A
volte si perde un po' il contatto con la realtà e si finisce
per parlare di cose inutili. Non che i risultati dei campionati minori
non siano interessanti, anzi è sempre un piacere, ma basta
poco e si trova qualcosa di più coinvolgente. Non vi scervellate
troppo, cercherò d'essere meno enigmatico. Nel non far niente
quotidiano, mi sono soffermato su un articolo uscito sui vostri quotidiani
in settimana. Per una volta non avevo toccato quel maledetto bicchiere,
ma vi giuro che leggendo avevo la stessa impressione d'annebbiamento
e precarietà che ti dà la sbornia.
Il presidente dell'Iride Volley Villa d'Oro, il signor Vanni Reghizzi,
è entrato ufficialmente nel gotha della pallavolo modenese.
È diventato socio di Vandelli, proprietario del 10% di Casa
Modena. Fantastico. Meraviglioso. A dir poco esilarante. Sì,
tutto questo mi fa sorridere e riflettere. A maggio Reghizzi si compra
ai saldi di fine stagione il titolo e la squadra che poi trasformerà,
con l'aiuto di un esperto pallavolista come Bevilacqua, nell'Invincibile
Armata che tremare il mondo fa. A dire il vero qua non trema niente,
due sconfitte e una vittoria sono sì e no un refolo di vento,
l'espertissimo Bevilacqua, poi, si è rivelato ben altro al
primo colpo di mercato (non c'è bisogno che scenda in particolari,
basta un nome: La Torre) ma questa è un'altra storia.
Quello che importa è che il nuovo presidente entra a pieno
titolo nel mondo della pallavolo da protagonista. Vuole andare in
A2 e non lo nasconde di certo. Ma che ti combina dopo un mese di campionato?
Decide di fare il salto di qualità: A1. Socio al 10% del presidente
Vandelli nella squadra principale di Modena. E l'Iride? Dovrebbe rimanere
così com'è. Assicurato. Si prosegue verso la vittoria
finale. Speriamo. Perché rimarrei veramente deluso se, ancora
una volta, la pallavolo facesse la figura della puttana. Scusate
la crudezza del termine, ma rende l'idea. Quella figura dovuta allo
sfruttamento, uno scherzo che spesso i soldi e l'ambizione fanno.
Con questo, non voglio dire che Reghizzi abbandonerà il progetto
Iride se questo dovesse fallire al primo tentativo, ma non posso fare
a meno di preoccuparmi per la vivacità dimostrata da quest'uomo.
Ma forse mi sbaglio. Reghizzi è un vero amante della pallavolo:
ha comprato il titolo Villa d'Oro per riportarlo in auge e ora entra
in Casa Modena per evitare che sprofondi. In questo caso, altro che
10%, Reghizzi si butti! Aspetterò con ansia novità in
merito.
Ah questi Presidenti, questi Ds. Mi fanno impazzire.
Sono cariche che rimangano fittizie, nascoste, poco importanti,
fino a quando non si guarda al nazionale. In serie B il Presidente
assume quell'aria da condottiero, personaggio da copertina, un misto
tra direttore di banca e ultrà (vedi il presidente di Casinalbo
che a volte tra il pubblico perde il suo immancabile stile). Caso
a parte sembra quello di Malavasi che continua ad infrangere le regole
del sistema. Si nasconde dietro un'aria semplice, innocua, non fa
sfoggio della propria carica. Insomma, tutto e il contrario di tutto,
ma quando meno te lo aspetti...
Quello che più mi attrae, però, è la nascita
spontanea (riconducibile a quella naturale di funghi e muffe) di quella
specie definita Ds. Ci sono vari esemplari: quelli pericolosi
per la pallavolo (Bevilacqua); quelli pericolosi per se stessi e chi
gli sta vicino (Baratella); quelli fotogenici, nati per fare odiens
(Recine e più in generale quelli che nascono nell'ambiente
della serie A); i mimetici (Mantovani o i meno conosciuti dirigenti
di Anderlini e Stadium) e altri ancora. Tutti, comunque, accomunati
dalla peculiarità di un'inutilità più unica che
rara. Un'inutilità che spesso li porta a gesti disperati,
gli ultimi colpi per cercare quella necessità tanto agognata.
E qui arrivano immancabilmente i danni. Ma credo che dovremmo
farcene una ragione, ci sono sempre stati e ci saranno sempre, l'unica
speranza è che questa inspiegabile tendenza a sceglierli pallavolisticamente
incompetenti, prima o poi, abbia termine.
Saluti...Luther Blisset.
email: lutherblisset3@hotmail.com