Il
cinema è per costruzione una formula espressiva che ha dei
confini.
Le scimmie si risvegliano e trovano proprio in mezzo al loro rifugio
un enorme monolito nero. Il terrore è enorme, le scimmie iniziano
a saltare isteriche intorno al monolito, la paura e il fascino oscuro
del mistero si aggrovigliano impietosamente. Una delle scimmie, forse
la più coraggiosa (o la più stupida), si avvicina titubante
alla pietra e inizia un balletto di paura tra la voglia di toccare
e di scappare. Tocca il monolito. Stacco. Una scimmia scopre che usando
un osso come arma può ammazzare animali e uomini. Sussegue
lotta sociale e vittoria della scimmia armata. Poi celebre volo dell'osso
in aria con passaggio dalla terra allo spazio (astronave). Incredibile.
C'è tutto. Analizziamo passo per passo
1 immagini della terra, calda e tranquilla: immobilità del
mondo e della vita, purezza della terra anti-uomo
2 uomo scimmia vive in gruppo: obbligatoria vita sociale, bisogno
di rimanere uniti per superare le difficoltà
3 leopardo ammazza scimmia: superiorità della natura sull'uomo
4 due tribù si scontrano: la guerra agli albori
5 risveglio con il monolito: Dio che ammalia e intimorisce. Rispetto
timore amore
6 la scimmia scopre l'arma: la tecnica, l'ingegno che porterà
all'evoluzione - l'arma per uccidere - entropia = caos della distruzione
7 le due tribù si scontrano di nuovo, ma la tecnica arma crea
un dislivello sociale
8 osso gettato in aria che si tramuta in astronave: salto temporale
così grande e armonioso!
Kubrick, nei primi venti minuti della sua opera più riuscita,
riassume meravigliosamente bene i capisaldi della nostra società,
ne mostra i difetti (tanti) e i pregi (pochi). Tra l'altro questo
è arte cinematografica pura: i concetti scivolano armoniosi
attraverso le immagini, non hanno bisogno di parole a spiegazione
( ho ributtato un occhio sul film e non posso non rimanere esterrefatto
dal gioco di prospettive che usa durante le scene di gravità
zero: cineprese che ruotano di più di 360 gradi, sotto che
diventa sopra, cerchi che diventano linee da correre (fisica dello
spazio curvo)). E musica classica, cioè silenzio armonioso.
Se non vogliamo appellarci a principi antropici, abbiamo bisogno di
qualche teoria unificante per spiegare le condizioni iniziali del
cinema e i vari parametri fisici. Per esempio, il cinema è
senza dubbio una condizione preliminare per la nostra esistenza, non
mi pare però necessario che tipi di speculazioni, con i suoi
risvolti di epistemologi orientale che abbracciano cicli di vita e
morte ricorrenti ed eterni, vengano etichettate come idiozie.
Fabio Liberati
email: fabietto13@libero.it