberg (mercoledì sempre al timone) toccava con la propria prua la poppa di Alinghi. Infrazione netta, prontamente rilevata dal giudice a bordo (il contatto è avvenuto ai suoi piedi). Nella strambata successiva Oracle tornava in testa, pur con la sensazione che Alinghi, soddisfatto dal vantaggio della penalità, preferisse tenersi fuori dai guai. Comunque grazie a tutto questo, Oracle è passato in testa alla boa numero 4, per la prima volta in vantaggio a una boa in questa finale. Holmberg rimaneva in testa anche di bolina, riuscendo persino ad allungare. I 29 di vantaggio con i quali Oracle iniziava la poppa conclusiva sembravano di buon auspicio per il primo punto americano, ma con il gennaker stavolta Alinghi non perdeva un metro. Sul traguardo, intorno alla boa, Oracle aveva lultima possibilità per eseguire la penalità. La rotazione però si rivelava maldestra: la boa veniva toccata e, al di là della conclusione spettacolare e simultanea, in effetti Oracle doveva rifare la manovra fissando il proprio distacco in 101. 3 a 0, ma Oracle non ha ancora issato la bandiera bianca. Lo conferma Tommaso Chieffi, stratega di Oracle: E' stato scritto troppo in fretta che Alinghi avrebbe passeggiato. Oggi abbiamo dimostrato che siamo ancora vivi. |
COMMENTO DEL 13/01/003 - da www.gazzetta.it Nuova convincente vittoria di Alinghi nella seconda regata di finale della Louis Vuitton Cup su Oracle Bmw. La barca svizzera che ha per skipper Russell Coutts si trova ora sul 2 a 0, quasi a metà cioè dei punti necessari per approdare alle regate di coppa America dove aspetta Team New Zealand. Domani la serie prevede una giornata di riposo e capita decisamente a proposito per Oracle. Il team americano infatti non è preoccupato tanto per la situazione di classifica, quanto per le modalità delle sconfitte. Se nella prima prova il fato imponderabile aveva messo lo zampino, nella seconda regata Alinghi è stata sempre in controllo della situazione, di bolina in particolare, senza discussioni. E quando, sfruttando il lieve vantaggio di velocità che ha in poppa, Oracle ha provato ha rifarsi sotto, al momento di ammainare lo spinnaker lequipaggio (si era alla fine della prima poppa) ha combinato un disastro. Vela in acqua, tangone spezzato, regata persa. Cerano in quel momento 13 nodi di vento, non abbastanza per giustificare quel guaio. La verità è che lequipaggio non ha retto la tensione. Chris Dickson, lo skipper di Oracle, ha di nuovo tenuto il timone per tutta la regata e la cosa non sembra più giovare al suo team. Magari la notte (e la giornata di domani) gli porterà consiglio |
COMMENTO DEL 10/01/003 - da www.gazzetta.it Oracle Bmw e Alinghi cominciano
sabato alle 13.15 locali (l'1.15 del mattino di venerdi in Italia, cronaca diretta
sul nostro sito e in tv su Rai 2) la finale che deve determinare il successore
di Luna Rossa nellalbo doro della Louis Vuitton Cup e anche lo sfidante
ufficiale alla coppa America che invece comincia il prossimo 15 febbraio. Le previsioni
parlano di vento forte e pioggia (pazienza se da queste parti è piena estate),
condizioni che dovrebbero favorire Alinghi, dato per imbattibile sopra i 15 nodi. |
COMMENTO
DEL 07/01/03: IL GIORNO DELL'UNVEILING - da www.gazzetta.it
Il giorno dellunveiling, quando le barche rimaste in gara in coppa America
(il defender più i due migliori sfidanti) devono spogliarsi
mostrando a tutti per intero la forma dello scafo ha portato una sorpesa clamorosa.
Le barche neozelandesi sono dotate sotto lo scafo di una appendice fissa che ne
modifica la forma. Una specie di alettone che parte un metro a poppa della pinna
del bulbo e si raccorda poco a prua del timone. Lo hanno chiamato hula
(contrazione delle parole hull appendage, appendice dello scafo) e già
si candida a essere una delle innovazioni più significative nella storia
della coppa America, certo la più importante dalla chiglia a Y
rovesciata che permise ad Australia II di vincere nel 1983 interrompendo la serie
di 132 anni di vittorie statunitensi. Se meriterà tanta gloria
ha detto prudentemente Tom Schnackenberg, mente della squadra neozelandese-
lo diranno i risultati. Ma il compiacimento alla base kiwi era palese. Quella
della hula è in effetti solo la più clamorosa delle
diversità delle barche neozelandesi i cui bulbi (la parte posta allestremità
della pinna, 20 delle 25 tonnellate del peso complessivo della barca) risultano
decisamente più lunghi di quelli degli avversari. Se pensate a un barca
che ha sottacqua un coltello al quale è infilato un wurstel non siete
molto lontani da quello che è in effetti Team New Zealand. Tanta soddisfazione
dei padroni di casa derivava dal fatto che la loro era stata lultima base
aperta al pubblico. |
COMMENTO
DEL 23/12/02 - da www.gazzetta.it
Battendo One World anche nella quarta regata della semifinale di ripescaggio,
il sindacato americano di San Francisco Oracle Bmw ha conquistato la finale della
Louis Vuitton Cup. Incontrerà lo svizzero Alinghi al meglio delle 9 regate
a partire dal prossimo 11 gennaio. Lultimo atto di questa semifinale è
stato avvincente. One World, che aveva lobbligo di vincere 5 regate in fila
per superare lostacolo delle semifinali, ha giocato il tutto per tutto.
Con vento da 9 a 15 nodi McKee (tattico della barca di Seattle) ha indovinato
il primo salto del vento e portato in testa One World alla prima boa della regata
con ben 59 di vantaggio. Non era mai successo in nessuna boa nelle tre regate
precedenti e pareva davvero un buon auspicio per riaprire la contesa. Oracle però
non si è perso danimo, Dickson stavolta non ha lasciato la ruota
di One World dopo la prima bolina, ha in qualche modo condotto la rincorsa. Nella
prima poppa un piccolo recupero, poi di nuovo indietro nella bolina successiva,
quindi il momento decisivo. |
COMMENTO DEL 22/12/02 - da www.gazzetta.it Terza vittoria consecutiva per
Oracle Bmw nelle semifinali di ripescaggio della Louis Vuitton Cup. Battendo One
World per 55 in una giornata grigia con vento tra i 9 e i 14 nodi da Sud
Ovest, Oracle è adesso a un solo punto dalla conquista della finale degli
sfidanti. Per rovesciare il risultato lo skipper di One World, Peter Gilmour ha
un solo modo: vincere le prossime 5 regate dato che si trova a - 1 in classifica
dovendo scontare un punto di penalità. Limpresa appare disperata,
tanto più che oggi ha preso a scricchiolare sinistramente uno dei tradizionali
punti forte del team di Seattle, la partenza. |
COMMENTO
DEL 21/12/02 - da www.gazzetta.it Oracle Bmw conduce per 2 a 0 su One World al termine della seconda giornata di regate nelle semifinali (turno di ripescaggio) della Louis Vuitton Cup. One World perde allo sprint la seconda prova per soli 3, il distacco più ridotto in questa edizione. Oracle si trova così a metà strada del suo cammino, cioè a due vittorie dalla conquista della finale dove lo aspetta Alinghi. Per One World, la strada è sempre più difficile. Dovendo scontare un punto di penalità (eredità della protesta promossa da Stars & Stripes e Luna Rossa), la barca di Seattle che ha il giovane australiano James Spithill come timoniere deve vincere cinque regate per passare il turno. La novità più significativa della sfida tutta americana tra One World e Oracle è nella distribuzione dei ruoli chiave a poppa su questultima. Peter Holmberg fa la partenza (e ne ha fatte due bellissime), Chris Dickson prende il timone nella prima bolina e lo riconsegna, per tutto il resto della regata, a Holmberg. Linsolito balletto, che non ha precedenti nella storia della coppa America, sembra dare i suoi frutti. Oracle ha vinto la prima regata corsa con vento debole venerdi con 408 di vantaggio (il grande margine si spiega con la bonaccia nellultimo lato, prima di allora la regata era stata molto serrata con il sorpasso decisivo proprio nella prima bolina) e ha ripetuto limpresa oggi con vento fresco, sin quasi a 20 nodi. La regata si è risolta nella prima bolina, Oracle è partito sottovento al suo avversario costringendolo subito a virare verso destra. One World ha navigato appena un minuto con le mure a sinistra prima di tornare mure a destra, ma quella piccola distanza laterale si è rivelata decisiva per lesito della regata. Prima il vento è ruotato a destra favorendo Spithill, ma a metà lato è più chiaramente ruotato a sinistra portando Dickson in testa alla prima boa con 16 di vantaggio. In poppa One World (forse grazie allallenamento con Luna Rossa) è parso leggermente più veloce, ma non abbastanza da poter superare Oracle che ha ben controllato il suo avversario senza mai allontanarsene troppo. Nella terza bolina, sfruttando bene un salto di vento nei pressi della boa, One World si è rifatto sotto (14 il rilievo cronometrico allultimo passaggio) e nel lato conclusivo ha tentato lattacco. Su Oracle però non si è perso la calma e sfruttando al meglio il vantaggio di stare a sinistra e navigare mure a destra, Holmberg ha portato Oracle oltre la linea con 3 di vantaggio, pochi certo, ma tatticamente parlando la posizione darrivo indica che One World non sarebbe comunque riuscita a passare. |
COMMENTO
DEL 18/12/02 - da www.gazzetta.it
L'ultima possibilità è evaporata in un tiepido pomeriggio d'estate
in Nuova Zelanda, sotto 1-3, con le modifiche della disperazione (Gavin Brady
al posto di Rod Davis come timoniere di partenza e qualche ritocco alle appendici).
Luna Rossa è stata eliminata dai regolamenti che lei stessa aveva contribuito
a compilare (una sola regata disputata e vittoria di Prada con il punteggio finale
che si chiude 3-2), lasciando strada per raggiunti limiti di tempo (forse è
la prima volta che accade in coppa America) al sindacato di Seattle. Una beffa
che si aggiunge alle tante che si sono viste nel golfo di Hauraki negli ultimi
tre mesi. |
COMMENTO DEL 17/12/02 - da www.gazzetta.it Luna Rossa è fuori dalla Louis Vuitton Cup. Nellultima giornata il prodigio di due vittorie consecutive su One World per poi tentare limpresa di una terza per passare il turno, rovesciando la situazione che al mattino vedeva la barca italiana in ritardo per 3-1, non è riuscito. Ci si è messo di mezzo il vento che ha consentito lo svolgimento di una sola prova, partita poco dopo le quattro del pomeriggio. A quel punto però il destino di Luna Rossa nella competizione che aveva vinto due anni fa, si era già deciso: il regolamento prevedeva che la seconda regata dovesse partire proprio entro le 16. Per farla partire era necessario un accordo tra i contendenti e naturalmente (nessuna ipocrisia, chiunque avrebbe fatto lo stesso) One World ha negato il proprio. La barca timonata da James Spithill che ha come skipper Peter Gilmour avanza al turno successivo, il ripescaggio delle semifinali che comincia già venerdi. Il suo avversario è laltro americano rimasto in gara, Oracle Bmw. Il vincente tra Oracle e One World è atteso poi, a partire dall11 gennaio, da Alinghi. Luna Rossa si è trovata così nel bel mezzo di un pomeriggio grigio di una giornata senza vento, nellassurda situazione di partire per una regata del tutto inutile ai fini della classifica. Il vento, quel poco che cera, era straordinariamente instabile e la regata non ha avuto molto senso sin dal via con salti (anche di 100°) e bonacce assai frequenti. Lo dimostra il distacco sul traguardo, il maggiore in questa edizione della Louis Vuitton Cup, la bellezza di 1746 a favore di Luna Rossa. Per la prima volta De Angelis ha schierato Gavin Brady, al posto dello spento Rod Davis in partenza, ma chi era a caccia di rimpianti e polemiche ha trovato pochi spunti. La partenza di Brady è stata pessima, Spithill è transitato sulla linea con ben 16 di vantaggio. |
COMMENTO
DEL 16/12/02 - da www.gazzetta.it
1° REGATA |
COMMENTO
DEL 12/12/02 - da www.gazzetta.it L'eccesso di vento ha costretto gli organizzatori ad annullare la quarta regata di semifinale della Vuitton Cup, prevista nella notte italiana tra giovedì e venerdì. Si riprenderà, dunque, nella notte tra venerdì e sabato, con Luna Rossa e One World sull'1-1, mentre Alinghi conduce 3-0 su Oracle.La notte scorsa One World ha conquistato il punto del pareggio sconfiggendo Luna Rossa per 33 nella terza regata delle semifinali. Nella classifica delle serie (al meglio delle 7 regate) ora la barca italiana e quella statunitense sono appaiate con un punto ciascuno, visto che One World, pur avendo vinto già due regate, sconta un punto di penalità |
COMMENTO DELL'11/12/02 - da www.gazzetta.it Primo successo per Luna Rossa nelle
semifinali della Louis Vuitton Cup. La barca di Francesco de Angelis ha battuto
lo scafo americano One World per 20 al termine di una regata caratterizzata
da vento intorno ai 10 nodi, straordinariamente instabile in direzione causa nuvole
bassissime, nebbia e pioggerellina polverizzata. Per il punto di penalizzazione
rimediato da One World prima di questa serie di regate ora Luna Rossa guida la
serie al meglio delle sette, per 1 a 0. Nella seconda semifinale lo svizzero Alinghi
ha battuto laltro statunitense Oracle Bmw ben più largamente dei
29 indicati dal distacco finale e ora conduce per 2 a 0 la propria serie.
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COMMENTO
DEL 10/12/02 - da www.gazzetta.it Sono cominciate con una severa sconfitta e molti rimpianti le semifinali della Louis Vuitton Cup per Luna Rossa. La barca di Francesco De Angelis è stata battuta per 47 da One World, pur avendo avuto in più occasioni la possibilità di ribaltare la situazione. La regata, corsa con vento tra i 15 e i 20 nodi, è stata entusiasmante. Rod Davis è partito benissimo, con quasi una lunghezza di vantaggio appena sottovento al rivale. James Spithill (il timoniere di One World, che ha come skipper Peter Gilmour) ha capitalizzato al massimo il fatto di trovarsi dal lato della prima oscillazione del vento e ha recuperato subito. One World, pur non sembrando particolarmente veloce (o almeno più non di Luna Rossa) ha sfruttato il lato destro del campo come da manuale ed è arrivato in boa con soli 10 di vantaggio. In poppa, Luna Rossa ha piuttosto agevolmente rullato il rivale ma quando si è trovato a manovrare alla boa il suo equipaggio, sin qui tra i migliori (se non il migliore) ha infilato il primo di una insolitamente lunga serie di errori. Lo spinnaker è sceso in anticipo e malamente e, strambando per la boa, il tangone ha rischiato di rompersi. Uscita comunque in testa per la seconda bolina, Luna Rossa ha incomprensibilmente lasciato il lato destro e favorevole del percorso che aveva guadagnato consentendo il sorpasso a One World. Non sembrava particolarmente grave e infatti in poppa di nuovo Luna Rossa ha attaccato e superato il rivale. Nella bagarre successiva però nuovo errore dellequipaggio (a qualche centinaio di metri dalla boa) e tangone stavolta spezzato sul serio. Per One World un altro sorpasso e un paio di minuti dopo si rompe anche lo spinnaker. La regata sembrava conclusa, o almeno davano limpressione di crederlo a bordo di Luna Rossa, perché la bolina successiva risultava disastrosa, con una ulteriore sostanziosa perdita di terreno, stavolta di 52. Peccato, perché al momento dellultima issata di spinnaker One World combinava un pasticcio rompendo subito la vela e impiegando troppo tempo e a sostituirla. Luna Rossa però era ormai lontana per poterne approfittare. Nellaltra semifinale Alinghi ha battuto Oracle Bmw per 111. La regata non ha avuto storia, Oracle ha dato qualche preoccupazione al rivale solo in partenza. Poi Coutts e Butterworth non hanno fatto errori, indovinando tutti i salti di vento e non lasciando una sola possibilità a Oracle Bmw che esce ridimensionato dalla sfida. Mercoledì però è già tempo di rivincite, le previsioni, per quel che valgono qui, parlano di vento appena più debole della regata del debutto. |
COMMENTO
DEL 29/11/02 - da www.gazzetta.it Battendo nettamente con 137 di vantaggio lo svedese Orm, Luna Rossa ha conquistato il punto del 4 a 0 nel girone di ripescaggio dei quarti di finale che le serviva per entrare nelle semifinali della Louis Vuitton Cup. Contemporaneamente One World ha fatto lo stesso con Stars Stripes. Così il tabellone è completo: il prossimo 9 dicembre si incontrano Alinghi e Oracle Bmw, il vincente va in finale; mentre il perdente si incontra con la barca che avrà prevalso tra One World (sempre ammesso non venga squalificato nei prossimi giorni per i noti motivi legati alluso di documenti riservati) e Luna Rossa. Sfida che inizia nella stessa giornata e sempre al meglio delle 7 regate. Il punto decisivo - arrivato in una giornata nuvolosa con vento sui 12 nodi intorno a NE - è stato forse il più facile dei quattro guadagnati dalla barca di Francesco De Angelis. Orm si è presentato al via senza il timoniere Jesper Bank, lasciato a terra in favore di Magnus Holmberg, ma - come quasi sempre accade in questi casi - il cambio in corsa non ha prodotto giovamento. Davis è partito bene in boa costringendo subito Holmberg alla virata. Il lato destro però risultava favorevole e la Luna Rossa più veloce di bolina di questa Louis Vuitton Cup ha faticato a contenere il rivale dal lato sbagliato. Il sorpasso è avvenuto giusto allultimo incrocio prima della boa di bolina con Orm in lay line mure a destra e ormai sicuro di passare la boa davanti. Luna Rossa ha invece girato per prima con 15 per poi allungare in poppa con una velocità, come nei giorni scorsi, superiore al suo rivale. Allinizio della terza bolina unavaria alla penna del genoa (che si è aperto lasciando la drizza sullalbero) ha costretto gli svedesi al cambio di vela che ha chiuso definitavemente il conto. Nell'altra sfida Stars Stripes era invece ancora nei pressi del suo avversario (solo 21 di ritardo) quando, nellissata di spinnaker dellultima poppa, la vela maldestramente fatta uscire dal proprio sacco ha toccato la boa. Inevitabile la penalità che ha chiuso la contesa a favore di One World. |
COMMENTO
DEL 28/11/02 - da www.gazzetta.it E tre. Luna Rossa continua a vincere ed ora è a un solo punto dal passaggio del turno. La terza regata del turno di ripescaggio dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup ha visto il terzo successo consecutivo tanto per Luna Rossa (con 51 di vantaggio nei confronti dello svedese Orm) che per One World (con 102 sullaltro americano Stars Stripes). La regata, partita in ritardo di quasi 3 ore ma poi allietata da un bel vento sui 15 nodi, è stata più impegnativa delle precedenti per lequipaggio italiano. Lo si è visto sin dalla partenza, che Davis ha controllato bene sino allultima accellerazione decisiva quando ha lasciato qualche metro di troppo allavversario, piazzato poco distante sopravvento. Per tutta la prima bolina De Angelis ha provato a passare sul lato destro del percorso senza riuscirci. Alla boa Bank è passato con 19 di vantaggio, ma verso la fine del lato successivo si è svolto il sorpasso decisivo. Dopo una serie di strambate finalmente De Angelis ha rullato il proprio avversario che strambando a sua volta per difendersi, ha straorzato rompendo il tangone. Nella manovra lo spinnaker, probabilmente mollato per errore, ha toccato la sartia volante di Luna Rossa che ha subito protestato ottenendo la penalità contro gli svedesi. A quel punto la regata non aveva più storia. Impossibilitato a riparare il tangone, Orm ha navigato senza nei due lati successivi col vento in poppa. Sorprendentemente è rimasto in contatto con Luna Rossa, anche se ormai la prova era diventata accademica. |
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DEL 27/11/02 - da www.gazzetta.it Raddoppio
per Luna Rossa e One World nella seconda regata del turno di ripescaggio dei quarti
di finale della Louis Vuitton Cup. Le due barche, vincitrici 24 ore prima rispettivamente
sullo svedese Orm (per 131) e sullaltro americano Stars&Stripes
(per 123), hanno ripetuto il risultato e sono ora a metà del
cammino necessario (4 successi) per il passaggio del turno. |
COMMENTO DEL 26/11/02 - da www.gazzetta.it Convincente vittoria per Luna Rossa
nella prima regata del turno di ripescaggio dei quarti di finale della Louis Vuitton
Cup. Lo scafo di Francesco de Angelis ha battuto lo svedese Orm (al timone Jesper
Bank) con 131 di vantaggio. Dopo tre giorni consecutivi di rinvii,
prima per il troppo poi per il troppo poco vento, finalmente una decina scarsa
di nodi di vento intorno a Nord come direzione hanno permesso lo svolgimento di
una regata molto combattuta in effetti |
COMMENTO DEL 22/11/02 - da www.gazzetta.it Giornata intensa per Luna Rossa.
Poche ore di sonno e tanto lavoro fin dalla notte precedente, prima per ristazzare
le due barche e poi per prepararle alla navigazione. La prima Luna Rossa (Ita74)
verso i ripescaggi dei quarti di finale contro Victory e la seconda (Ita80) verso
nuovi allenamenti. |
COMMENTO DEL 18/11/02 - da www.gazzetta.it Inglesi e francesi salutano la compagnia:
la quinta regata dei quarti di finale della Louis Vuitton Cup rispettivamente
contro Stars&Stripes e Victory Challenge ha solo confermato cosa era accaduto
nelle giornate precedenti. Con un doppio 4-1 Gbr Challenge (che tornava alla coppa
America dopo 15 anni di assenza britannica) e Le Defi Areva devono arrendersi
e, come accaduto a Mascalzone Latino al termine dei primi due round robin, rassegnarsi
a fare i bagagli. |
COMMENTO
DEL 15/11/02 - da www.gazzetta.it Non
ci sarà la quarta sfida fra Luna Rossa e Alinghi. Gli svizzeri sono i primi
semifinalisti di questa Vuitton Cup, dal momento che Prada - con de Angelis e
Bertelli in testa - ha deciso di non andare in acqua per la quarta regata. Dopo
aver perso per 8" contro Alinghi, lo stato maggiore del consorzio italiano
si è riunito in conclave per prendere la decisione: inutile provare a risalire
una serie ormai chiusa, molto meglio tornare in cantiere a lavorare: nuove modifiche
per Ita74 e ancora lavori per Ita80. Il regolamento, infatti, permette a chi si
ritira in anticipo da un turno di ottenere la deroga al divieto di effettuare
modifiche alla barca. Così quando inizieranno i recuperi (non si sa ancora
con chi visto che sarà la perdente del confronto fra Oracle e One World
a scegliere chi affrontare), ci saranno ancora due barche nuove per cercare di
proseguire in questa Coppa. |
COMMENTO
DEL 14/11/02 - da www.gazzetta.it Seconda
sconfitta consecutiva per Luna Rossa con Alinghi nei quarti di finale della Louis
Vuitton Cup. La barca svizzera con equipaggio internazionale guidato dai neozelandesi
vincitori delle ultime due edizioni della coppa America ha preceduto lo scafo
italiano per soli 8" sul traguardo, ma di fatto ha ben controllato la regata
lungo tutte le sei boe del percorso. |
COMMENTO
DEL 13/11/02 - da www.gazzetta.it Prima
sconfitta per Luna Rossa nell'esordio dei quarti di finale con lo scafo svizzero
Alinghi che ha come skipper Russell Coutts. Alinghi ha sfruttato al meglio un
errore di De Angelis (indotto probabilmente da un'errata segnalazione del suo
prodiere). Durante il primo lato con lo spinnaker la barca italiana ha attaccato
lo scafo svizzero, ma la prua di De Angelis ha toccato la poppa di Alinghi con
modalità che hanno reso inevitabile una penalità poi eseguita sul
traguardo al termine della regata (di qui il pesante distacco di 1'18" finale).
La regata è stata comunque entusiasmante. |
COMMENTO
DEL 05/11/02 - da www.gazzetta.it Russell
Coutts contro Francesco de Angelis, Brad Butterworth contro Torben Grael. I quarti
di finale della Vuitton Cup (che scattano il 12 novembre al meglio delle 7 regate)
offrono subito emozioni forti, la riedizione, per intenderci, della finale della
coppa America 2000. Sono cambiate le barche, ma molti degli uomini sono gli stessi.
Coutts e gli altri suoi compagni che tre anni fa erano con Black Magic adesso
sfidano Luna Rossa con Alinghi, la barca svizzera. La nuova formula prevede, infatti,
che il primo e il quinto classificato dopo la prima fase potessero scegliere il
loro avversario all'interno della stessa fascia. Gli svizzeri hanno preso gli
italiani, mentre gli svedesi hanno fatto lo stesso con Le Defi. L'idea probabilmente,
come lasciava intendere Butterworth qualche giorno fa, potrebbe essere intesa
come voler allontanare la propria strada da quella dell'avversario più
pericoloso che a questo punto, dopo i quarti, puoi ritrovare solo in finale di
Louis Vuitton Cup.
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COMMENTO
DEL 04/11/02 - da www.gazzetta.it Una
base si apre e una si chiude. Quella di Prada si chiude alle spalle di Ita80,
la seconda Luna Rossa tornata dopo il pesante lifting ordinato da Bertelli. Alle
prime luci dell'alba la base di Francesco de Angelis si apre per accogliere la
speranza per il futuro. I cantieri Cookson hanno lavorato duramente per riconfezionare
la seconda barca del primo consorzio italiano. Le modifiche al primo veliero si
sono rivelate positive, questo ha dato delle utili indicazioni per la seconda
barca. Novità a poppa, a prua e alle appendici: ora il problema è
metterla in acqua e testarla in vista dei primi appuntamenti. Pare difficile che
la nuova barca possa scendere in acqua per i quarti, magari per qualche turno
più avanti, quando conterà davvero avere una imbarcazione più
veloce delle altre. |
COMMENTO
DEL 02/11/02 - FLIGHT 9 - da www.gazzetta.it Il
sogno di Mascalzone Latino muore subito. Non c'è stato pathos nella regata
decisiva, perché dopo aver vinto la partenza e scelto il lato del percorso
che voleva (il sinistro), la barca italiana ha perso 150 metri in pochi minuti.
Un colpo da k.o. da cui ti puoi rialzare solo se il vento viene dalla tua parte,
ma con il grande vantaggio (per i francesi) di poter fare una regata di controllo.
Luc Pillot e i suoi hanno cominciato un controllo strettissimo del manovre di
Mascalzone, che non si poteva liberare della morsa transalpina. Qualche indecisione
sul finire della prima bolina e una poppa senza guadagno (una delle poche della
barca di Onorato fino ad ora), non hanno mai messo in discussione il risultato:
28" secondi alla prima boa, 30" alla seconda, 1'10" all'arrivo.
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DEL 01/11/02 - FLIGHT 8 - da www.gazzetta.it La
penultima regata di Mascalzone Latino è un onore che non porta bene ai
ragazzi di Onorato. Dopo oltre tre anni Dennis Conner torna al timone (mancava
dal 15 dicembre 1999) e vince la regata con il secondo consorzio italiano. Quasi
in contemporanea, su un altro campo di regata, la barca francese di Le Defi ha
vinto la sua prima regata in questa edizione della Louis Vuitton Cup, battendo
gli ex imbattibili di One World. Il sindacato di Seattle che non aveva a bordo
né Spithill, né Gilmour, all'inizio della seconda bolina ha visto
cadere il suo spinnaker in acqua. La vela si è incastrata sul timone, facendo
in modo che la barca americana perdesse la regata. Di fatto questo risultato non
cambia però le cose. A parità di punti vale il risultato dello scontro
diretto, quindi il risultato della regata che si corre domenica (vento permettendo)
nell'Hauraki Gulf. |
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DEL 30/10/02 - FLIGHT 7 - da www.gazzetta.it Altre
due vittorie di Luna Rossa, un'altra sconfitta di Mascalzone Latino nei turni
6 e 7 del secondo round robin della Louis Vuitton Cup. Luna Rossa ha battuto prima
gli svedesi di Victory (per 10") poi Gbr (per 16") in due regate (su
percorso breve) nelle quali è partito bene, è stato superato per
poi tornare in testa di nuovo. Due regate corse con vento sui 15 nodi che hanno
mostrato una notevole determinazione dell'equipaggio di De Angelis. Con gli svedesi
una grande separazione in poppa (la prima) ha vanificato una buona partenza e
una ottima prima bolina consentendo il recupero agli scandinavi. C'è voluta
tutta le seconda bolina e gran parte della poppa per recuperare con uno sprint
degno della Luna Rossa del 2000. Notte
agitata in casa Mascalzone Latino dopo i grandi cambiamenti del pre-derby con
il passaggio della ruota del timone da Paolo Cian a Flavio Favini (dopo la partenza),
il rappresentante della Guardia di Finanza ha deciso di non salire in barca per
la sfida con gli inglesi (match race molto delicato che poteva, nelle idee della
vigilia anche essere una di quelle regate alla portata dei Mascalzoni). |
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DEL 29/10/02 - FLIGHT 5 - da www.gazzetta.it Una
strambata infelice, il gennaker bagnato che si attorciglia intorno allo strallo
e Luna Rossa che arriva, sorpassa e saluta andando a vincere la sua ottava regata
su 12 . L'impresa di vincere il derby Mascalzone Latino l'ha mancata di pochissimo
in una bonaccia che non un solo commentatore anglosassone ha mancato di definire
"mediterranea" e che ha bloccato per fuori tempo massimo due prove (Victory-Oracle
e One World-Stars Stripes), consentendo oltre al derby solo lo svolgimento di
Alinghi-Gbr (vinto dal primo con distacco quasi biblico: 7'45"). Il risultato
è una classifica del secondo round robin della Louis Vuitton Cup particolarmente
caotica e ancora tutta da sbrogliare, un dettaglio che forse non consolerà
molto l'equipaggio di Mascalzone Latino, presentatosi al via del secondo derby
di questa coppa America con una sorpresa non secondaria, Flavio Favini al posto
di Paolo Cian, che resta alla ruota solo in partenza. |
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DEL 28/10/02 - FLIGHT 3 - da www.gazzetta.it Che
fatica essere Luna Rossa, anche con gli ultimi della flotta come i francesi di
Le Defi Areva. Una prima bolina con 150 metri di svantaggio ha fatto pensare al
tracollo della barca di Francesco de Angelis che arrivava da tre vittorie consecutive,
tutte molto convincenti. Una scelta errata (parrebbe) del campo di regata nella
prima bolina, dopo una partenza impeccabile, ha fatto temere il peggio. Luna Rossa
ha impiegato quasi tutto il primo lato a rimontare i transalpini che al contrario
hanno preso tutti i lati giusti di vento. Non è stato tanto il distacco
di 5" alla prima boa, quanto gli 80 metri di svantaggio nella poppa successiva
che hanno fatto temere il peggio. Poi i valori in acqua sono venuti fuori con
una certa concretezza e per Le Defi non c'è stato più nulla da fare:
7" di svantaggio alla seconda boa e 38" alla terza. |
COMMENTO
DEL 27/10/02 - da www.gazzetta.it Sulla
punta della Sky Tower, uno dei simboli di Auckland, domenica mattina si sono registrati
39 nodi, in mezzo al mare non sono scesi mai sotto i 25. Pioggia e nubi ovunque,
con piccoli intervalli di sole, spazzati da un vento come al solito ballerino
e imprevedibile. Il secondo round robin deve registrare un altro stop nel programma,
incasellando l'ottava giornata "no race" su 20 in programma, una media
tutt'altro che esaltante, di molto superiore a quella dell'ultima edizione, quando
le giornate perse a causa delle cattive condizioni meteo (poco o troppo vento)
furono 11 su 48 di regata. Questo ultimo scampolo di ottobre non concede tregua
ai velisti, che anche per lunedì attendono una giornata davvero pessima.
Vento anche più forte (19-25 con punte oltre i 30) oltre a pioggia e altro
maltempo. |
COMMENTO
DEL 26/10/02 - da www.gazzetta.it Troppo
vento: niente regate. Per il secondo giorno consecutivo (la settima volta in 19
giorni di gara) rinviati gli incontri del terzo turno del secondo round robin
della Louis Vuitton Cup: in programma, tra le altre, Mascalzone Latino-Alinghi
e Luna Rossa-Le Defi. Le imbarcazioni si sono diligentemente portate sui campi
regata nel golfo di Hauraki, ma è apparso chiaro sin dal mattino che il
vento (intorno a Sud Ovest la direzione) non avrebbe concesso tregua restando
ampiamente oltre i 19 nodi che sono il massimo consentito dal regolamento per
dare il via a una prova. |
COMMENTO
DEL 25/10/02 - da www.gazzetta.it Dalle
minacce di bonaccia alla "tempesta", il tempo nell'Hauraki Gulf cambia
in meno di 24 ore in maniera radicale. Così venerdì mattina neozelandese
(giovedì sera italiana), dopo i venti leggeri del giorno precedente, è
arrivata la decisione: non si esce neppure in mare. Fuori nel golfo lo scenario
era abbastanza impressionante con raffiche sopra ai 35 nodi e nessuna possibilità
che le cose potessero cambiare nel giro di pochi minuti. Anzi fino alle 18 (l'alba
italiana) le indicazioni non erano inferiori ai 25 nodi d'intensità, oltre
a una pioggia battente e a un cielo livido e grigio dopo il sole dei giorni scorsi.
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COMMENTO
DEL 24/10/02 - da www.gazzetta.it Continua
a vincere Luna Rossa nella Louis Vuitton Cup. Stavolta la barca di Francesco de
Angelis ha battuto Stars&Stripes (dal quale aveva perso all'andata) con 41"
di vantaggio in una regata che non è stata mai in discussione. Niente ha
potuto invece Mascalzone Latino con lo statunitense Oracle Bmw (24 ore prima battuto
da Luna Rossa) reduce dal cambio del timoniere (da Peter Holmberg a Chris Dickson). |
COMMENTO
DEL 22/10/02 - da www.gazzetta.it Questa
regata non s'ha da fare. O almeno sembra: la sfida tra Luna Rossa e Mascalzone
Latino, diventata contemporaneamente recupero del primo round della Louis Vuitton
Cup e anticipo del secondo, è stata ancora rinviata. Per troppo vento.
Teso, da sud-ovest, è beffardamente rimasto docile (non più di 15
nodi) sino a mezzogiorno, il vento al momento della gara (le 12 e 15) è
saltato a 20 (il limite per la partenza è di 19) per non discendere più
e rendendo impossibile la regata. |
COMMENTO
DEL 14/10/02 - recuperi FLIGHT 5 e 6 - da www.gazzetta.it Il
desiderio del derby è rimasto tale, Mascalzone Latino e Luna Rossa si incontreranno
soltanto all'inizio del secondo round robin, il prossimo 22 ottobre. Questo è
l'epilogo di una giornata convulsa, strapazzata dal vento, nella quale però
lo stesso Mascalzone Latino ha fatto in tempo a venir sconfitto dai britannici
di Wight Lightning per 54". |
COMMENTO
DELL'12/10/02 - FLIGHT 9 - da www.gazzetta.it Con
uno sprint bruciante che difficilmente a bordo dimenticheranno, Mascalzone Latino
ha conquistato il suo primo punto nel primo round robin della Louis Vuitton Cup
battendo per 5'19" i francesi di Le Defi Areva. Il largo margine si spiega
con una penalità rimediata dai transalpini poco prima del traguardo ed
effettuata in ritardo. |
COMMENTO
DELL'11/10/02 - FLIGHT 8 - da www.gazzetta.it Non
ce l'ha fatta Mascalzone Latino a battere l'americano Stars Stripes e conquistare
la sua prima vittoria nel round robin 1 della Louis Vuitton Cup. Nella giornata
che il calendario segnalava di riposo a Luna Rossa, Mascalzone ha provato a sbloccare
la propria classifica, ma contro l'equipaggio di veterani assemblato da Dennis
Conner (che continua però a restare a terra) non c'è stato niente
da fare. E' cominciata subito male: il timoniere Paolo Cian non ha indovinato
la partenza e il collega Ken Read gli è partito sulla prua. Il vento è
rimasto intorno ai 10 nodi di intensità per tutta la regata, instabile
come al solito. Mascalzone ha provato a recuperare e ci è subito riuscito
nella prima bolina, ma Stars Stripes, chiaramente più veloce della barca
italiana, si è difeso prontamente. |
COMMENTO
DEL 10/10/02 - FLIGHT 7 - da www.gazzetta.it Finalmente
il vento, una quindicina di nodi intorno a Sud, dopo tre giorni di bonaccia. E
bella vittoria di Luna Rossa (sola barca italiana in acqua per il turno di riposo
che il calendario riservava a Mascalzone Latino) nei confronti dei britannici
di GBR. Per De Angelis e soci si tratta della terza vittoria in sei regate, che
vale la quarta piazza graduatoria in compagnia degli svedesi di Victory Challenge
e contemporaneamente il sorpasso su Stars Stripes, fermato nel frattempo da Alinghi.
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COMMENTO
DEL 09/10/02 - da www.gazzetta.it Niente
vento, quindi niente regate. L'alta pressione che da giorni staziona sulla Nuova
Zelanda ha impedito anche soltanto l'inizio di una delle quattro regate in programma
nella notte italiana tra martedì e mercoledì (Oracle-Le Defi Areva;
Stars Stripes-Alinghi; Luna Rossa-GBR; Victory-One World; riposava:Mascalzone
Latino) nel golfo di Hauraki. Tutte le regate sono state rinviate a giovedì,
quando le prime crepe nell'alta pressione dovrebbero creare spiragli abbastanza
ampi per un po' di vento. |
COMMENTO
ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 6 - da www.gazzetta.it Alla
fine della sesta giornata del primo round robin della Louis Vuitton Cup sorride
soltanto Luna Rossa. Un'alta pressione sulla Nuova Zelanda impedisce al solito
vento sostenuto di spazzare il golfo di Hauraki, così poche raffiche deboli
e instabili consentono lo svolgimento soltanto di una regata su quattro, giusto
quella che vedeva opposti Luna Rossa e lo svedese Orn, sinora imbattuto. |
COMMENTO
ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 5 - da www.gazzetta.it Sole
e bonaccia. E' stato così rinviato l'atteso derby tra Luna Rossa e Mascalzone
Latino. La regata era prevista sul campo "juliet" del golfo di Hauraki,
il più lontano da Auckland. Lì il vento non si è mai stabilizzato
e dopo una lunga attesa fino allo scadere del tempo limite (poco prima delle 16
locali) si è deciso di rinviare le prove previste su quel tracciato (Mascalzone
Latino-Luna Rossa e Victory Challenge-Oracle BMW). |
COMMENTO
ALLA GIORNATA DI GARA NUMERO 4 - da www.gazzetta.it Una
giornata quasi estiva, con un sole caldo che ha fatto attendere la brezza sino
a pomeriggio inoltrato portando un ritardo di quasi 2 ore e mezzo. Una ventina
di nodi poi sono arrivati come al solito da sud-ovest in uno scenario classico,
ma sta diventando altrettanto classico, purtroppo, in questa Louis Vuitton Cup
registrare sconfitte italiane. Sono state ancora due nella quarta giornata del
primo round robin. Il pur migliore Mascalzone Latino visto sinora ha rimediato
35 secondi dallo svedese Victory Challenge, mentre Luna Rossa è crollata
con Alinghi, facendosi staccare di 1'32". |